La lingua aramaica non aveva vocaboli distinti per i singoli gradi di parentela: fratelli potevano essere i parenti in genere e, in particolare, i cugini (in Gen 13, 8 si intendono i nipoti, in 1Cro 23, 22 i cugini). La versione greca dell’Antico Testamento dei “Settanta” traduce adelphòs, fratello, anche quando si tratta di cugini. Non fa meraviglia che il greco dei Vangeli abbia conservato spesso il timbro della primitiva catechesi aramaica. I fratelli del Signore diventò un titolo quasi stereotipato per il gruppo dei parenti di Gesù (At 1, 14; Gal 1, 19; 1Cor 9, 5). Il Catechismo della Chiesa cattolica (CCC al n. 500 afferma: «La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù” (Mt 13,55), sono i figli di una Maria discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come “l’altra Maria” (Mt 28,1)».
Da nessun testo evangelico è possibile dedurre che Maria, madre di Gesù, abbia avuto altri figli né che i fratelli possano essere figli di Giuseppe in un eventuale precedente matrimonio.
Da nessun testo evangelico è possibile dedurre che Maria, madre di Gesù, abbia avuto altri figli né che i fratelli possano essere figli di Giuseppe in un eventuale precedente matrimonio.
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