Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 2 settembre 2018

Non vogliamo essere ipocriti


XXII DOM. T.O.

      Attorno a Gesù si sono riuniti dei farisei - significa “separati”: sono laici che osservano tutti i 613 precetti estrapolati dalla legge di Mosè e per questo si separavano dal resto della gente -, e “alcuni degli scribi”, cioè i teologi ufficiali, venuti appositamente da Gerusalemme, “avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure” (Mc 7,5).

     Dobbiamo pensare che un intero trattato del Talmud (consiste in 5422 pagine di insegnamenti dei Maestri, di coloro che hanno approfondito e sviscerato ininterrottamente la Torah (l’insegnamento, il Pentateuco) prevede come lavarsi le mani, la quantità d’acqua, la modalità, ecc ….
      La reazione di Gesù di fronte all’accusa  è molto forte, Egli definisce ipocriti i suoi interlocutori - termine che in quel tempo indicava l’attore di teatro, la maschera dell’attore di teatro -. Quindi bisognerebbe tradurre “teatranti”. Gesù, usando le parole del profeta Isaia, accusa questi uomini di vivere una religione che non è altro che una finzione, una messinscena: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (Mc 7,6).
    
     Quando noi ci chiediamo perché Dio ci ha dato un cuore, rispondiamo per amare. Non così la Bibbia, per l’uomo biblico Dio ci ha dato un cuore per pensare e per conoscere. [1]  Il cuore quindi è il luogo della conoscenza, del sapere, del comprendere.[2] Il duro di cuore non è l’uomo cattivo, ma il testardo, colui che si rifiuta di comprendere. Questo cuore infatti può essere non circonciso (Dt 30,6 e Rm 2,29), di pietra (Ez 11,19), diviso (Salmo 119,113 e Ger 32,29), cieco (Lam 3,65); tutte espressioni per indicare il cuore dell'uomo non toccato da Dio.     
     Il  cuore è anche il luogo memoria. In italiano la parola ricordare viene da cuore (re- indietro e cor- cuore); ricordare è riportare un evento all’interno del cuore.[3] 
   La parola cuore, infine viene usata nella Bibbia anche per indicare i sentimenti, ma tutti i sentimenti e non solo l’amore: gioia, desiderio, gratitudine.[4]
     Per questo il cuore dell’uomo è il luogo dove egli è veramente e totalmente se stesso, senza maschere né ipocrisie e dove hanno origine le decisioni; è la fonte di tutto ciò che l’uomo è o decide di essere o di fare. Gesù dice chiaramente questo, quando afferma: “Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore” (Mt 6, 21). Se vuoi conoscerti senza finzioni, guarda ciò che occupa i tuoi pensieri, che determina le tue azioni, così scoprirai ciò che davvero è importante per te. Da ciò che esce dal cuore, si comprende cosa c’è dentro: “Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive” (Mt 12,33ss).
      Lasciamoci raggiungere allora dalla parola del Signore: Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme” (Ez 36,26s). Ecco qual è il fine del nostro essere qui. Noi chiediamo a Dio, di essere il “chirurgo” capace di operarci al cuore. Non ci accontentiamo di essere uomini e donne rivestiti da un “abito” religioso, ma desideriamo che Egli ci scavi in profondità e ci converta. Essere convertiti è un processo che solo Dio può operare radicalmente e che va a raggiungere proprio la sorgente del nostro cuore, perché solo così possono cambiare i nostri atteggiamenti, i nostri sguardi, le nostre azioni, i pensieri, le parole.
     Signore nostro Dio, solo dove ci sono “cuori” nuovi, toccati dalla Tua grazia, ci possono essere uomini nuovi; solo loro possono rinnovare la Tua Chiesa, ferita dal peccato e dallo scandalo. Fa’ di noi o Padre, di queste cellule nuove e sane del Corpo di Cristo che è la Chiesa.



[1] "Il Signore non vi ha dato un cuore per comprendere ... Occhi per vedere ... Orecchi per udire?" (Dt 9,3).
[2] "Insegnaci a contare i nostri giorni, e giungeremo alla sapienza del cuore (Sal 90,12); "Alcuni scribi pensarono in cuor loro ... Gesù disse loro: perché pensate così nei vostri cuori?" (Mc 2,6); "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alle parole dei profeti" (Lc 24,25).
[3] Questi precetti che oggi ti do ti stiano fissi nel cuore" (Dt 6,6); "Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 1,66-2,19-2,51).
[4] "Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente" (Sal 84,3); dolore: "Mi si spezza il cuore nel petto ... Il mio cuore geme" (Ger. 23,9-48,36); fiducia: "Si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore" (Sal 27); l’amore di Dio per noi e il nostro amore per Lui: "Ascolta Israele: il Signore è il nostro Dio ... Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do ti stiano fissi nel cuore..." (Dt 6,4 ss.)

1 commento:

  1. Grazie.Non so dire altro, ma è un grazie che viene dal profondo del cuore, inteso come Lei lo definisce.

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