Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 18 marzo 2013

NON CREIAMO MARTIRI TRA IL CLERO CATTOLICO: È PIÙ PRATICO DIMOSTRARE CHE SONO CRIMINALI”. FIRMATO HITLER




Il regime nazionalsocialista,
una volta consolidato il suo potere, varò una serie di legislazioni su base razziale, tra cui le leggi razziali di Norimberga (1935), che discriminavano la minoranza ebraica. Campi di concentramento destinati ai prigionieri politici e altri oppositori furono aperti fin dal 1933. D’altro canto, l’annessione di regioni come la Saar, l’Austria e i Sudeti aumentò di diversi milioni di unità la popolazione cattolica all’interno del Reich, portandola a quasi la metà, e facendo aumentare il suo peso politico. La Chiesa sostenne quei pochi aspetti positivi del regime, come l’appoggio alle forze nazionaliste in Spagna, o anche le suddette annessioni di territori abitati da popolazioni tedesche. Ancora nel 1936, con l’incontro tra Hitler e mons. Faulhaber e con un’apposita lettera pastorale, la condanna del comunismo trovò un terreno comune tra nazionalsocialisti e cattolici.
Nondimeno, la Chiesa proseguì la propria opposizione ai caratteri anticristiani del regime. Nel febbraio 1934, “Il mito del XX secolo”, illeggibile tomo del filosofo di Partito Alfred Rosenberg fu messo all’Indice, e un volumetto di risposta (Studien zum Mythus des XX) fu pubblicato. Nel 1937, il Vaticano stesso si espresse apertamente con toni di condanna, con l’enciclica Mit brennender Sorge (“Con bruciante preoccupazione”). Essa fu compilata principalmente dal card. Faulhaber, con un’introduzione del card. Pacelli, contrabbandata in Germania e stampata clandestinamente, in modo da poter essere letta da tutti i parroci dal pulpito durante la Domenica delle Palme. La reazione del regime fu furiosa: tipografie e giornali diocesani furono chiusi, copie dell’enciclica furono sequestrate. Hitler dichiarò in quell’occasione: «Darò inizio a una tale campagna contro di loro, nella stampa, alla radio e al cinema, che non sapranno cosa li ha colpiti… non creiamo martiri tra il clero cattolico, è più pratico dimostrare che sono criminali». Si diede quindi il via a una campagna denigratoria che accusava sacerdoti e religiosi di immoralità, omosessualità e pedofilia (nihil sub sole novum!).

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