Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

giovedì 12 luglio 2012

Parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Sono  trascorsi sei anni dall'inizio del mio mandato. A maggio è iniziato l'ultimo dei sette previsti.  
Non esito a confessare che una delle componenti più belle che hanno caratterizzato la mia esperienza è stato proprio il rapporto con Benedetto XVI. Abbiamo scoperto insieme una grande affinità, abbiamo vissuto un sentimento di grande e reciproco rispetto. Ma c'è di più, qualcosa che ha toccato le nostre corde umane. E io per questo gli sono molto grato. 
Oggi, per esempio, abbiamo trascorso un momento insieme caratterizzato proprio da tanta semplice umanità. Abbiamo passeggiato, parlato come persone che hanno un rapporto di schietta amicizia, con tutta la deferenza che io ho per lui e per il suo altissimo ministero, per la sua altissima missione. Ci sentiamo in un certo senso  vicini, anche perché  chiamati a governare delle realtà complesse. Il Papa naturalmente, oltre a essere un "capo di Stato", è anche e soprattutto guida della Chiesa universale. Io mi trovo al vertice delle istituzioni della Repubblica italiana in un momento molto, molto difficile. È necessario far prevalere in qualsiasi contesto delle forti motivazioni di serenità, di pace, di moderazione. Ecco, io sento molto questa mia missione di moderatore: è cosa dire della analoga missione che spetta al Pontefice? 

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