La preghiera frequente, a cui ti dedichi nelle varie ore del
giorno e della notte in cui la chiesa ti invita a pregare, come pure
ogniqualvolta ti senti spinto dallo Spirito santo, è uno dei mezzi più
efficaci che possiedi per rinnovarti trasformando la tua mente (cf. Rm
12.2).
Questa verità è manifesta a chi è iniziato al mistero di Cristo.
Se preghi spesso, di giorno e di notte, venti, trenta volte,
ogniqualvolta lo Spirito ti ispira parole d’amore, fosse pure per soli
cinque minuti o addirittura per un solo minuto, questa preghiera assidua
opera, nel più profondo della tua mentalità, del tuo cuore, del tuo
carattere e del tuo comportamento, un mutamento fondamentale. Tu stesso
non ne prendi facilmente coscienza, ma chi ti è vicino può notarlo senza
difficoltà.
Quando volgi lo sguardo a Cristo con perseveranza nella preghiera, la
sua immagine mistica e invisibile si imprime segretamente nel tuo
essere interiore. Ricevi allora le sue qualità, vale a dire il riflesso
della sua infinita bontà e dolcezza, e la luce del suo volto” (Sal 4.7) .
È a proposito di questa trasformazione che Paolo dice: “Figlioli miei,
che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in
voi” (Gal 4.19).
La frequenza del tuo dialogo con Cristo nella preghiera fa sì che la
sua immagine sublime si imprima segretamente in te senza che tu nemmeno
lo sospetti. “‘E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno
specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima
immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del
Signore” (2Cor 3.18).
Questo fenomeno trova un suo corrispondente nel mondo materiale.
Quando si espone un corpo inerte all’azione di un corpo radioattivo,
esso ne riceve la radioattività in proporzione al tempo di esposizione.
Quanto più sentiremo l’influsso noi, che ci avviciniamo alla sorgente di
ogni luce che sia mai esistita nel mondo e di ogni energia che abbia
mai animato sia i corpi celesti che i corpi terrestri: Gesù Cristo, luce
del Padre e luce del mondo!
Cristo stesso esorta anche te a rimanere sempre accanto a lui,
affinché le tenebre del mondo non ti sorprendano, non accechino la tua
intelligenza, e tu finisca per non riconoscere la verità divina:
“Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre”
(Gv 12.35); “Io sono la luce del mondo: chi segue me non camminerà nelle
tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8.12).
Se trascuri deliberatamente la preghiera, ti allontani, tuo malgrado,
dalla verità; cammini sul filo dell’abisso, ai limiti dell’incredulità,
cioè delle ”tenebre esteriori” (cf. Mt 22.13); ti esponi a bestemmiare,
senza rendertene conto; la minima prova può precipitarti nell’abisso
della disperazione e dell’inimicizia nei confronti di Dio.
Ma è vero anche il contrario. Se sei assiduo nella preghiera
fervente, acquisisci una fede più salda delle montagne, e tutto questo
senza ostentazione, senza vantartene con parole vane: è la tua vita, il
tuo comportamento che attesta questa verità. La tua pazienza, la tua
gioia in mezzo alle prove, la sopportazione di fronte alle sofferenze e
all’ingiustizia sono altrettanti segni che testimoniano la saldezza
della tua fede. Allora non sarai sorpreso dalle tenebre, secondo la
promessa del Signore (cf. Gv 12.35).
La frequenza della preghiera esercita dunque nel tuo intimo un’azione
divina che ti porta infine a ricevere la potenza della grazia. E lì ha
inizio l’unione mistica permanente con il Signore.
Matta El Meskin
tratto da: Consigli per la preghiera
tratto da: Consigli per la preghiera
GRAZIE PADRE ANDREA.
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