Vedo uno strano paradossale mistero! Le mie
orecchie risuonano dei canti dei pastori, ma i loro flauti non suonano una
melliflua melodia, ma cantano con le labbra un inno celeste in totale pienezza.
Gli angeli inneggiano
Gli Arcangeli uniscono le loro voci in armonia!
I Cherubini cantano la loro gioiosa lode!
I Serafini esaltano la sua gloria!
Tutti si riuniscono per lodare questa festa
santa, vedendo la Divinità qui sulla terra, e l’uomo in cielo. Colui che è al
di sopra dei cieli, ora per la nostra redenzione abita quaggiù, e colui che è
stato umile è stato elevato dalla misericordia divina. Betlemme in questo
giorno somiglia al cielo; invece di stelle ha ricevuto angeli, e al posto del
sole, avvolge dentro di sé in ogni lato il Sole di giustizia. E non chiedetemi
come: perché dove Dio vuole, l’ordine della natura si sottomette.
Poiché Egli lo ha voluto, ne ha avuto il potere,
è disceso, ha redento l’uomo; tutte le cose hanno cooperato con Lui a questo
scopo.
Oggi nasce Colui che eternamente è, e diviene ciò
che non era. È Dio e diventa uomo! Diventa uomo senza smettere di essere Dio.
Ancora, Egli è divenuto uomo senza alcuna perdita
della divinità, e non è diventato Dio da uomo attraverso un accrescimento, ma
essendo Logos si è fatto carne, la sua natura, a causa dell’impassibilità, è
rimasta immutata.
Quando è nato, i Giudei non hanno accettato
questa Sua insolita nascita. Da un lato i Farisei interpretavano male le Sacre
Scritture e, dall’altro, gli scribi insegnavano cose completamente diverse.
Ancora una volta Erode volle trovare il Bambino neonato non per onorarlo, ma
per ucciderlo.
Oggi essi si stropicciano gli occhi vedendo il Re
del cielo sulla terra con una natura umana, nato da un utero verginale. Come
dice Davide, Non le nasconderemo ai lori figli, alla generazione a
venire.
Così i re sono venuti e hanno visto il Re celeste
venuto sulla terra, senza portare con sé Angeli, Arcangeli, Troni, Dominazioni,
Potestà, Principati, ma seguendo una nuova e solitaria via: Egli è provenuto da
un utero senza macchia.
Eppure non ha abbandonato i suoi angeli, né li ha
lasciati della sua custodia né, a causa della sua incarnazione, si è discostato
dalla Divinità.
Ed ecco,
sono venuti i re, per poter adorare il Re della gloria
celeste;
i soldati, per poter servire il Capo degli Eserciti del
Cielo;
le donne, per poter adorare Colui che è nato da una donna in
modo che egli cambiasse i dolori del parto in gioia;
le vergini, son giunte al Figlio della Vergine,
per contemplare con gioia, come Egli, Datore del latte, che ha ordinato alle
mammelle di riversarlo in rapidi ruscelli, riceve da una Vergine Madre il
nutrimento dell’infanzia;
i neonati, son giunti per poter adorare Colui che
è divenuto un piccolo bimbo, in modo che dalla bocca dei bimbi e dei
lattanti, potesse ricevere la lode;
i bambini, son giunti al Bambino, che li ha elevati a
martiri a causa della rabbia di Erode;
gli uomini, son giunti a Colui che si è fatto uomo, in grado
di guarire le miserie dei suoi servi;
i pastori, son giunti al Buon Pastore che ha dato la sua
vita per le pecore;
i sacerdoti, son giunti a Colui che è divenuto il Sommo
Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedech;
i servi, son giunti a Colui che ha preso su di sé la forma
di un servo e può benedire la nostra schiavitù, con il premio della libertà;
i pescatori, son giunti a Colui che, tra i pescatori, ha
fatto diventare alcuni pescatori di uomini;
i pubblicani, son giunti a Colui che di mezzo a loro ha
chiamato e scelto un evangelista;
le prostitute, son giunte a Colui che ha esposto i suoi
piedi alle lacrime di una prostituta.
