Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 13 giugno 2011

Lavorare sempre?

Per l'ennesima volta un lavoratore si è sfogato con me a causa degli orari che è costretto a fare, alla difficoltà a ottenere un permesso nonostante le serissime ragioni che lo spingono a chiederlo. 
Oramai moltissimi centri commerciali e supermercati sono aperti anche la domenica, Natale, Pasqua e Ferragosto e i dipendenti sono costretti ad accettare la situazione, perché "o mangiare questa minestra o saltar dalla  finestra" e con la crisi di lavoro che è in atto chi può permettersi di combattere da solo la battaglia contro questi giganti?
Come cristiano mi chiedo se possiamo continuare a tacere. 
Chi si fa carico della difficoltà di tutta questa gente che non ha più il diritto di passare le feste e il giorno del Signore con i propri familiari? Ci lamentiamo che è in atto una gravissima crisi educativa, ma poi non permettiamo ai genitori - almeno a uno dei due - di occuparsi dei figli.
Non diciamo che è solo colpa della politica - questi politici pietosi sono solo l'espressione del nostro disinteresse -; noi cosa facciamo per ribellarci alla dittatura dell'economia? 

Cominciamo con una cosa molto semplice: 
- rifiutiamoci di fare la spesa la domenica e nelle feste comandate; 
- rifiutiamoci di andare ai centri commerciali la domenica e nelle feste comandate - dopo essere andati a Messa andiamo piuttosto a fare una bella gita o giochiamo a carte o leggiamoci un bel libro .... -.

Forse ci sembrerà di incidere poco, ma se tutti i cristiani facessero memoria del comandamento divino di santificare le feste, forse tanti fratelli e sorelle non sarebbero costretti ad andare a lavorare per noi.

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