Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 22 giugno 2013

Chi sei Tu e chi sono io?



XII DOMENICA T.O.

     Oggi il Signore chiede ai suoi apostoli che cosa dice la gente di Lui: tante sono le risposte, ma o sono parziali o addirittura lontane dalla verità; Pietro, invece, illuminato dallo Spirito Santo  risponde a nome di tutti noi: Tu “sei il Cristo di Dio” (Lc 9,20).
     Gesù però chiede anche a noi: “Tu chi sei?” e attraverso la sua parola ci dà anche la risposta. Scorrendo le letture di quest’oggi ci viene dato l’identikit del Cristiano.


    Ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua” (Salmo 63,2). Questa è la condizione di noi credenti: senza Dio siamo come la terra screpolata dal sole, indurita e incapace di far germogliare la vita. Per questo non possiamo fare a meno di cercare Dio; la relazione viva con Lui, ci è indispensabile come il cibo e l’aria. Ci descrive bene sant’Agostino quando dice: “Tu ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. Siamo persone mai completamente dissetate e sempre in ricerca: siamo persone vive, ma inquiete.

     Vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27). Paolo fa riferimento al Battesimo. Durante il rito, a un certo punto si viene  rivestiti da una vestina bianca (anticamente il catecumeno entrava nudo nel fonte battesimale e all’uscita veniva rivestito con una tunica bianca), mentre il sacerdote proclama queste parole: “sei diventato nuova creatura, e ti sei rivestito di Cristo. Questa veste bianca sia segno della tua nuova dignità: aiutato dalle parole e dall'esempio dei tuoi cari, portala senza macchia per la vita eterna”; Dio si è fatto uomo, affinché noi potessimo diventare come Lui. Questa è la nostra straordinaria dignità. San Paolo scrive: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,2); trasformarci in che cosa? In Cristo! WOW.

     Noi siamo quelli che, con Pietro gridano: “Tu sei il Cristo di Dio”. Noi sappiamo che Tu sei l’unica Via vera della vita; chi vuole raggiungere la pienezza della vita, ha bisogno di incontrare Te. Sappiamo che solo Tu hai svelato il vero volto di Dio, perché chi vede Te, vede il Padre e se vogliamo conoscere il Padre, dobbiamo necessariamente guardare e ascoltare Te.

     Noi siamo quelli che non si accontentano di sapere le cose di Dio, ma che cercano di seguirti, perché, come Tu conosci le Tue pecore, le Tue pecore conoscono la Tua voce; sappiamo che solo Tu sei il Buon Pastore e non siamo più disponibili a seguire dei mercenari, che invece di servirci, si servono di noi. Con San Pietro Ti diciamo: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6,68). Solo per questo accettiamo serenamente di rinnegare noi stessi, fidandoci più di te più che di noi. Sappiamo che solo in te si trova la gioia piena e la dolcezza senza fine, per questo siamo disponibili a mettere da parte le nostre idee, le nostre visioni e diciamo: “Non la mia, ma la tua volontà sia fatta”.
     Quante volte cadiamo, ma ci lasciamo rialzare da te, come la pecora smarrita che ti carichi sulle spalle o come l’uomo che discende da Gerusalemme verso Gerico, attaccato dai predoni e che Tu, Buon Samaritano, ti fermi a medicare.
Vorremmo essere già ora quella nuova creatura uscita splendida dalle tue mani; vorremmo essere come i tanti santi che hanno attraversato la storia, ma siamo fragili. Nonostante questo, Signore, cerchiamo Te e la Tua volontà. Soccorrici.

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