“L’'angelo Gabriele fu mandato da Dio … a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria … L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. … Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” (Lc 1,26ss).
“Com’ è possibile?”, chiede Maria; lo Spirito Santo scenderà su di te, “nulla è impossibile a Dio”, risponde l’angelo. Mi piace sottolineare come la festa di Pentecoste ci ricordi che, insieme al Signore, l’impossibile può diventare possibile. Pentecoste è la festa di chi sa di non essere autosufficiente, ma anche di poter fare grandi cose.
Proviamo a dare uno sguardo a cosa c’era prima che lo Spirito fosse donato e cosa è germogliato successivamente.
PRIMA: paura e delusione
- “E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». … Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò” (Gv 18,16);
- “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala” (Gv 19,25);
- “Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te»” (Gv 21,3);
- “Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene» (Gv 21,15);
DOPO: coraggio e passione
- “14Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole”(At 2,14);
- “18Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. 19Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. 20Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (4,18s);
- “1Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (2,1ss).
Lo Spirito Santo, donato da Gesù dalla croce ed effuso sulla primitiva comunità– “Chinato il capo, consegnò lo Spirito” -, oggi raggiunge la Chiesa, osia ognuno di noi. Lo Spirito è già in noi, secondo la promessa di Gesù – i sacramenti del Battesimo e della Cresima, come canali che congiungono alla sorgente, hanno fatto giungere fino a noi lo Spirito -.
Oggi Egli può rendere possibile in noi l’impossibile. Come?
Dicendo un sì e dei no. Un sì deciso, profondo e convinto a Dio. Non basta un Ni, ci vuole un sì che significa: “Ci sto a mettermi in gioco con te. Ho bisogno che la mia vita tocchi il buono , il bello , il giusto, il bene e, quindi, mi affido a te”.
Quindi dico No:
- all’autonomia – non voglio più essere come un’isola dove tu non puoi attraccare;
- al peccato – combatterò con tutte le mie forze: “propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato”);
- alla mediocrità che, mi fa scegliere sempre il minimo; che mi spinge ad accontentarmi;
- alla religione dell’ultimo posto
- agli idoli muti
“Com’ è possibile?”, chiede Maria; lo Spirito Santo scenderà su di te, “nulla è impossibile a Dio”, risponde l’angelo. Mi piace sottolineare come la festa di Pentecoste ci ricordi che, insieme al Signore, l’impossibile può diventare possibile. Pentecoste è la festa di chi sa di non essere autosufficiente, ma anche di poter fare grandi cose.
Proviamo a dare uno sguardo a cosa c’era prima che lo Spirito fosse donato e cosa è germogliato successivamente.
PRIMA: paura e delusione
- “E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». … Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò” (Gv 18,16);
- “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala” (Gv 19,25);
- “Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te»” (Gv 21,3);
- “Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene» (Gv 21,15);
DOPO: coraggio e passione
- “14Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole”(At 2,14);
- “18Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. 19Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. 20Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (4,18s);
- “1Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (2,1ss).
Lo Spirito Santo, donato da Gesù dalla croce ed effuso sulla primitiva comunità– “Chinato il capo, consegnò lo Spirito” -, oggi raggiunge la Chiesa, osia ognuno di noi. Lo Spirito è già in noi, secondo la promessa di Gesù – i sacramenti del Battesimo e della Cresima, come canali che congiungono alla sorgente, hanno fatto giungere fino a noi lo Spirito -.
Oggi Egli può rendere possibile in noi l’impossibile. Come?
Dicendo un sì e dei no. Un sì deciso, profondo e convinto a Dio. Non basta un Ni, ci vuole un sì che significa: “Ci sto a mettermi in gioco con te. Ho bisogno che la mia vita tocchi il buono , il bello , il giusto, il bene e, quindi, mi affido a te”.
Quindi dico No:
- all’autonomia – non voglio più essere come un’isola dove tu non puoi attraccare;
- al peccato – combatterò con tutte le mie forze: “propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato”);
- alla mediocrità che, mi fa scegliere sempre il minimo; che mi spinge ad accontentarmi;
- alla religione dell’ultimo posto
- agli idoli muti
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