BATTESIMO DI NOSTRO SIGNORE
Gesù si è
fatto battezzare nel Giordano per i suoi peccati? Impossibile: in Dio non c’è
peccato. Allora perché Dio si è messo in fila con tutta quella gente? Penso per
dare un esempio; Lui che non ne aveva bisogno l’ha fatto per noi, perché lo
seguissimo. Noi sì, infatti, ne abbiamo
bisogno!
Gesù però non ci ha lasciato solo un segno
esteriore di purificazione, ma s’è servito dell’acqua, affinché diventasse
strumento dello Spirito santo – dice infatti il Battista: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me ...
Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Lc 3,16) -. L’acqua del Cristo ora non lava,
ma brucia.
Il Battesimo portato da Gesù,
profondamente diverso da quello di Giovanni Battista, non purifica solamente,
ma rende nuovi, “brucia” l’uomo vecchio separato da Dio: “Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non
porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da
parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo” (1Pt 3,21).
Prendo in prestito delle splendide
immagini del profeta Ezechiele: “dove
giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà …
Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da
frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni
mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno
come cibo e le foglie come medicina” (Ez 47,8ss).
Ecco una delle preghiere sull’acqua nel
Battesimo: “Tu dunque, amico degli
uomini, vieni anche ora per l’effusione del tuo santo Spirito e santifica
quest’acqua. … Fanne una sorgente
d'incorruttibilità, un dono di santificazione, di remissione dei peccati, di
guarigione delle malattie, di annientamento dei demoni, che sia inaccessibile
alle potenze nemiche, colmata della forza degli angeli. Che tutti coloro che
cospirano contro la tua creatura, la fuggano, Signore, perché io ho invocato il
tuo Nome terribile per coloro che ti resistono” (Rito Bizantino).
“L’uomo
non ha la capacità di far morire l’uomo vecchio e di far vivere quello nuovo.
Dio soltanto ha questo potere. … Dio utilizza tutti gli strumenti possibili … Rifiutarsi
di sottomettersi a tali misure non impedisce a Dio di applicarle fino in fondo”
(Matta el Meskin, La gioia della preghiera, Qiqajon 26). Dopo il Battesimo il Signore continua
a operare affinchè lasciamo maturare tutti i suoi frutti.
Siamo sicuri che tutto ciò sia proprio
vero? Mussolini, Hitler, Stalin non erano forse battezzati? E noi, pur non
commettendo nemmeno lontanamente le loro atrocità, quante volte produciamo
frutti velenosi di divisioni, ingiustizia ecc …? Quante volte l’uomo vecchio,
invece di essere morto, appare vivo e vegeto?
Grazie allo straordinario dono del sacramento
del Battesimo, siamo creature nuove, belle, ma è altrettanto vero che dobbiamo
diventarle. Ci è chiesto di diventare ciò che siamo. Queste parole sembrano contraddirsi,
in realtà tutto ciò che è deposto gratuitamente in noi, può rimanere
assolutamente dono sprecato. Perché? Perché nemmeno si sa di averlo o perché si
pensa di non aver tempo per utilizzarlo – si rimanda al futuro -, oppure,
perché lo si rifiuta manifestamente (sbattezzo, satanismo, indifferenza
colpevole). Eppure un giorno il Signore ci chiederà: “Che ne hai fatto del tuo
Battesimo?”.
Siamo costantemente chiamati a lasciar
crescere il dono splendido e prezioso che è in noi. Quando Gesù dice: “Convertitevi!”, chiede proprio questo;
Egli desidera che viviamo da Battezzati.
Come il popolo d’Israele, anche noi
possiamo gridare che la nostra schiavitù è finita, perché “siamo stati liberati come l’uccello dal laccio del cacciatore” – il
Maligno deve sempre chiederci il permesso per fare il male in noi e attraverso di noi, non può comandarcelo
-; la nostra colpa è stata espiata, perché Uno ha pagato per tutti “annullando il documento scritto contro di
noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo
inchiodandolo alla croce” (Col 3,14).
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