MARIA SS. MADRE DI DIO
Noi cristiani latini non ci facciamo
grossi problemi a rappresentare nelle immagini o nelle statue, la Madre di Dio da sola, invece i fratelli orientali, solitamente, la mettono insieme a
Suo Figlio, perché Lui è il punto di riferimento. Anche oggi celebriamo la
Madre, ma in quanto ha un Figlio; non possiamo guardare a Lei, senza di Lui. Quando Dante parla di Maria, la
definisce: “Vergine e madre, figlia del tuo figlio … tu se’ colei che l’umana
natura nobilitasti, così che il suo Fattore non disdegnò di farsi sua fattura”.
Con parole di benedizione il libro dei
Numeri ci ricorda che noi abbiamo appena fatto memoria del momento in cui il
Signore “ha fatto risplendere per noi il
suo volto e ha rivolto a noi il suo volto”. Grazie a Maria, Dio si è
mostrato e si è avvicinato a noi. Già da qui comprendiamo che Dio è amore,
perché non ha mandato qualcuno a salvarci, ma si è sporcato le mani
personalmente. La parabola del Buon Samaritano rende bene la nostra storia di
uomini feriti e abbandonati lungo la strada, nessuno si è fermato per
soccorrerci, se non qual Samaritano che, è Dio stesso; solo Lui si è fatto
carico di noi e ci ha affidati alla Chiesa – l’oste – fino al Suo ritorno.
Oggi ci viene
ricordato che, grazie a quella Donna e a quel Bambino, non siamo più schiavi,
ma liberi. Il mondo si affanna cercando la libertà per vie inadeguate o
addirittura errate – come scrive Seneca: “più
ci affanniamo a cercarla, più ce ne allontaniamo, se prendiamo una strada
sbagliata” - [1]mentre a noi è stata
regalata. Abbiamo fatto tanti regali in questi giorni, ma non dimentichiamo che
il grande dono è stato fatto a noi.
Siamo all’inizio del nuovo anno e possiamo
scegliere di vivere da uomini liberi. Scrive papa Francesco nella Lettera per
la Giornata mondiale della pace: “Non si
diventa però cristiani, figli del Padre e fratelli in Cristo, per una
disposizione divina autoritativa, senza l’esercizio della libertà personale,
cioè senza convertirsi liberamente a Cristo. L’essere figlio di Dio
segue l’imperativo della conversione: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia
battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e
riceverete il dono dello Spirito Santo» (At 2,38).
Per far questo dobbiamo ricevere dalle mani
di Maria, il Cristo, Colui che ci consente di vivere al di là delle mode, delle
paure, dei condizionamenti, delle tentazioni. Abbiamo bisogno di Lui e della
Sua Grazia, altrimenti continueremo a essere vinti da quei “demòni” che
vogliono fare di noi degli schiavi senza gioia di vivere. Scrive Benedetto XVI:
“Noi cristiani crediamo che Cristo è la
nostra vera pace … Non sono le ideologie che salvano il mondo, ma soltanto il volgersi
al Dio vivente, che è il nostro creatore, il garante della nostra libertà, il
garante di ciò che è veramente buono e vero”.
Il comportamento dei figli, nella parabola
del Padre Misericordioso, ci può aiutare a non commettere gli stessi errori: da
uno dobbiamo imparare che la libertà non si trova fuggendo lontano da Dio e dall’altro che, non basta rimanere in casa,
obbedendo passivamente, per essere figli e liberi. La vera libertà passa dalla
piena accoglienza di Dio nella propria esistenza.
Facciamo nostre le parole di san Giovanni
Damasceno: "… tu, buona Signora,
madre del buon Signore, assistici e governa i nostri destini ove tu vuoi;
reprimi la violenza delle nostre passioni … onde condurci, una volta placata la
tempesta, nel porto tranquillo della volontà divina, stimandoci degni della
futura beatitudine, di quella dolce luce, cioè, che si irradia alla visione del
Verbo di Dio da te fatto carne”.[2]
Concludiamo con
le parole usate nella Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo: «È veramente giusto proclamare beata te, o
Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi
magnifichiamo te, che sei più onorabile dei cherubini e incomparabilmente più
gloriosa dei serafini. Tu che, senza perdere la tua verginità, hai messo al
mondo il Verbo di Dio. Tu che veramente sei la Madre di Dio».
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