In poche parole, in modo che io possa abbracciarli tutti
assieme, sono venuti tutti i peccatori che potevano per vedere l’Agnello di Dio
che porta sulle sue spalle i peccati del mondo:
I Magi per adorare;
i pastori per glorificare;
i pubblicani per proclamare;
le prostitute per offrire mirra;
la Samaritana per saziare la Sua sete;
la donna Cananea per ricevere misericordia.
Poiché dunque tutti si rallegrano, anch’io voglio
gioire. Anch’io desidero condividere la danza corale, per celebrare la festa.
Ma vi prendo parte, non pizzicando l’arpa, non agitando il tirso, non con la
musica di trombe, né reggendo una torcia, ma tenendo tra le mie braccia le
fasce di Cristo. Poiché tutto ciò è la mia speranza, questa è la mia vita, la
mia salvezza, questa è la mia tromba e la mia arpa. Con essa giungo e, avendo
dal suo potere ricevuto il dono della parola, canto anch’io, con gli angeli:Gloria
a Dio nei cieli eccelsi; e con i pastori: e pace sia in terra agli
uomini del suo beneplacito!
Oggi, Colui che è sorto prima dei secoli dal
Padre in un modo ineffabile nasce da una vergine, per me in un modo
inspiegabile. Allora nacque dal Padre secondo natura, prima dei secoli, nel
modo conosciuto solo da chi l’ha generato; oggi, ancora, nasce fuori dalla sua
natura, nel modo operato dalla grazia del Santo Spirito.
La sua celeste generazione è vera, la generazione
terrestre non lo è di meno; è realmente Dio generato da Dio com’è pure vero che
è nato uomo da una vergine. In cielo è l’unico ad essere nato dal solo Padre,
Suo figlio Unigenito; sulla terra, è l’unico ad essere nato da una sola
Vergine, suo figlio Unigenito. Come per la Sua generazione celeste sarebbe
empio pensare ad una madre, egualmente per la Sua generazione terrestre sarebbe
una bestemmia cercargli un padre. Il Padre l’ha generato senza seme e la
Vergine l’ha partorito incorruttibilmente. Dio non ha affatto affrontato lo
scorrimento della sua sostanza, poiché ha generato come conveniva ad un Dio;
generandolo, quindi, in modo divino. Né la Vergine è stata sottomessa alla
corruzione facendo un parto perché ha partorito attraverso lo Spirito. Quindi,
né la Sua nascita celeste può essere spiegata da parole umane, né la Sua
incarnazione può essere indagata. Oggi, conosco il fatto che la Vergine l’ha
partorito e credo che Dio l’ha generato fuori dal tempo. Ma ho appreso che la
Sua generazione dev’essere onorata in silenzio senza curiosità indiscreta e
discussioni vane. Poiché, per quanto riguarda Dio, non occorre fermarsi
all’evoluzione naturale delle cose, ma credere alla potenza di Colui che guida
tutto.
È una legge naturale che una donna sposata
partorisca. Ma quanto più paradossale è quando una vergine, senza aver
conosciuto uomo, partorisce un bambino e in seguito resta vergine! Per questo
si esplora ciò che è conforme alla natura; ma si deve onorare in silenzio
quanto accade oltre la natura, non perché sia pericoloso ma perché è
ineffabile.
Ma accordatemi, vi prego, il permesso di porre
fine a questo discorso già dal suo esordio. Infatti temo di elevarmi fino a
questo livello di cose di cui non mi è permesso parlare e non so in quale direzione
volgermi né come dirigere il timone.
Sento timore di fronte al mistero divino.
Cosa dire e come parlare?
Vedo colei che ha partorito. Vedo anche Colui che
è nato. Ma non riesco a capire il modo in cui accade la nascita. Vedete, quando
Dio vuole, le leggi della natura sono sconfitte. Questo non accadde nella
natura; è stato un miracolo oltre la natura. Ciò accade anche qui: l’ordine
naturale non ha operato mentre ha agito la volontà del Sovrano.
Quanto inesprimibile è la misericordia di Dio!
Il Figlio di Dio, prima dei secoli,
l’incorruttibile, invisibile e intangibile, ha dimorato nel mio corpo visibile
e corruttibile. Perché? Perché, come sapete, noi uomini crediamo più in ciò che
vediamo che in ciò che sentiamo. Crediamo nelle cose visibili mentre dubitiamo
quelle invisibili. Così non crediamo nel vero Dio invisibile, ma adoriamo gli
idoli visibili sotto forma umana.
