Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 5 giugno 2011

Fu elevato in alto sotto i loro occhi

ASCENSIONE

      Le celebrazioni della Pasqua hanno bisogno del completamento dell’Ascensione e della Pentecoste, perché ci dicono cosa è avvenuto dopo gli eventi della crocifissione e della resurrezione di Gesù; dove è andato a finire Gesù Cristo? Come fa a “essere con noi” come ha promesso?
     Come scrive Lc negli At, Gesù è apparso per quaranta giorni, vivo, ai suoi discepoli e dopo avere promesso il dono dello Spirito Santo, “fu elevato in alto, sotto i loro occhi” (At 1,9). Dove è andato?
     E’ tornato al Padre, alla sua destra, ma nel contempo è rimasto qui, come, quando s’è incarnato, ha continuato a stare alla presenza del Padre, pur essendo tra noi in carne e ossa. E’ ritornato al Padre con il suo corpo mortale ed è rimasto qui in forma nuova: con il suo corpo che è la Chiesa. Attraverso di Essa continua a compiere la sua missione. Gesù continua a fare le cose che faceva quando era fisicamente fra noi, ora però noi siamo la sua bocca, le sue mani, i suoi piedi, …
     Come suo corpo, uniti a Lui, oggi ci affida una triplice missione:
-          ammaestrate tutte le nazioni” = fate discepole …; ammaestrare dà l’idea dell’azione compiuta da un domatore nei confronti degli animali; qualcosa che viene imposto senza che l’altro possa scegliere. La fede non si può e non si deve imporre. Gesù non s’è mai imposto, ma ha proposto con la sua vita e le sue parole, di seguirlo. Scrive un antico autore che “Dio, che è onnipotente, non può (non vuole) obbligare nessun ad amarlo”. Ammaestrare deriva da maestro, che in latino (magister, ha la stessa radice di magis/grande). Il maestro è colui che è più grande, che condivide  ciò che ha e sa per portare in alto, far crescere.
-          “battezzate …”; questo è stato fatto fin dall’inizio del cristianesimo , prima solo nei confronti di adulti e poi sempre più nei confronti dei bambini (tanto che sono cambiate anche le strutture e si è passati dai battisteri a piccoli bacili). Anche oggi quasi tutti gli italiani scelgono di battezzare i loro bimbi. Non è questo però che Gesù vuole o meglio, non vuole che ci accontentiamo del rito. Battezzare, significa donare una nuova vita e aiutare le persone a scegliere di vivere il Vangelo, con tutto ciò che comporta.
-          insegnando a osservare  (praticare)tutto ciò che vi ho comandato”: non basta insegnare delle cose, dei concetti, come non basta sapere delle cose. Nel Vangelo troviamo la chiara parola di Gesù che dichiara: “Non chi dice Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio” (Mt 7,21). Ciò a Gesù interessa, è che il Vangelo entri nelle scelte quotidiane di vita. E’interessante una frase di Giacomo nella sua lettera: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? … la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano” (Gc 2,14ss).
     Chiudo con una frase del papa Gregorio Magno: “Si insegna con autorità quando prima si fa e poi si dice. Si sottrae credibilità all’insegnamento, quando la coscienza impaccia la lingua”.

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