V
DOMENICA QUARESIMA
“Lui, che ha aperto gli
occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?”
(Gv 11,37). Questa è la
domanda, per altro legittima, che alcuni si pongono.
Certo
che avrebbe potuto; quello che ha fatto a morte avvenuta, lo avrebbe
potuto realizzare prima. Allora perché Gesù ha volutamente lasciato
che Lazzaro morisse? Infatti, è evidente che ha aspettato la sua
morte, infatti “quando sentì che era malato, rimase due
giorni nel luogo dove si trovava” (11,6).
Di per sé, questa reazione non avrebbe senso; a rigor di logica,
avrebbe dovuto affrettarsi, lasciando immediatamente ciò che stava
facendo.
Troviamo
la risposta in una preghiera della liturgia bizantina: “Per
confermare la fede nella comune risurrezione, prima della tua
passione, hai risuscitato Lazzaro dai morti, o Cristo Dio. …
Impietosito dalle lacrime di Marta e di Maria, ordinasti di rimuovere
la pietra dalla tomba: chiamando il morto lo risuscitasti, spezzando
le sbarre della morte e confermando, tramite lui, o datore di vita,
la risurrezione del mondo” 1.
Con
il suo atteggiamento Gesù ci ricorda che “siamo polvere e in
polvere ritorneremo”; la morte è una porta attraverso la quale
dovremo passare tutti, prima o poi. Gesù non ci illude.
Nel
contempo, però, egli ci mostra che cosa è la morte: “Lazzaro,
il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo”
(11,11). Chi dorme, sarà
risvegliato; chi dorme, vive. Non per niente gli antichi hanno
coniato il termine cimitero/dormitorio,
per indicare il luogo della sepoltura.
Non ci è chiesto di amare
la morte, perché comunque è separazione, ma di guardarla con occhi
diversi. Gesù ci consente di porre lo sguardo oltre l'apparenza. Noi
siamo destinati a vivere e non a essere disintegrati
nell'inceneritore del nulla.
Abbiamo
la promessa di Dio: “Io sono la risurrezione e la vita;
chi crede in me, anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me,
non morirà in eterno”
(11,26). Gesù chiede a Marta: “Credi questo?”
e noi con Marta rispondiamo: “Si, o Signore, io
credo”.Credo, non
perché ho visto Lazzaro
risuscitare, ma perché Tu, mi ha detto che noi risorgeremo e, io mi
fido di Te. Nessuno, con i
suoi ragionamenti, può convincermi del contrario.
“Tu
che con la tua parola divina, o Cristo, hai risuscitato Lazzaro,
risuscita, ti prego anche me, morto per i molti peccati”2.
Attraverso il profeta
Ezechiele, Dio di dice: “Io apro i vostri sepolcri, vi
faccio uscire dalle vostre tombe” (Ez,37,12).
Noi possiamo essere fisicamente vivi, eppure morti a causa del
dolore, del peccato, della solitudine, della paura, dell'indifferenza
altrui ecc … Senza accorgercene, a volte siamo bloccati dentro dei
sarcofagi di pietra, dove non entra luce né aria. Gesù può
raggiungerci anche lì, se ci lasciamo tirare fuori, grazie a Lui, la
nostra esistenza può cambiare.
Gesù chiede il nostro
aiuto; ci invia, a nome Suo, a scoperchiare i sarcofagi altrui. Ci
chiede di essere responsabili della vita degli altri e, quando ci
accorgiamo che mancano di vita, desidera che non tiriamo diritto
indifferenti, ma che ci fermiamo e facciamo ciò che possiamo.
La
Chiesa intera è per Cristo, sacramento di salvezza, luogo dove
ognuno può cercare la vita.
Ti chiediamo perdono
Signore, per tutte quelle volte che, pur lamentandoci, non ti
permettiamo di aprire i nostri sepolcri; quando preferiamo la
sicurezza scomoda, alla vita offerta da te. Ti chiediamo perdono, per
tutte quelle volte che, abbiamo visto un fratello o una sorella
soffocati nella tomba, e ne siamo rimasti indifferenti o incapaci di
metterci in gioco.
1Anthologhion,
Vol. II 914s
2Id.
916
Nessun commento:
Posta un commento