Oggi celebriamo la Madre, ma in quanto ha
un Figlio; non possiamo guardare a Lei, senza di Lui. Quando Dante parla di Lei, la definisce: “Vergine
e madre, figlia del tuo figlio … tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti, così
che il suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura”. Noi cristiani latini
non ci facciamo grossi problemi a rappresentare nelle immagini o nelle statue, la Madre di Dio da sola, invece i fratelli orientali solitamente la mettono insieme a Suo
Figlio, perché Lui è il punto di riferimento.
Con
parole di benedizione il libro dei Numeri ci ricorda che noi abbiamo appena
fatto memoria del momento in cui il Signore “ha fatto risplendere per noi il
suo volto e ha rivolto a noi il suo volto”. Grazie a Maria e attraverso Maria, Dio
si è mostrato e si è avvicinato a noi. Ora non dobbiamo più dire: “Non nascondermi il tuo volto Signore!” (Salmo 142,7), ma
possiamo chiedergli: “Aiutami e insegnami a riconoscerti sulla questa strada
che io percorro!”.
Anche noi siamo davanti alla grotta con lo
“stupore” di quelli che lo hanno visto con gli occhi della carne e rimaniamo sbalorditi di fronte a Dio che non
fa nulla di eccezionale, ma sceglie di essere come noi. Ancora risuonano le
bellissime parole di Giovanni: “In
principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio … e il
Verbo si fece carne” (Gv 1,1ss). Lo
sbalordimento non termina mai, perché da quel momento “Dio s’è fatto come noi, per farci come Lui”, come recita il celebre
canto.
Oggi ci viene
ricordato che, grazie a quella Donna e a quel Bambino, non siamo più schiavi,
ma liberi. Il mondo si affanna cercando la libertà per vie inadeguate – come
scrive Seneca: “più ci affanniamo a
cercarla, più ce ne allontaniamo, se prendiamo una strada sbagliata” - [1]mentre
a noi è stata regalata. Abbiamo fatto tanti regali in questi giorni, ma non
dimentichiamo che il grande dono è stato fatto a noi.
Siamo
all’inizio del nuovo anno e possiamo scegliere di vivere da uomini liberi. Per
far questo dobbiamo ricevere dalle mani di Maria, il Cristo, Colui che ci
consente di vivere al di là delle mode, delle paure, dei condizionamenti, delle
tentazioni. Abbiamo bisogno di Lui e della Sua Grazia, altrimenti continueremo
a essere vinti da quei “demoni” che vogliono fare di noi degli schiavi senza
gioia di vivere. Scrive il Papa nel suo messaggio per la pace: “Per esercitare la sua libertà, l’uomo deve
… conoscere la verità su se stesso e la verità circa il bene e il male”.
Maria è
conosciuta in Oriente come la Odigitria (Colei che mostra la via), ogni volta
che pensiamo a Lei, automaticamente dobbiamo andare a Lui, il Figlio, la Via
vera della Vita. Facciamo nostre le parole di san Giovanni Damasceno: "… tu, buona Signora, madre del buon
Signore, assistici e governa i nostri destini ove tu vuoi; reprimi la violenza
delle nostre passioni … onde condurci, una volta placata la tempesta, nel porto
tranquillo della volontà divina, stimandoci degni della futura beatitudine, di
quella dolce luce, cioè, che si irradia alla visione del Verbo di Dio da te
fatto carne”.[2]
“Maria da parte sua, custodiva tutte queste
cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19); nel celeberrimo Crocifisso di
San Damiano, Maria è rappresentata sotto la croce insieme a Giovanni Evangelista
e alle altre Marie. I personaggi hanno varie posizioni delle mani – o indicano
il Cristo o significano la riflessione -, solo Maria ha la mano sinistra sotto
il mento e con la destra indica. Lei è in questo modo l’immagine della Chiesa e
di ciascuno di noi; è colei che fa sua la vicenda e la parola di Gesù e cerca
di comprenderla; Lei è colei che indica a tutti la Luce vera, quella che
illumina ogni uomo. A noi affida lo stesso ministero. Anche noi dobbiamo
custodire e meditare le cose di Dio e poi dobbiamo indicarlo al mondo in
attesa.
Concludiamo con
le parole usate nella Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo: «È veramente giusto proclamare beata te, o
Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi
magnifichiamo te, che sei più onorabile dei cherubini e incomparabilmente più
gloriosa dei serafini. Tu che, senza perdere la tua verginità, hai messo al
mondo il Verbo di Dio. Tu che veramente sei la Madre di Dio».
Non possiamo
non dire almeno una parola sulla giornata per la pace che, quest’anno ha come
titolo “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Come scrive Benedetto
XVI: “Noi cristiani crediamo che Cristo
è la nostra vera pace: in Lui, nella sua Croce, Dio ha riconciliato a sé il
mondo e ha distrutto le barriere che ci separavano gli uni dagli altri”. … Non
sono le ideologie che salvano il mondo, ma soltanto il volgersi al Dio vivente,
che è il nostro creatore, il garante della nostra libertà, il garante di ciò
che è veramente buono e vero”.
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