Oggi più che da ragionare, c’è da
contemplare un mistero grande. Le parole e i concetti, infatti, subito si rivelano insufficienti a esprimere
una realtà superiore a ogni nostra esperienza. Maria è la sola creatura umana,
dopo il Signore suo Figlio Gesù, entrata in Paradiso, anima e corpo
immediatamente al termine della sua vita terrena.
I
fratelli ortodossi oggi celebrano la stessa solennità, conosciuta anche come Dormizione della santissima sovrana la Madre
di Dio e sempre vergine Maria (cfr l'icona). Il termine dormizione non significa che la Madre di Dio non è morta – per quale
ragione se il suo sesso Figlio che è Dio, è passato attraverso questo
passaggio? -, ma vuole sottolineare una verità fondamentale: chi muore non fa un salto dalla vita al
baratro oscuro del nulla, ma passa dalla vita alla nuova vita. Noi
cristiani non chiamiamo più i luoghi di sepoltura necropoli (città del morto),
bensì cimiteri (da koimeterion dormitorio). La resurrezione di tutto l’essere
attende ogni creatura umana: Maria ne è la primizia. Nel grande vespro
bizantino troviamo questa parole: “Oggi
il cielo apre il suo grembo per ricevere colei che ha partorito colui che l’universo
non può contenere. … Gli angeli fanno coro insieme agli apostoli, fissando
pieni di timore colei che ha partorito l’autore della nostra vita mentre passa
da vita a vita. … Presso di lui ella senza sosta intercede, perché a tutta la
terra siano donate la pace e la grande misericordia”.
Nel Magnificat troviamo una parola sorprendente. Maria dice
di sé: "D’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata". La Madre del Signore profetizza le
lodi della Chiesa per tutto il futuro. Lodandola la Chiesa non ha inventato
qualcosa "accanto" alla Scrittura e non commette un abuso: ha
risposto a questa profezia fatta da Maria. E’ una vera profezia, ispirata dallo
Spirito Santo, e la Chiesa, venerando Maria, risponde a un comando dello
Spirito Santo, fa ciò che deve fare. Tra l’altro non lodiamo Dio sufficientemente
tacendo sui suoi santi, soprattutto su "la Santa" che è divenuta la
sua dimora in terra, Maria. La luce di Dio ci appare proprio nella sua varietà
e ricchezza nel volto dei santi, che
sono il vero riflesso della sua luce. Come guardando la luna sappiamo dell’esistenza
del sole che la illumina, così guardando e amando i santi – Maria per prima –
noi contempliamo lo splendore e la potenza di Dio.
Maria dicendo: "Sono la tua serva, sia fatta la tua volontà" ha preparato qui
in terra la dimora per Dio; con corpo e anima è colei in cui “fu
elevato il trono del Re” che “porta Colui che il tutto sostiene”
e per la quale “il Creatore è bambino.”; Maria è la “scala da cui discese l’eterno”. E’ lei la vera Arca dell'Alleanza.
Quello che desiderano tutte le culture – che cioè Dio abiti tra di noi – si
realizza qui e attraverso di questa giovane donna.
Il Signore, nella vigilia della sua
Passione, congedandosi dai suoi, ha detto: "Io vado a prepararvi, nella grande casa del Padre, una dimora. E ci
sono molte dimore nella casa del Padre". Il mistero dell’Assunzione,
è la luce di Cristo che ci svela in
anticipo la vita futura, quella che attende pure noi dopo la morte. Ma quando?
Ma come? non vi dissolviamo in cenere? Non è un castigo definitivo la morte? Una
voce oggi grida: «Dov'è, o morte, la tua
vittoria?» (Cor 15,55). È
la tromba della risurrezione: «Ecco io vi
dico un mistero - è l'Apostolo che parla così -: noi risorgeremo veramente
tutti!» (1 Cor 15,51).
Nella sua grande opera "La
Città di Dio", Sant’Agostino dice che tutta la storia umana, è una
lotta tra due amori: l’amore di Dio fino al dono di se stesso, e l’amore di sé
fino al disprezzo di Dio, e quindi fino all’odio o indifferenza degli altri.
Nella festa dell’Assunta noi contempliamo Maria come la donna vestita di
sole con la luna e il dragone sotto i suoi piedi, circondata da dodici stelle. Quest’immagine
è multidimensionale. Un primo significato senza dubbio è che è la Madonna,
Maria vestita di sole, cioè di Dio, totalmente; Maria che vive in Dio,
totalmente, circondata e penetrata dalla luce di Dio. Circondata dalle dodici
stelle, cioè dalle dodici tribù d’Israele, da tutto il Popolo di Dio, da tutta
la comunione dei santi, e ai piedi la luna, immagine della morte e della
mortalità. Maria ha lasciato dietro di sé la morte; è totalmente vestita di
vita, è assunta con corpo e anima nella gloria di Dio e così, posta nella
gloria, avendo superato la morte, ci dice: Coraggio, alla fine vince l’amore!
La mia vita era dire: Sono la serva di Dio, la mia vita era dono di me, per Dio
e per il prossimo. E questa vita di servizio arriva ora nella vera vita.
Abbiate fiducia, abbiate il coraggio di vivere così anche voi, contro tutte le
minacce del dragone.
L’Assunzione ci mostra il nostro destino comune, ma anche la via per un’esistenza
pienamente umana. Con Maria attendiamo con speranza il momento del nostro passaggio,
ma anche impariamo a vivere.
Nessun commento:
Posta un commento