Dio ha quindi accettato di presentarsi davanti a
noi sotto forma umana visibile, per sciogliere così ogni dubbio sulla sua
esistenza.
Nasce dalla Vergine che ignorava quant’è relativo
alla generazione, poiché non aveva cooperato per quanto accadde, non aveva
contribuito a questo fatto ma fu un puro strumento della Sua ineffabile
potenza, sapendo solo quanto udì da Gabriele, alla sua domanda: Come
avverrà questo, poiché io non conosco uomo?. Egli le disse: ‘vuoi
saperlo?’ Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo
ti adombrerà. In che modo il Signore fu con lei, per ricevere poi da lei
la generazione? Proprio come l’artigiano, che quando trova un utilissimo
materiale riesce in seguito a lavorarlo nel modo migliore, così fece anche
Cristo. Egli, trovando santo il corpo e l’anima della Vergine, la ornò di un
tempio animato, volendo in questo modo creare l’uomo nella Vergine.
Rivestendosi di questo, oggi è venuto tra noi senza vergognarsi della bruttezza
della natura[8]. Per Lui non è stato un obbrobrio indossarsi di questa
natura umana; infatti la creatura ha fruttificato una grande gloria, diventando
la veste dell’artigiano. Perché come nella prima creazione, era impossibile per
l’uomo esistere prima che la terra con la quale fu fatto venisse tra le mani
del suo creatore; così era impossibile che il corpo corruttibile dell’uomo
ricevesse una nuova natura prima che Colui che l’aveva creato non se ne
rivestisse.
Che cosa posso dire o come posso parlare?
Sono colmo di stupore dal grande miracolo!
Vedo un bambino nel Dio pre-eterno!
Si riposa in una mangiatoia Colui che ha il suo trono nel
cielo!
Delle mani umane toccano l’intangibile e inaccessibile!
Colui che spezza le catene del peccato è fortemente legato
nelle fasce!
Perché questa è la Sua volontà: cambiare
l’infamia in onore; rivestire di gloria la meschinità; trasformare l’offesa in
virtù.
Ha assunto il mio corpo perché il Suo Logos
trovasse spazio in me; prendendo la mia carne mi dà il Suo Spirito. Mi dà il
tesoro della vita eterna; prende e dà: prende la mia carne per santificarmi, mi
dà il Suo Spirito per salvarmi. Cosa dire e come parlare?
Ecco: la vergine concepirà.
Oramai questo non è più una realtà futura della
quale si è parlato; è una realtà compiuta proposta alla nostra ammirazione.
È accaduto tra i Giudei e tra di loro se ne
parlava ma è stato creduto da noi, anche se non ne abbiamo mai sentito parola.
Ecco: la vergine concepirà.
Le parole sono della sinagoga, ma l’acquisizione della
Chiesa.
L’una ha trovato il libro, l’altra ha colto la perla.
La sinagoga ha tinto il filo; la Chiesa ha indossato la
veste reale.
La Giudea l’ha generato; l’ecumene l’ha accolto.
La sinagoga l’ha allattato e nutrito; la Chiesa l’ha
ricevuto e ne ha tratto beneficio.
Nella sinagoga fiorì la vite ma noi godiamo l’uva della
verità.
La sinagoga ha vendemmiato l’uva; i pagani, invece, bevono
la bevanda segreta.
Lei ha seminato il seme in Giudea; i pagani,
invece, hanno mietuto la spiga con la falce della fede; hanno tagliato con
rispetto la rosa e ai giudei rimase la spina dell’incredulità.
L’uccello volò, e questi sciocchi stanno ancora a
custodire il nido.
I Giudei stanno lottando per interpretare il
libro della lettera, mentre i pagani vendemmiano il frutto dello Spirito.
Ecco: la vergine concepirà.
Dimmi allora, Giudeo, dimmi, chi ha partorito?
Ti prego, mostra coraggio, anche quello che
mostrasti di fronte a Erode. Ma non hai coraggio. Io so perché. Perché sei
insidioso. Hai parlato ad Erode perché egli lo sterminasse; ma non ne parli a
me perché io non lo veneri.
Chi ha partorito, allora? Chi?
