Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 25 giugno 2012

Perché andare a Messa? di don Claudio Doglio 5

La parte conviviale

L’ultima parte, quella conviviale, aperta dal Padre nostro, l’invocazione della pace, lo scambio della pace, la comunione, diventa il momento in cui ci viene data la comunione, cioè ci viene offerto il Signore Gesù che entra nella nostra vita come pane, ma è entrato prima anche come Parola nelle nostre orecchie. Ascoltando abbiamo già fatto la comunione, adesso la facciamo con il sacramento del pane riconoscendo che abbiamo così la forza per fare quello che ci è stato proposto.
Nella prima parte ci viene detto che cosa fare, nella seconda parte ci viene data la forza per farlo; poi usciamo e siamo di nuovo da capo. Abbiamo portato lì come culmine tutta la nostra vita, ma di lì abbiamo attinto la forza: quella è la fonte della nostra vita. Abbiamo capito che cosa fare, abbiamo ricevuto la forza per farlo. La Messa continua nella vita là dove facciamo quello che abbiamo ascoltato, perché abbiamo ricevuto la forza per farlo. Camminiamo un’altra settimana e ci ritroviamo domenica prossima come culmine del nostro tempo e ci riponiamo di fronte al Signore per un altro tratto di strada. Avviene di nuovo qualcosa, riprendiamo il cammino ed è la storia di tutta la vita, una storia d’amore, culmine e fonte, continuamente. Perché andare a Messa? Perché essendo cristiano, essendo di Cristo, questa è la mia pelle, è il mio mangiare, è il mio respirare, è la mia storia e sono fiero di essere partecipe di questa storia e sono contento e impegnato a parteciparvi.

Allora la Messa non diventa un’occasione straordinaria, come per esempio per la prima comunione. La prima comunione è esattamente uguale alla seconda, alla terza, alla quarta, è importante perché inizia un ciclo, è importante nella sua continuità e quindi è importante che anche la Messa di prima comunione sia una Messa normale, festosa normalmente, come lo sono tutte, celebrata bene, perché è l’occasione in cui qualcuno si aggiunge al  gruppo. Ma domenica prossima farà la seconda comunione, facciamo festa per la seconda e la domenica seguente facciamo festa per la terza comunione ed è sempre esattamente la stessa. Se uno ne tiene conto, nella vita arriva a migliaia ed è esattamente come la prima, anzi sempre più importante ed è fondamentale quella dinamica di continuità, di partecipazione attiva, di accoglienza concreta del Signore Gesù nella nostra vita.


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