S. NATALE – MESSA DELLA NOTTE
E’ bello che siamo in molti questa notte; significa che, l’angelo di
Dio, continua a passare di casa in casa per dire: “Vi annuncio una grande gioia … oggi … è nato per voi un Salvatore, che
è Cristo Signore” (Lc 2,10s). Come i pastori siamo accorsi qui per adorarLo.
Lo sappiamo che, questa notte è un po’ eccezionale, molti non torneranno
più fino all’anno prossimo, ma l’importante è che siate qui; il Signore, con la
Sua Chiesa vi accoglie. La Chiesa infatti è una madre paziente e, come ogni
madre, sa attendere e accogliere, sempre.
La S. Messa della notte risplende di bellezza, per questo porta con se
un rischio: assistervi come s’assiste a uno spettacolo. Per questo faccio l’augurio
a ognuno di voi e, consentitelo, anche a me stesso, di fare l’esperienza di
Saulo lungo la via di Damasco e di coloro che erano andati a vedere la
crocifissione di Gesù. Saulo, in cammino per andare a catturare i cristiani,
mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso fu
avvolto da una luce; cadde a terra e, dopo un dialogo con Gesù si alzò da terra,
ma non vedeva nulla; “Così pure tutta la folla che era venuta a
vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava
battendosi il petto” (Lc 23,48). Potessimo tornarcene tutti a casa
battendoci il petto e abbagliati da Cristo; potesse, questa notte santa,
sconvolgerci. Voglia Dio che, questa notte, sia per noi uno spartiacque; ciò a
cui assistiamo, sia capace di segnarci in profondità.
Scrive nel suo diario don Divo Barsotti: «Vuoto. Non si può costruire sull’acqua, né l’albero cresce e vive senza
radici. Questo ci sembra oggi la Chiesa. (…) Sono legato da innumerevoli
impegni che danno solo l’impressione della vita e non fanno in realtà che
assicurare la morte. La scuola in seminario a giovani che non ascoltano e non
si interessano; predicazione a sacerdoti, a religiosi, a suore che ascoltando
hanno compiuto il loro dovere per poter continuare poi la loro vita, per
mascherare così a loro stessi il deserto e il silenzio di Dio. Mio Dio,
liberami da questo inganno; fammi vivere». Egli lamentava il fatto di dover
predicare a persone che, ascoltavano per dovere, ma non avevano nessun
interesse a cambiare vita. Non sia così anche per noi.
Sapete perché ci auguriamo di fare l’esperienza di Saulo e della folla?
Perché Cristo è il Salvatore e, se noi desideriamo la vita, se vogliamo la
pienezza, Lui solo è la Via. Scrive Seneca: “Fissiamo dunque bene la mèta e scrutiamo attentamente il modo per
poterla raggiungere, con l'aiuto di un esperto che abbia già intrapreso ed
esplorato il cammino che stiamo per affrontare, … (perché) qui sono proprio le strade più battute e
più frequentate a trarci in errore. … Da qui questo enorme affollarsi di
persone che rovinano le une sulle altre. Come in una grande massa di uomini, in
cui ciascuno, spingendo, cade e fa cadere (nessuno infatti cade senza tirarsi
addosso almeno un altro, e i primi nuocciono a quelli che gli vanno dietro),
così avviene in tutti i campi della vita.”.
Alcuni mesi fa sono stato a un bellissimo incontro nella scuola
elementare di Vicofertile; a un certo punto uno dei bimbi più piccoli, mi ha domandato
se, secondo me, il male può vincere. Sapete che ai bimbi non si possono dare
risposte troppo teoriche e, quindi mi sono sentito un attimo in imbarazzo; poi
mi è venuta in mente un immagine: la tenebra e le candele. Per vincere la
tenebra del male, ci vuole la luce della mia candela. Più candele saranno
accese, più la tenebra si ritirerà. Il giorno del nostro Battesimo, ci è stata
consegnata una candela, accesa al fuoco del Cero Pasquale. Sapete che, quel
cero, rappresenta Cristo. Se Cristo riesce a illuminare la nostra esistenza,
noi possiamo far diradare le tenebre. C’è
bisogno di tutti, perché, purtroppo, la tenebra è forte e ha tanta fantasia nel
diffondersi.
In questi ultimi giorni abbiamo
sentito la notizia di quei folli che, entrando in una scuola in Pakistan, non
hanno avuto timore nell’uccidere a bruciapelo 148 persone, quasi tutti bambini
e adolescenti. La motivazione era che, volevano far soffrire i loro genitori.
Quale mostruosità. Questo però non basta. Ogni bambino ha due genitori, quattro
nonni, fratelli, parenti più o meno stretti, amici; pensate come quelle morti,
diffondono odio. Quel male è destinato a espandersi, come quando un sasso nell’acqua
genera cerchi concentrici che si diffondono. Già sono state richieste 3000
impiccagioni. Così il male e l’odio continuano a rigenerarsi e a diffondersi.
Il mondo ha bisogno della luce dei Cristiani; di uomini e donne che,
proprio perché conquistati da Cristo, “vera
luce che illumina ogni uomo”, si lasciano trasformare da Lui; uomini e
donne che, non vogliono più essere complici della tenebra. Il mondo ha bisogno
di luci che bloccano la tenebra nel suo espandersi.
Questo, credo, è fare Natale: andare per vedere e godere di un po’ di bellezza
e tornare conquistati da Essa, incapaci di vivere come prima.
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