Il Sovrano della natura! E se tu taci, la natura
lo grida con voce tonante. L’ha partorito nel modo in cui Egli voleva essere
nato. In natura non vi era la possibilità di una tale nascita. Ma Egli, in
quanto signore della natura, ha introdotto un modo di nascita paradossale. E
così ha mostrato che, pur divenendo uomo, non è nato come un uomo, ma come
conviene a Dio solo.
Oggi, quindi, viene da una Vergine trionfando
sulla natura, oltrepassando il matrimonio; perché al Dispensatore conveniva la
santità, nascendo da un parto puro e santo.
Colui che ha creato Adamo da terra vergine, Colui
che da Adamo ha poi creato la donna, nasce oggi da una vergine figlia che ha
sconfitto la natura.
Allora Adamo, senza avere una donna, ha ottenuto
una donna.
La Vergine ora, senza avere un uomo, ha partorito
un uomo.
Perché è successo questo? Ecco perché:
Le donne avevano un vecchio debito verso gli
uomini, poiché da Adamo era spuntata una donna senza l’intervento di un’altra
donna. Così la Vergine oggi, ripagando agli uomini il debito di Eva, partorisce
senza un uomo. Poiché Adamo non avesse l’orgoglio di avere prodotto la donna
senza l’aiuto di una donna, allora la vergine genera un uomo senza l’aiuto
dell’uomo, per mostrare che l’uguaglianza deriva dalla parità delle meraviglie
operate.
Dio rimosse da Adamo una costola, senza che egli
venisse meno in qualsiasi cosa. Così, anche nella Vergine, creò un tempio
animato senza sciogliere la verginità.
Adamo rimase sano in seguito alla rimozione della
sua costola; anche la Vergine rimase incorruttibile dopo la nascita di un
bambino. Per questo non ha creato il tempio per sé altrove né ha creato un
altro corpo per poi rivestirlo, perché non si creda che si disprezzi la umanità
di Adamo. Poiché l’uomo, dopo essere stato ingannato dal diavolo, divenne il
suo strumento, perciò Egli prese quest’uomo sottomesso al diavolo e lo rese
tempio animato, per ritornarlo a Colui che l’aveva creato e staccarlo dal suo
legame con il diavolo.
Dio si fa uomo ma nasce come Dio. Se fosse
provenuto, come me, da un matrimonio comune, molti avrebbero considerato la Sua
nascita fraudolenta. Per questo nasce da una vergine, per questo mantiene il
suo utero intatto, per questo conserva integra la sua verginità: perché questo
strano modo di nascita fosse motivo di fede incrollabile.
Se un Pagano o un Giudeo mi chiedesse di
spiegargli come il Cristo, essendo Dio secondo natura, divenne uomo oltre
natura, gli dirò: Ecco, invoco come testimonianza il sigillo immacolato della
verginità; perché Dio è colui che ha sconfitto l’ordine della natura; perché
Dio è il vasaio del ventre e l’inventore della verginità; ha avuto un parto
immacolato poiché si è costruito indicibilmente un tempio, secondo la Sua
volontà.
Dimmi allora, Giudeo, la Vergine ha partorito o
no? E se ha partorito, perché non confessi la nascita soprannaturale? Se,
invece, non ha partorito perché hai ingannato Erode? Quando lui voleva sapere
dove sarebbe nato Cristo, non gli hai detto A Betlemme di Giudea?
Conoscevo io, forse, la città o il luogo? Conoscevo io, forse, il valore del
Bambino che è venuto al mondo? Isaia e i profeti non ve ne hanno parlato? Partorirà
un figlio, che chiamerà Emmanuele. E voi, ingrati nemici, non avete
spiegato la verità? Voi, scribi e farisei, custodi precisi della legge, non ci
avete insegnato su Cristo? Non siete stati voi a interpretare le Scritture?
Conoscevamo, forse, la vostra lingua? E quando la Vergine ha partorito, non
siete stati voi a presentare a Erode la testimonianza del profeta Michea? Ma
da te, o Bethlehem Efrata, piccola per esser tra le città di Giuda, da te mi
uscirà colui che sarà dominatore in Israele
Il profeta ha parlato molto bene dicendo “Da te”.
Provenne da voi e si presentò al mondo intero.
