Quanto segue è l'estratto di una lettera scritta da Benedetto XVI il 4
marzo 2011 al pastore luterano tedesco Peter Beyerhaus, suo amico di
lunga data, che gli aveva manifestato i suoi timori per la nuova
convocazione della giornata di Assisi:
"Comprendo molto bene – scrive il papa – la sua preoccupazione rispetto alla partecipazione all’incontro di Assisi. Però questa commemorazione doveva essere festeggiata in ogni modo e, dopo tutto, mi sembrava la cosa migliore andarvi personalmente, per poter provare in tal modo a determinare la direzione del tutto. Tuttavia farò di tutto affinché sia impossibile un'interpretazione sincretista o relativista dell’evento, e affinché resti fermo che sempre crederò e confesserò ciò che avevo richiamato all’attenzione della Chiesa con la 'Dominus Iesus'”.
"Comprendo molto bene – scrive il papa – la sua preoccupazione rispetto alla partecipazione all’incontro di Assisi. Però questa commemorazione doveva essere festeggiata in ogni modo e, dopo tutto, mi sembrava la cosa migliore andarvi personalmente, per poter provare in tal modo a determinare la direzione del tutto. Tuttavia farò di tutto affinché sia impossibile un'interpretazione sincretista o relativista dell’evento, e affinché resti fermo che sempre crederò e confesserò ciò che avevo richiamato all’attenzione della Chiesa con la 'Dominus Iesus'”.
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