Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

mercoledì 22 gennaio 2014

Perché dovresti perfidamente pensare male di tuo fratello

Perché dovresti perfidamente pensare male di tuo fratello quando lui non è cattivo? Anche ammesso che lo fosse, ignora quel difetto e stimalo buono. Supponi ben disposto il suo cuore verso di te, dato che colui che è buono non pensa male di nessuno. Costruisci in te la bontà con calce di pensieri amorevoli per applicare a te stesso questa parola del Signore:
“L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone” (Mt 12,35). Infatti se l’occhio e puro, non vedrà il male (Cf Ab 1, 13).
Se ti radichi nell’umile terra della bontà, se la tua mente non si lascia inquinare da esalazioni malvagie, non ti accorgerai che ti fanno del male, tanto meno sospetterai male del fratello né gli potrai attribuire intenzioni cattive.
Anche se lui avesse perpetrato contro di te grossi misfatti e ti avesse inflitto amari dolori, non lo biasimare, anzi rallegrati: eccoti un’occasione di più per farti perdonare i tuoi peccati.
Vi sono alcuni che espiano i propri peccati macerandosi in penitenze. Tu invece puoi annullarli anche solo con la volontà, pacificando il tuo cuore irritato. Infatti quando perdoni al fratello che ti ha offeso, i tuoi stessi peccati vengono cancellati, secondo la parola del Signore: Perdonate e vi sarà perdonato. Se perciò saremo capaci di perdonare a chi ci ha offeso, riceveremo il perdono dal Padre dei cieli. Ma se ci ostineremo nell’inimicizia, neppure il Padre celeste ci concederà la sua misericordia.
Saremo giudicati col metro con cui giudicheremo; il peso che avremo usato per gli altri, sarà impiegato nei nostri confronti.
Forse potresti dirmi: “In passato perdonai a mio fratello, ma lui mi ha ancora offeso spudoratamente. Non posso continuare a rimettergli i torti che mi fa, sennò userà gesti sempre più violenti”. Bada che anche Dio potrebbe dirti: “Come? Da quando eri piccolo fino ad oggi, non hai smesso di offendermi e io ti ho sempre perdonato. Adesso basta, altrimenti la tua sfrontatezza diventerà impossibile. Ti ho mostrato a sufficienza la mia grazia: ora sperimenterai la potenza della mia giustizia, perché ti chiedo conto delle offese contro di me”.
Vuoi che Dio ti tratti così? Non gli chiedi forse ogni giorno e ogni ora che abbia pietà di te e ti perdoni? Allora abbi compassione del tuo prossimo, e offrigli gesti di riconciliazione.
Cristo stesso ha fissato con grande liberalità la misura del perdono fraterno. Quando Pietro domandò a Gesù: “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?” Gesù, il Maestro buono, gli  rispose: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18,21-22).
La generosità nel perdono deve modellarsi su quella di Dio.
Perciò anche tu perdona senza pesi o misure al prossimo, con munificenza regale, perché la bontà di Dio ti perdoni indefinitamente.
Non giudicate e non sarete giudicati, non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio.
Sappi compatire, dà prova di indulgenza perdonando al fratello che ti ha offeso. Non lo giudicare mai, non condannarlo, non affliggerlo, non tormentarlo provocandolo a prendersi una rivalsa ancora più astiosa.
Impiega le tue energie non solo a non trasformare un’impertinenza in un grave insulto, ma cerca pure di ridimensionare quanto è davvero grave con il perdono e la propensione a scusare.
Se agirai in tal modo, nel secolo futuro riceverai una ricompensa senza paragone rispetto al tuo atteggiamento di ora verso il fratello.
Dipende da te scegliere il modo con cui verrai giudicato. Saresti così sconsiderato da non aver compassione di te stesso, da non giudicarti con misericordia e da non sdebitarti completamente? Dio ti giudicherà come tu avrai giudicato il fratello. Perché farti torto e non volere smettere di puntare il dito contro il prossimo? Perdonagli le offese e le tue saranno perdonate; annulla la condanna contro di lui e così sarà fatto nei tuoi riguardi.
Sdebitalo della condanna fissata dal tuo verdetto e anche tu sfuggirai al giudizio della Geenna.
Abbi pietà di te stesso e fa’ tua questa parola della Scrittura: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7).

Martirio Sahdona, Libro della perfezione, (p. II, cap.12, 52-59. Oeuvres, CSCO 253, Lovanio, 1965, t. II 1, 111- 113).

2 commenti:

  1. Grazie Fra Andrea per queste Parole.....proprio stamattina pensavo al Perdono...
    Ogni giorno chiedo al Signore di Insegnarmi a PERDONARE e ad AMARE di CUORE come TU Signore mi Perdoni e MI ami sempre...
    SIGNORE, TU solo conosci in profondità il mio Cuore e vedi quando Amo e quando sbaglio... Tu mi rialzi sempre.
    Quando mi presenterò davanti a DIO sarò Giudicato sulla CARITA'- AMORE che ho avuto verso il mio Fratello, Buono o Cattivo che sia stato con me.....Oh, desidero con tutto il CUORE venire a Te Signore tenendo per mano proprio colui/colei che mi ha fatto soffrire tanto....Allora non voglio più perdere Tempo su questa Terra, ma voglio Vivere Amando e Perdonando Sempre Tutto e Tutti... Forse la Sofferenza Spirituale e corporale, la cattiveria, la calunnia, il disprezzo, la malvagità subìta è GRAZIA agli Occhi di DIO.....Oh, Grazie GESU' per questa TUA LUCE.....Grazie GESU' per avermi Amato così, Illuminato, Perdonato, Usato così, condotto qui... e Cullato così, Gesù insegnami a Pregare.
    Grazie, Grazie Signore per tutto.....
    L.

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  2. Santa Teresa di Gesù Bambino scrive:
    Come Vi piace far risplendere il raggio della Vostra grazia,in mezzo anche al temporale più cupo.
    Per me il raggio della Tua grazia,Gesù,é quello che al cuore mi colpisce illumina i miei sbagli e mi fa correr da Te a chiederti perdono
    mara.

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