Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 17 giugno 2013

Cardinal Giovan Battista Montini (papa Paolo VI)

E ora io vi dirò cosa che tutti già conosciamo, ma che non mai abbastanza meditiamo nella sua fondamentale importanza e nella sua inesausta fecondità; ed è questa: essere Gesù Cristo a noi necessario.

Non si dica consueto il tema: esso è sempre nuovo. Non lo si dica già conosciuto: esso è inesauribile. Fra tante proposizioni, in cui il cristianesimo, per la sua mirabile unità e coerenza di dottrina, può sintetizzarsi, pare questa a me, ora, la più opportuna, sia per la sua intrinseca importanza, sia anche per la rispondenza che essa può, nel momento presente, incontrare nel mondo degli spiriti e degli avvenimenti.
“Tutto abbiamo in Cristo” esclama sant’Ambrogio; “tutto è Cristo per noi. Se tu vuoi curare le tue ferite, egli è medico. Se sei ardente di febbre, egli è fontana. Se sei oppresso dall’iniquità, egli è giustizia. Se hai bisogno di aiuto, egli è vigore. Se temi la morte, egli è vita. Se desideri il cielo, egli è la via. Se rifuggi dalle tenebre, egli è la luce. Se cerchi cibo, egli è alimento”.
Sì, tutto è Cristo per noi. Ed è dovere della nostra fede religiosa, bisogno della nostra umana coscienza ciò riconoscere, confessare e celebrare. A lui è legato il nostro destino, a lui la nostra salvezza.

1 commento:

  1. Con Cristo, per Cristo ed in Cristo, dovrebbe essere il nostro agire. Il tutto che ci necessità è il tutto per noi. Tuttà la nostra felicità sta nel compiere la sua volontà. gpm

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