Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 5 agosto 2012

Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e Aronne


     
XVIII DOMENICA T.O.

Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e Aronne” (Es 16,2).
Non sono trascorsi nemmeno due mesi da quando gli Israeliti – guidati da Mosè e suo fratello Aronne – hanno lasciato la terra d’Egitto, eppure hanno già dimenticato cosa significa essere servi di un popolo straniero; stanno già rimpiangendo il passato, quando potevano soddisfare le proprie esigenze primarie – mangiare e bere -, anche se non avevano nessun altro diritto.

     Da subito la lamentela ha cominciato a fiorire sulla bocca del popolo: “Non ti dicevamo …: “Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l’Egitto che morire nel deserto?” (Es 14,11ss).
     E’ vero che, “quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada … più corta … fece deviare il popolo per la strada del deserto” (Es 13,17); Dio non ha scelto la via più semplice e breve. Perché? Perché la libertà è una cosa molto seria,  frutto di un lungo e faticoso  cammino. Il Signore non poteva illudere gli Israeliti, ma non vuole illudere nemmeno noi che, sebbene per strade diverse, siamo chiamati a  percorrere il cammino della libertà.
     Cos’è la libertà? Chi è libero?
     E’ libero, chi non ha padroni che lo costringono ad agire o a non agire in un modo piuttosto che in un altro.
     Tanti oggi si illudono di essere liberi per il semplice fatto che fanno tutto ciò che gli passa per la mente e non si danno limiti, in realtà quanti schiavi si aggirano per le nostre strade. Proviamo a pensare quanti agiscono mossi da paure, pulsioni, condizionamenti della maggioranza, dipendenze affettive, mode, rancori, interessi privati ecc … Chiunque dipende passivamente da qualcosa o da qualcuno – anche inconsapevolmente -, non può definirsi libero. Solo chi sceglie il bene nonostante i condizionamenti, questi è libero.
     Scrive san Paolo in una delle sue lettere: “ io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora , se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me” (Rm 7,19). E’ libero, infatti, colui che può agire per scelta e non perché è spinto da qualcosa o qualcuno dentro o fuori di sé.
      Oltre vent’anni fa Baldovino re dei Belgi si trovò a dover prendere una drammatica decisione; in quanto sovrano costituzionale aveva l’obbligo di firmare la legge a favore dell’aborto approvata dal Parlamento. Era solo davanti a una maggioranza che aveva già deciso. Il suo rifiuto poteva provocare una crisi istituzionale. Firmare o non firmare? Quel Re cristiano, ma soprattutto libero, decise di non scendere a compromessi. Ha accettato critiche, giudizi, rischi – anche la perdita del trono -, ma non ha firmato.
     Oscar Arnulfo Romero arcivescovo di San Salvador si trovò a guidare il suo gregge durante uno dei periodi più terribile per il suo paese; chi non stava con la dittatura veniva semplicemente torturato e ucciso. Egli aveva paura, eppure a un certo punto non potette più tacere. La sua libertà di uomo cristiano lo spinse a non lasciarsi  bloccare dai timori e dal rispetto umano. Ha pagato con la vita la sua libertà – ucciso mentre celebrava l’Eucaristia -. Non le minacce, non le lusinghe sono riuscite a piegarlo, perché era un uomo libero.
     Io sono cresciuto con un sacerdote – don Gianni Bigi – zelante e povero, che si è ammalato di un tumore; quando sono andato a trovarlo l’ultima volta - era già in un Hospice -, mi disse:  “non parliamo di me, ma di te”. Era stato un uomo libero, ed era rimasto tale, anche di fronte alla inevitabile morte.
     Credo che oggi il Signore Gesù ci richiami a non accontentarci di una fede che pretenda la soluzione immediata alle avversità dell’esistenza; a non cercarlo solamente come se fosse l’assicurazione sulla vita. Gesù Cristo con il suo Vangelo, è la via per la piena libertà. Egli è colui che ci indica quale strada è necessario percorrere per non essere schiavi di nessuno e non ci illude.
     Continua Signore a offrirci il cibo che sazia e prendici per mano, attirandoci verso te, ogni volta che, a causa della nostra povertà ci lasciamo attrarre da ciò che non dura.

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