Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 31 dicembre 2011

Maria, Madre di Dio



   Oggi celebriamo la Madre, ma in quanto ha un Figlio; non possiamo guardare a Lei, senza di  Lui. Quando Dante parla di Lei, la definisce:  Vergine e madre, figlia del tuo figlio … tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti, così che il suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura”. Noi cristiani latini non ci facciamo grossi problemi a rappresentare nelle immagini o nelle statue,  la Madre di Dio da sola, invece i fratelli orientali solitamente la mettono insieme a Suo Figlio, perché Lui è il punto di riferimento.

  Con parole di benedizione il libro dei Numeri ci ricorda che noi abbiamo appena fatto memoria del momento in cui il Signore “ha fatto risplendere per noi il suo volto e ha rivolto a noi il suo volto”. Grazie a Maria e attraverso Maria, Dio si è mostrato e si è avvicinato a noi. Ora non dobbiamo più dire: “Non nascondermi  il tuo volto Signore!” (Salmo 142,7), ma possiamo chiedergli: “Aiutami e insegnami a riconoscerti sulla questa strada che io percorro!”.
     Anche noi siamo davanti alla grotta con lo “stupore” di quelli che lo hanno visto con gli occhi della carne e  rimaniamo sbalorditi di fronte a Dio che non fa nulla di eccezionale, ma sceglie di essere come noi. Ancora risuonano le bellissime parole di Giovanni: “In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio … e il Verbo si fece carne”  (Gv 1,1ss). Lo sbalordimento non termina mai, perché da quel momento “Dio s’è fatto come noi, per farci come Lui”, come recita il celebre canto.
     Oggi ci viene ricordato che, grazie a quella Donna e a quel Bambino, non siamo più schiavi, ma liberi. Il mondo si affanna cercando la libertà per vie inadeguate – come scrive Seneca: “più ci affanniamo a cercarla, più ce ne allontaniamo, se prendiamo una strada sbagliata” - [1]mentre a noi è stata regalata. Abbiamo fatto tanti regali in questi giorni, ma non dimentichiamo che il grande dono è stato fatto a noi.
     Siamo all’inizio del nuovo anno e possiamo scegliere di vivere da uomini liberi. Per far questo dobbiamo ricevere dalle mani di Maria, il Cristo, Colui che ci consente di vivere al di là delle mode, delle paure, dei condizionamenti, delle tentazioni. Abbiamo bisogno di Lui e della Sua Grazia, altrimenti continueremo a essere vinti da quei “demoni” che vogliono fare di noi degli schiavi senza gioia di vivere. Scrive il Papa nel suo messaggio per la pace: “Per esercitare la sua libertà, l’uomo deve … conoscere la verità su se stesso e la verità circa il bene e il male”.
     Maria è conosciuta in Oriente come la Odigitria (Colei che mostra la via), ogni volta che pensiamo a Lei, automaticamente dobbiamo andare a Lui, il Figlio, la Via vera della Vita. Facciamo nostre le parole di san Giovanni Damasceno: "… tu, buona Signora, madre del buon Signore, assistici e governa i nostri destini ove tu vuoi; reprimi la violenza delle nostre passioni … onde condurci, una volta placata la tempesta, nel porto tranquillo della volontà divina, stimandoci degni della futura beatitudine, di quella dolce luce, cioè, che si irradia alla visione del Verbo di Dio da te fatto carne”.[2]
     Maria da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19); nel celeberrimo Crocifisso di San Damiano, Maria è rappresentata sotto la croce insieme a Giovanni Evangelista e alle altre Marie. I personaggi hanno varie posizioni delle mani – o indicano il Cristo o significano la riflessione -, solo Maria ha la mano sinistra sotto il mento e con la destra indica. Lei è in questo modo l’immagine della Chiesa e di ciascuno di noi; è colei che fa sua la vicenda e la parola di Gesù e cerca di comprenderla; Lei è colei che indica a tutti la Luce vera, quella che illumina ogni uomo. A noi affida lo stesso ministero. Anche noi dobbiamo custodire e meditare le cose di Dio e poi dobbiamo indicarlo al mondo in attesa.
     Concludiamo con le parole usate nella Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo: «È veramente giusto proclamare beata te, o Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi magnifichiamo te, che sei più onorabile dei cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei serafini. Tu che, senza perdere la tua verginità, hai messo al mondo il Verbo di Dio. Tu che veramente sei la Madre di Dio».
     Non possiamo non dire almeno una parola sulla giornata per la pace che, quest’anno ha come titolo “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Come scrive Benedetto XVI: “Noi cristiani crediamo che Cristo è la nostra vera pace: in Lui, nella sua Croce, Dio ha riconciliato a sé il mondo e ha distrutto le barriere che ci separavano gli uni dagli altri”. … Non sono le ideologie che salvano il mondo, ma soltanto il volgersi al Dio vivente, che è il nostro creatore, il garante della nostra libertà, il garante di ciò che è veramente buono e vero”.



[1]  Lucio Anneo Seneca, La felicità I
[2] Giovanni Damasceno - Omelia sul transito di Maria, 1,14

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