Colui che è, precede; colui che non è si crea o
si fa. Mentre Egli era, era anche prima, ed è sempre stato. Era sempre in
quanto Dio che governa il mondo.
Oggi, si è presentato come un uomo per condurre
gli uomini.
Si è presentato come Dio, per salvare l’ecumene.
Ma quanto preziosi siete voi nemici! Quanto
filantropi siete voi accusatori!
Voi avete accidentalmente dimostrato che il
neonato di Betlemme è Dio. Avete riconosciuto il Sovrano nascosto nella
mangiatoia. L’avete involontariamente predicato voi, mentre era seduto nella
grotta. L’avete rivelato voi, cercando di nasconderlo. L’avete beneficiato voi,
cercando di fargli del male.
Quanto maestri ignoranti siete davvero? Insegnate
ma non conoscete. Avete fame ma cibate gli altri. Avete sete ma date da bere
agli altri. Siete poverissimi ma arricchite gli altri.
Venite, quindi, festeggiamo! Venite a
solennizzare! È strano il modo di questa festa – quanto strano è anche il
motivo della nascita di Cristo.
Oggi si scoglie il legame di lunga durata.
Il diavolo è svergognato.
I demoni sono fuggiti.
La morte è stata abolita.
Il paradiso è aperto.
La maledizione è svanita.
Il peccato è stato cacciato.
L’errore è stato allontanato.
La verità è stata rivelata.
La predicazione della pia fede si è riversata e diffusa in
tutto il mondo.
Il regno dei cieli è stato trapiantato sulla terra.
Gli angeli parlano agli uomini.
Gli uomini conversano con gli angeli senza timore.
Tutto è diventato uno.
Perché?
Perché Dio è sceso sulla terra e l’uomo è salito
nei cieli. La prima cosa si è unita all’altra. Dio è sceso sulla terra
continuando ad essere in cielo. È tutto intero nel cielo ed è tutto intero
sulla terra. È diventato uomo essendo Dio, senza smettere di essere Dio. È
senza passioni e ha assunto la carne, perché ha dimorato in noi. Non è
diventato Dio, lo era. Per questo ha assunto la carne, perché Colui che il
cielo non poteva trattenere, lo accogliesse la mangiatoia. Per questo si è
messo nella mangiatoia, perché colui che nutre i mondi venga nutrito con cibo
per bambini da una vergine madre. Per questo il Padre dei secoli futuri viene
tenuto tra le braccia di una vergine madre come bambino lattante: perché fosse
accessibile anche ai magi. Si tiene tra le braccia di una vergine e tra le mani
tiene l’ecumene.
I magi corrono presso di Lui, rinunciando, per
principio, al tiranno; il cielo, orgoglioso, mostra con la stella il Sovrano
stesso e il Signore, seduto sulla leggera nuvola del corpo, il quale corre in
Egitto per evitare l’insidia di Erode, adempiendo la verità della profezia di Isaia
che ha detto: In quel giorno Israele sarà il terzo con l’Egitto e
l’Assiria, una benedizione in mezzo alla terra. Li benedirà il Signore degli
eserciti: «Benedetto sia l’Egiziano mio popolo, l’Assiro opera delle mie mani e
Israele mia eredità».
Che dici Giudeo? Tu che eri primo sei diventato
terzo? Gli Egiziani e gli Assiri si sono messi davanti e il primogenito Israele
è tornato in dietro?
Sì. Così è. Gli Assiri saranno primi, perché
loro, assieme ai loro magi, hanno venerato per primi il Signore. Poi gli
Egiziani che lo ricevettero quando si rifugiò dalle loro parti per evitare
l’insidia di Erode. Terzo e ultimo è il popolo d’Israele, che ha conosciuto il
Signore dagli apostoli dopo il battesimo nel Giordano. È entrato in Egitto
rovesciando tutti gli idoli non per niente ma per escludere dalla perdizione i
primogeniti di Egitto. Per questo oggi è entrato come primogenito, per sciogliere
la tristezza del vecchio lutto.
