Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

mercoledì 8 giugno 2011

Un'amica scrive e io condivido

A volte non riusciamo a vedere le cose così come sono, forse perché non vogliamo vederle, vogliamo illuderci che sia tutto come vogliamo che sia, forse perché non possiamo neanche immaginare che non sia così; fatto sta che non le vediamo.
E ci  allontaniamo sempre di più, di più… senza che ce ne rendiamo conto.
Mentre pensiamo di camminare uno al fianco dell’altro, mano nella mano, le nostre strade si dividono, prendiamo due direzioni diverse. Procediamo sicuri e spediti, certi di avere l’altro al nostro fianco, sempre e comunque. Non dubitiamo un attimo, mai un attimo un’incertezza.
E ci allontaniamo…
Parliamo e scherziamo e non ci rendiamo conto di non parlare più veramente. Non ci rendiamo conto di non sapere più realmente chi sia la persona al nostro fianco, quali siamo i suoi pensieri, i suoi desideri, i suoi sogni, i suoi reali interessi. Perché le persone crescono, cambiano, e maturano sempre nuovi sogni; e non capiamo più l’importanza di comunicare, di dire e chiedere, di essere sinceri e disposti a parlare di qualsiasi argomento. Perché siamo convinti di conoscere quella persona meglio di chiunque altro.
La piccola linea che ci separava inizialmente è diventata adesso, per colpa della troppa sicurezza, un baratro, profondo e insormontabile.
E d’un tratto apriamo gli occhi, ci guardiamo indietro e ci accorgiamo di essere soli, totalmente, desolatamente soli.
E ci vediamo infine, distanti, troppo, e per quanto ci sforziamo di raggiungerci, le nostre braccia, i nostri sforzi, la nostra volontà non possono nulla. Troppa, troppa distanza. Troppo tempo perduto. Troppa differenza.
E ci guardiamo sgomenti, non capendo come tutto questo sia potuto succedere se fino a un attimo prima eravamo felici. Cerchiamo una colpa nell’altro rifiutando l’idea che possa essere anche colpa nostra, perché siamo ancora troppo, troppo sicuri di noi.
Desolazione, tristezza, amarezza ci riempiono …. La disperazione ci sommerge come è potuto accadere?
Sicurezza,  indifferenza… perché noi tendiamo a dare sempre tutto per scontato, tanto ci abituiamo ad avere le persone accanto che ad un certo punto ci scordiamo che un rapporto ha bisogno di tante cure, di essere allevato come un cucciolo, con tanta premura e un infinito amore.
 

1 commento:

  1. Io dopo ben 35 anni di matrimonio ho scoperto che mio marito è la persona che non avevo scelto io ma Dio la messa al mio fianco e da questo il nostro rapporto si è rafforzato..ci guardiamo con più tenerezza nonostante le difficoltà che non mancano..quando ci si unisce io invoco sopra di noi lo Spirito Santo....ho perso tanto..ma grazie a Dio ci ha fatto capire che Lui cera sempre accanto a noi...con le nostre preghiere ma sopratutto con la sua grazia ci ha aperto il cuore.....DIO MIO TI RINGRAZIO......

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