Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

venerdì 11 ottobre 2013

Pubblico nuovamente queste parole verissime

Sono estremamente interessanti queste brevi parole di Lèo Moulin già docente di storia e sociologia all'università di Bruxelles (considerato il maggior conoscitore degli Ordini religiosi medievali, pur essendo un agnostico al limite del'ateismo):

'Date retta a me, vecchio incredulo
che se ne intende: il capolavoro della propaganda anti-cristiana è l’essere riuscita a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza, a instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia. A furia di insistere dalla Riforma fino ad oggi, ce l’hanno fatta a convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi tutti i mali del mondo. Vi hanno paralizzati nell’autocritica masochista, per neutralizzare le critiche di ciò che ha preso il vostro posto. ... da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere. Non c’è problema, o errore, o sofferenza della storia che non vi siano addebitati. E voi, così spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro man forte. Invece io (agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se talvolta del vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di Cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedete a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è avvenuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate contriti, certe prediche".

Testo citato da Vittorio Messori in "Pensare la storia. Una lettura cattolica dell'avventura umana", Ed. Paoline 1992 p.23-24

2 commenti:

  1. Considero di fondamentale importanza la parte finale del testo di Messori.

    Che la " chiesa " sia l'unica a dover chiedere scusa a tutti ' a prescindere ' , può nascondere un certo senso di debolezza nel riaffermare la propria missione, amche se le ' accuse ' mosse dimostrano, caso mai, quale importanza e quale rilievo ha avuto il cristianesimo nella storia.

    Ma dire ha avuto, significa anche dire che oggi, tale rilievo non ce l'ha più, e dico rilievo e non influenza che considero negativa, anzi pericolosa....

    A me pare importante capire come riprendersi questo ruolo in una società che è orientata, diciamo così, diversamente.

    Come possono le iniziative e l'impegno di sacerdoti o di singole comunità determinare cambiamenti significativi?

    Posso da me immaginare che il cammino debba essere avviato da ciascuno di noi all'interno della chiesa, ma al di la degli ipotetici risultati, significa aver già attuato un scelta, allora i dubbi personali decadono, ma il problema di fondo rimane !

    O non è così ?

    RispondiElimina
  2. Io credo fermamente che noi cristiani pecchiamo tanto, troppo di ignoranza! Non conosciamo la nostra storia o peggio prendiamo per buono quello che abbiamo imparato a scuola. A me hanno insegnato che nulla di piu' buono c'e' stato al mondo della rivoluzione francese e ho avuto una professoressa alle superiori che ci ha fatto studiare il sistema economico sovietico per quasi un intero anno scolastico!!!
    Ecco dopo avere letto cio' che il mitico Messori (Dio lo benedica!) ha citato nel suo ottimo libro credo che mi dedichero' un po' piu' di tempo per uscire dalla mia ignoranza e disintossicarmi da cio' che di errato ho imparato!
    Maria

    RispondiElimina