Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

giovedì 19 novembre 2015

Da Generazione voglio vivere



quando nel 1933 il governo nazista approvò la Legge per la prevenzione di nuove generazioni affette da malattie ereditarie, le teorie eugenetiche avevano già percorso molta strada dal primo congresso mondiale del 1911 tenuto all’Università di Oxford. 


A distanza di quasi un secolo, con la sentenza n. 229, la Corte Costituzionale, pronunciandosi nuovamente sulla Legge 40 che in Italia regola la fecondazione extracorporea, ha ritenuto incostituzionale il divieto di “ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni".

Contro ogni principio di uguaglianza, la Corte ha stabilito che gli embrioni malati possono essere scartarti e sospesi a tempo indeterminato nelle celle frigorifero.
 
A farlo non è stato uno Stato totalitario ma la Corte Suprema di una nazione che si definisce civile!

Paradossalmente è proprio il testo della sentenza che conferma quello che da anni andiamo dicendo e cioè che la fecondazione extracorporea – omologa ed eterologa –non è una terapia per curare la sterilità come molti hanno voluto far credere, ma una pratica che espone l’essere umano alla selezione ed alla mercé di altri suoi simili per il solo fatto di essere ritenuto una “cosa”.

La Corte Costituzionale scrive infatti che l'accesso a queste tecniche non serve più a superare la sterilità ma a conseguire gravidanze di bambini non malati, ricordando che l'embrione prodotto non può essere considerato "mero materiale biologico" ma che, pur stando così le cose, i suoi interessi possono cedere solo di fronte «ad altri interessi di pari rilievo costituzionale» ovvero quelli “superiori” della madre.

Come dice il Magistrato Giacomo Rocchi “Il fatto è che la produzione in vitro dell'uomo – non dimentichiamolo: una pratica creata nell'ambito della zootecnia – lo rende, come dice la Corte, "tamquam res", come se fosse una cosa; e quali diritti si possono attribuire alle cose?”.

Da molto tempo Generazione Voglio Vivere denuncia l’intrinseca malvagità della Legge 40 che nata, ahinoi, in ambito cattolico, è servita – basta osservare la realtà per rendersene conto – più come sonnifero per addormentare e addomesticare la coscienza degli individui che come argine a un possibile “Far West” della provetta che oggi ha ricevuto tutti i crismi della legalità.


Cordialmente,

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