BATTESIMO DI GESU’
Per i Musulmani siamo entrati
nell’anno 1439 da quando Maometto andò da La Mecca a Medina. Per gli ebrei invece è il 5778
dalla
creazione del mondo. Prima di introdurre la datazione cristiana, nell’Impero Romano si datava “ab urbe còndita”, cioè dalla fondazione
di Roma. I rivoluzionari francesi
dopo avere preso il potere con una violenza inaudita, cambiarono anche il
calendario, facendo iniziare l’anno il 22 settembre, giorno in cui nel 1792 fu
proclamata la Repubblica. Il Presidente della commissione chiamata a rinnovare il
calendario, afferma: «l'era volgare, era della
crudeltà, della menzogna, della perfidia, della schiavitù; essa è finita con la
monarchia, fonte di tutti i nostri mali». Il tempo nuovo veniva completamente de cristianizzato, perché il
Cattolicesimo era considerato "complice di tutti i crimini del Re". Il Fascismo ha aggiunto alla datazione
cristiana, una propria scansione del tempo che partiva dal 29 ottobre 1922,
giorno successivo alla “Marcia su Roma”.
Noi invece abbiamo appena iniziato l’anno 2019 dalla nascita di Cristo.
C’è un canto della tradizione che dice: “Dio si è fatto come noi, per farci come Lui”. Ecco la chiave di
lettura. Dio è entrato nel nostro tempo, per trasformarlo nel Suo tempo; per
fare di noi delle creature nuove secondo la logica evangelica; per costruire
con noi il Suo regno.
E’ evidente che, a seconda di chi
o cosa è il riferimento del nostro tempo personale, noi diverremo in un modo o
in un altro; percorreremo una strada o un’altra. Un conto è avere Maometto, una
città con le sue istituzioni, la dea Ragione, Benito Mussolini o Gesù Cristo
come centro a cui riferirsi. Il Maligno lo sa talmente bene che sta cercando,
con tutta l’astuzia di cui è capace, di buttare fuori Cristo dal tempo, per
infilarci altro. Non vi dice nulla il fatto che il Natale oggi parli di Babbo
Natale; l’Epifania di Befana; Tutti i Santi di Halloween; l’Assunta di
Ferragosto? Dirò di più, il Maligno sta facendo in modo che tutto il nostro
tempo sia disperso e dispersivo, così non abbiamo modo di fermarci e andare in
profondità con ciò che conta. E’ un po’ come quando si smuove l’acqua del mare
e si solleva la sabbia del fondale, non si vede nulla, finché non ci si ferma e
la si lascia sedimentare.
In queste ultime settimane abbiamo celebrato il S. Natale, momento in
cui il Verbo di Dio si è fatto carne; l’Epifania, manifestazione al mondo fuori
dai confini d’Israele; oggi il Suo battesimo. Domenica scorsa poi abbiamo
proclamato quell’elenco di date (Ceneri, Pasqua, Pentecoste, inizio Avvento ecc
…) , apparentemente inutile, ma che in realtà mostra come, per un cristiano, Gesù Cristo sia il centro, il
punto di riferimento. Lui non è rimasto
nel passato, ma vive con noi, anzi ci chiama a vivere con Lui le vicende della
storia. Quando Cristo è il centro della storia di una persona, in quel momento
la storia diventa cristiana.
Giovanni Battista afferma: “Io vi
battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno
di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”
(Lc 3,17ss). Il Battesimo che abbiamo ricevuto, è la porta che ci ha fatti
entrare nel tempo di Cristo, il dono, però richiede accoglienza; non basta che
siamo stati battezzati, ma siamo chiamati a vivere da Battezzati. Cosa
significa?
Siamo creature orientate e non disorientate;
non ci muoviamo a caso, ma abbiamo una mèta e una Guida davanti a noi. Per
questo anticamente durante il Battesimo, il Catecumeno si volgeva verso
Occidente (dove cala il sole), stendendo la mano e sputando e, dichiarava di
opporsi alla tenebra e al maligno; poi si volgeva verso Oriente e faceva la sua
dichiarazione di fede a Dio Luce del mondo. Gesù ci chiama a conversione che,
significa proprio questo, continuare a cercare di riorientare la nostra
esistenza con l’aiuto di Dio. Ci dice l’apostolo Giacomo: “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi”(Gc 4,8).
Siamo stati consacrati con il
crisma “re, profeti e sacerdoti”, diventando “sacramento” della presenza di
Cristo qui e ora. Siamo figli della luce
e non delle tenebre, per questo a nostro padre è stata consegnata la candela
accesa al cero pasquale (simbolo di Cristo). Ora siamo per vocazione sale della
terra e luce del mondo. Quando noi siamo nella tenebra, il mondo vive nella
tenebra. Siamo stati rivestiti della vesta bianca, simbolo della nuova vita
chiamata a conformarsi sempre più a Cristo.
Padre, insegnaci e a aiutaci a riconsegnarti il nostro tempo; a
permettere a Te, a Gesù e allo Spirito Santo, di abitarlo in pienezza, perché
sappiamo bene, che se non abiti Tu questo spazio, lo occuperà qualcun altro.
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