Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

venerdì 14 agosto 2009

ASSUNZIONE DI MARIA 2009

Il Vangelo ci offre oggi una scena di esplosione di gioia: esulta (il verbo skirtao evoca l’atteggiamento di Davide che danza di gioia davanti all’arca del Signore (2Sam 6,2-11) Giovanni Battista nel grembo di sua madre Elisabetta; Elisabetta stessa lascia scaturire in un grido grande; Maria stessa esulta e magnifica le opere di Dio.

Quando Dio entra veramente nella vita delle persone porta con sé un sentimento inesprimibile di gioia e di bellezza (chi lo ha esperimentato può capire).
La Vergine Maria canta le grandi cose che l’Onnipotente ha fatto in Lei; quali?
• “Ha guardato l’umiltà della sua serva …” (Lc 1,48): il termine tapeinosinindica bassezza. Maria è straordinariamente consapevole di non essere nulla, ma nel contempo sente di essere al centro dell’attenzione di Dio. Possono adattarsi a questo momento le parole del salmo 139: “Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano”. Per quanto possiamo essere insignificanti, lo sguardo di Dio è su di noi forte ed esclusivo.
• Maria esprime la consapevolezza che attraverso di Lei è iniziato il processo che porterà alla definitiva sconfitta del Maligno. Ap ci presenta “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1), costei è innanzitutto il popolo d’Israele con le sue dodici tribù, quel popolo da cui proviene il Messia. Non è arbitrario però riconoscere in quell’immagine la Vergine Maria, cantata da un inno orientale come “scala da cui discese l’Eterno”.
Satana, il dragone rosso sangue, tenta di divorare il Messia. Quando Gesù muore in croce, il dragone chiude su di Lui le sue fauci, pensando di aver vinto, invece ha ingoiato un boccone avvelenato: l’amore di Dio avvelena mortalmente il Maligno. Facciamo tesoro di questo insegnamento. Se al male rispondiamo col male, lo rigeneriamo, se ci impegniamo a rispondere col bene, gli tagliamo le radici.
• “ Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo” (1Cor 15,20ss). Qui c’è l’elemento centrale della solennità odierna: Maria è colei che segue suo Figlio nella resurrezioni in anima e corpo. Maria segue suo Figlio e ci precede là dove saremo un giorno anche noi, se avremo accolto il progetto di Dio nella nostra vita. Il corpo di Maria e il nostro corpo non sono e non saranno materiale di scarto, un residuo impuro che ostacola l’anima nella sua ascensione. Noi attraverseremo la porta da questa vita all’altra e alla fine della storia ci ricongiungeremo col nostro corpo.
• Infine Maria canta la lode di Dio, perché Dio ha cambiato definitivamente e ribaltato la logica umana: non i forti, non i potenti, non i ricchi di sé e di cose, ma i docili all’azione divina, al di là della loro povertà e dei limiti, saranno lo strumento per cambiare la storia.

Insegnaci Maria, a riconoscere i segni della presenza di Dio in noi e intorno a noi; insegnaci a danzare la nostra gioia e riconoscenza per le grandi opere di Dio.

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