Cristo è primogenito, come testimonia anche Luca
l’evangelista, dicendo: Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo
avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro
nell’albergo[14]. È entrato quindi in Egitto per sciogliere la tristezza
del vecchio lutto, ponendo la gioia invece della frusta. Invece della notte e
dell’oscurità dona lo splendore della salvezza. L’acqua del Giordano era
profanata dal massacro degli immaturi neonati. È entrato in Egitto che aveva le
acque rosse, facendo delle correnti del fiume dei generatori di salvezza,
purificando l’empietà e la profanità con la potenza dello Spirito. Gli
Egiziani, colpiti da diverse ferite e lasciandosi andare alla loro furia,
avevano trascurato Dio. È entrato allora in Egitto e ha colmato di conoscenza
divina le anime care a Dio in modo che la terra irrigata dal Nilo avesse presto
più martiri che spighe.
Ma poiché il tempo è stretto decido a questo
punto di cessare il discorso. Chiudo qui, avendo completato il discorso, in cui
spiegavo che il Logos essendo privo di passioni, è diventato carne, senza
mutare la Sua natura.
Cos’altro c’è da dire, come parlare?
Vedo il Creatore e la mangiatoia. Un infante e
delle fasce. Una Vergine puerpera, disprezzata. Molta povertà. Molta indigenza.
Eppure hai visto quanta ricchezza nella grande
povertà? Come, essendo ricco, si è fatto povero per noi? Come non ha né letto
né materasso e si è gettato per terra in una mangiatoia?
O povertà, fonte di ricchezza!
O ricchezza immisurabile, nascosta in mezzo alla povertà!
Dimora all’interno della mangiatoia e ondeggia l’ecumene.
È avvolto in fasce e rompe i legami del peccato.
Ancora non ha pronunciato neanche una parola e ha insegnato
la conoscenza di Dio ai magi.
Cosa dire o come parlare?
Ecco il Bambino avvolto nelle fasce, sulla mangiatoia.
Ecco Maria, Madre e contemporaneamente Vergine.
Ecco Giuseppe, il padre presunto del Bambino.
Lei è la donna e lui è l’uomo. Legittimi i nomi,
ma privi di unione.
Si riesce a capire finché si considerano le
parole, ma non arriva alla natura delle cose.
Giuseppe si è soltanto fidanzato mentre il Santo
Spirito ha ombreggiato Maria. Così, pieno di meraviglia, non sapeva cosa
supporre per il Bambino: non osava dire che è stato il frutto di un adulterio.
Non poteva pronunciare parola blasfema nei confronti della Vergine. Non
accettava neppure il Bambino come suo, perché era sconosciuto come e da chi
fosse nato.
Ma ecco che, nella sua confusione, riceve una
risposta dal cielo, dalla voce dell’angelo:Giuseppe, non temere di prendere
con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dal Santo
Spirito[15]. Il Santo Spirito ha quindi adombrato la Vergine.
Perché Cristo nasce da una vergine e conserva
intatta la verginità? Perché un tempo il diavolo ha ingannato la vergine Eva.
Ora Gabriele ha portato il messaggio liberatorio alla Vergine Maria. Un tempo
Eva fu ingannata e pronunciò una parola che germinò la causa della morte. A
Maria, invece, è stata annunciata la buona novella e ha generato il Verbo causa
della vita eterna. La parola di Eva ha mostrato il legno attraverso il quale
Adamo è stato scacciato. La parola di Maria, invece, ha mostrato la Croce,
attraverso la quale il ladrone è stato portato in paradiso nella persona di
Adamo. Poiché né i Pagani, né i Giudei, né i figli degli eretici hanno creduto
che Dio è stato generato senza seme della sua natura ed è privo di passioni,
per questo, oggi, Egli provenendo da un corpo che ha passioni, l’ha conservato
senza passioni mostrando che, pur nascendo da una vergine, non ha sciolto la
verginità. Così il Dio ingenerato senza perdere e mutare la sua santa essenza,
ha generato Dio come Dio, in modo divino. Gli uomini, avendoLo abbandonato,
scolpivano statue antropomorfe da adorare offendendo il Creatore. Perciò oggi,
la Parola di Dio, essendo Dio, è emersa in forma umana per dissolvere la
menzogna e riportare a Lui l’adorazione.
A Lui, dunque, che ristabilisce ogni cosa nel
modo migliore, Cristo nostro Signore, innalziamo la gloria assieme al Padre e
al Santo Spirito, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amin.
San Giovanni Crisostomotraduzione e cura di Tradizione Cristiana
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