Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 4 ottobre 2014

Omelia un po' apocalittica



XXVII DOMENICA .T.O.
                                                                         
     Un uomo possedeva un terreno e vi piantò una vigna … la diede in affitto … ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono…. Da ultimo mandò loro il proprio figlio … lo presero e … lo uccisero”  (Mt 21,33); con poche parole Gesù ci dà una chiave di lettura della storia del mondo, compresa l’attuale. Quanto abbiamo bisogno di decifrare gli eventi, di capire il perché delle cose, per non lasciarcene sopraffare.

     Sappiamo bene, che il racconto della Genesi, sulla creazione del mondo e dell’essere umano, è simbolico. Allo scrittore biblico non interessa tanto spiegare come le cose sono venute all’esistenza, sostenere delle teorie sull’origine del mondo, ma fare una sola solenne affermazione: l’universo intero viene da Dio.  Prima dell’intervento divino c’era il caos[1], poi il cosmo[2].
     Ecco allora il primo problema, l’umanità ha una visione distorta della realtà; dimentica di non essere  proprietaria del mondo, ma l’affittuaria e, quindi, tende a comportarsi come se tutto fosse suo, facendone quello che vuole, dandosi le regole.
     L’altro giorno pensavo tra me e me, che alcune delle più terribili mostruosità degli ultimi secoli sono venute da cristiani. Battezzati erano, Lenin, Stalin, Hitler; cristiano è il mondo che ha generato il Capitalismo, che ha trasformato l’essere umano, vertice della creazione divina, da fine a mezzo; cristiano è il mondo che si straccia le vesti per la vivisezione animale  e nel contempo spinge verso il diritto all’aborto, cioè a uccidere i propri figli – il 28 settembre è stata la giornata internazionale per il diritto all’aborto -; che considera soggetti da eliminare tutti coloro che sono portatori di handycapp e, che fa di tutto per diffondere l’eutanasia, invece di aiutare a vivere chi soffre.
     Come è possibile tutto ciò? Come può un cristiano arrivare a tanto?
     Come dicevo all’inizio, Gesù ci dà la chiave di lettura:  basta impedire a Dio di essere il Signore della Sua vigna; basta interrompere ogni contatto autentico con Lui, fino a ucciderLo nel Figlio, per appropriarsi dell’eredità e tutto diventa possibile.  Detto in parole povere, quando si elimina Dio dalla vita degli uomini, per appropriarsi di ciò che è di Dio, ogni limite può essere superato. Dio è il grande difensore dell’umanità, per questo va tolto di mezzo.
     Ogni operazione antiumana, per prima cosa deve uccidere Dio; lo abbiamo visto chiaramente nelle tre grandi ideologie del XX secolo (Marxismo-Leninismo; Nazi-Fascismo; Capitalismo). La situazione che stiamo vivendo, così drammatica, ha la stessa origine. La crisi economica, è il frutto dell’allontanamento di Dio, perché dall’economia Dio è stato scacciato.
     Dio viene ucciso con la violenza che miete vittime o con la menzogna, che vuol far credere all’uomo, che Dio è un suo nemico. Questa per esempio è la strada percorsa soprattutto in Occidente, dove siamo troppo evoluti per considerare possibile, almeno per il  momento, una violenza troppo sfacciata.
     La storia, quella vera, ci insegna che Dio può essere ferito, ma non ucciso. Diceva molti secoli fa Tertulliano (Cartagine 155 – 230): “Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”. La Chiesa è ancora qui a servire l’uomo e a donargli Cristo, mentre i vari incubi della storia si sono dissolti.
     Impariamo però dalla storia: riportiamo Dio al centro. Restituiamogli la signoria sulle nostre vite, perché non dimentichiamolo, quando Dio non è Signore della storia, è l’uomo che soffre. Quando si uccide Dio, non è vero che diventiamo proprietari dell’eredità, semplicemente rimaniamo soli ad affrontare l’esistenza e ci muoviamo disorientati, percorrendo strade, che spesso ci allontanano dal nostro fine, che è la vita piena.
    
    


[1] Il termine greco antico "Chaos" viene reso come, "voragine, fenditura, burrone", quindi simbolicamente "abisso" dove sono "tenebrosità, oscurità".
[2] L'origine della parola è il greco κόσμος (kósmos) che significa "ordine" ed è il concetto opposto a caos (la parola   
  cosmetico deriva dalla stessa radice)

Nessun commento:

Posta un commento