Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 21 gennaio 2013

Ricevo con gioia un messaggio del nostro Sindaco

Caro padre Andrea, sono il sindaco.
Normalmente non rispondo mai ai blog che interessano l'amministrazione comunale, ma nel tuo caso mi sembra che la risposta debba esserci e debba essere data non dal sindaco ma da Roberto, che prima che sindaco è, con tutti i suoi limiti, cristiano cattolico.


La frase infelice del giornalista " atmosfera romantica di una chiesa sconsacrata " ha contrariato anche me e sono sicuro, che nessuno dei miei l'ha pronunciata, specie conoscendomi.
Nessuno dei miei assessori può aver pensato di fare soldi sul matrimonio civile.

Matrimonio civile nella formula e nel contratto ma che per me ha lo stesso valore umano di quello sacramentale.
Perchè comunque io non posso che gioire quando unisco due persone in una famiglia, pensando che è stato il mistero di un amore a unirli e non l'opportunismo di un contratto.
E negli occhi degli sposi ho sempre visto questa emozione.

A noi era solo sembrato di offrire, a chi lo desiderasse, un luogo più accogliente della fredda sala civica per valorizzare al meglio quella unione, che fortunatamente rimane ancora alla base della nostra societa civile oltre che religiosa.
E io come i miei assessori, nelle poche parole di contorno alla cerimonia, cerchiamo sempre di richiamare la responsabilità umana e civile di quel gesto, senza fare i buonisti o i simil-parroci. Ho ben presente la differenza tra la propria fede e il vivere civico.
E non penso di mancare di rispetto alla mia fede quando uso della sala civica per spettacoli, mostre o balli " laici ".


Quindi una cosa molto più semplice e senza secondi fini.

Il resto lo lascio fare al mistero dell'uomo , che tu come religioso, conoscerai più di me.


Roberto - sindaco

***

Gent.mo Sig. Sindaco, 
grazie di cuore per il messaggio, segno di una capacità di ascolto non scontata, anche perché, sono consapevole, nessuna spiegazione mi è dovuta; in fin dei conti si tratta della sala civica; tra l'altro chissà quanti altri cittadini saranno entusiasti di questa scelta. La sala civica, che mi piaccia o no, non è più una chiesa. E' indubbio, per questo che l'uso legittimo fatto per mostre, spettacoli o balli, non va contro la fede di nessuno.
Purtroppo la comunità cristiana dovrà abituarsi sempre più,   a un uso difforme a ciò per cui le nostre chiese sono state edificate -  nei prossimi anni, sempre più edifici di culto dovranno essere ceduti -.
Confermo anche io il rispetto per il matrimonio civile, segno di un amore che sa impegnarsi,  eppure non posso confonderlo con il Sacramento che, grazie all'azione di Dio, liberamente richiesta e accolta, segna una radicale trasformazione tra due persone, tanto da farle diventare una realtà nuova e unica: " I due saranno una carne sola".. 
Come cristiano e sacerdote non riesco  a considerare un segno positivo il superamento numerico (nel nostro Nord Italia oramai raggiungono il 51,7% nel 2011) dei matrimoni civili rispetto a quelli sacramentali. So altrettanto bene che la responsabilità non è dei Sindaci, ma piuttosto, forse, di noi pastori e della comunità cristiana; in qualche misura non riusciamo più a far percepire la straordinaria intensità di un'esistenza che si lasci raggiungere in tutti i suoi aspetti dalla bellezza di Dio.
Proprio a partire da queste riflessione, ho manifestato, forse in maniera inadeguata, il  dispiace per il rischio di una possibile confusione. I segni, infatti,  hanno ancora una capacità di veicolare dei messaggi. 
Grazie di nuovo per il tempo dedicatomi.
Buon lavoro a lei e alla Giunta.

Fra Andrea 

2 commenti:

  1. Padre Andrea, non hai "manifestato in maniera inadeguata il dispiacere per il rischio di una possibile confusione" perchè sempre per citarti "i segni hanno ancora la capacità di veicolare messaggi"! Se il signor sindaco fosse un non credente avrebbe fatto miglior figura... Rispettiamo tutti ma mai ci manchi il coraggio di dire che un matrimonio civile non equivale al sacramento del matrimonio! Personalmente sarà sempre una mancanza di sensibilità la decisione di utilizzare una chiesa per queste cose... e un ulteriore spinta all'ambiguità che ormai imperversa ovunque.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo pienamente e mi dispiace per questa ulteriore invasione di ambiguità.

      Elimina