Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

giovedì 10 novembre 2011

Proclamare la Parola durante la Liturgia 1

Il compito dei lettori

a) Proclamare significa non soltanto leggere ad alta voce:
Rendere pubblico: portare a conoscenza di quanti sono presenti ciò che si legge; la Parola di Dio proclamata nella liturgia è, in qualche modo, sempre nuova, anche se già conosciuta.
Acclamare con solennità: la proclamazione della Parola è una azione liturgica, un atto di culto; quindi, si trasmette agli uomini la volontà del Signore, ma nel contempo si acclama il Dio vivente che visita il suo popolo.
Rivelare: ogni proclamazione della Parola è in un certo senso una nuova rivelazione... è un porgere di nuovo all'assemblea dei fedeli la rivelazione che Gesù Cristo fa in quel preciso momento e a quegli uomini concreti.

b) L'azione del proclamare riguarda la Parola di Dio
È un vero e proprio atto di culto: cioè, contribuisce alla lode di Dio: la proclamazione della Parola è sempre rendimento di grazie per la salvezza e alla santificazione dell'uomo (la Parola di Dio nutre la fede, orienta i fedeli verso Dio, suscita la risposta personale al Signore).
La proclamazione è un’ azione attraverso cui Cristo continua a svolgere la sua missione di annunciatore della Parola del Padre.
Nella celebrazione liturgica la Parola di Dio manifesta la sua attualità e la sua vitalità: la Bibbia ci tocca da vicino, è l'annuncio di salvezza qui, adesso, per me, in questa particolare situazione, sempre unica e irrepetibile.
Produce sempre qualche cosa, è una forza che opera, è un germe carico di vita. Infatti, se Cristo è presente e operante quando si proclama la Parola di Dio, la sua é certamente una presenza efficace, operosa, santificatrice.
L'annuncio della Parola è salvezza (Is 55,10-11), produce speciali disposizioni nei fedeli ed è fonte della loro risposta e della loro preghiera (SC 33).
Circa l'efficacia della proclamazione della Parola, non va dimenticato che le letture costituiscono, insieme con la liturgia eucaristica, un unico atto di culto: le letture ricordano, proclamano e attuano l'avvenimento salvifico che la celebrazione eucaristica renderà presente in pienezza.

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