Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 13 settembre 2015

Parlami, Signore



XXIV DOM. T.O.

     Il Signore mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro” (Is 50,5). Domenica scorsa abbiamo visto Gesù ridare l’udito
e, quindi, la parola, a un sordo muto, oggi ne vediamo le conseguenze.
     Il Concilio Vaticano II ci ricorda che “la coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità” (GS 16), ebbene quando Gesù riesce ad aprire il nostro orecchio interiore, lo fa affinché possiamo ascoltare la Sua voce. Solo così può consolarci, quando il nostro cuore è ferito; farci coraggio, quando siamo spaventati; richiamarci, quando imbocchiamo una strada che ci porta lontano dalla mèta; orientarci e consigliarci, quando non sappiamo scegliere; farci conoscere la Sua volontà su di noi ecc …
     Chissà quante migliaia di volte abbiamo recitato il “Padre nostro” e abbiamo detto: “Sia fatta la Tua volontà”, ma poi, in concreto, non ci siamo realmente chiesti cosa il Signore volesse da noi.
     Facciamo le nostre scelte, a partire dai nostri desideri, da quelli dei nostri familiari, da ciò che ci chiede la maggioranza o il Signore riesce a chiamarci?
     Sono io che scelgo e poi pretendo che Dio si pieghi alle mie scelte – stupendomi e arrabbiandomi, quando si ostina a non esaudirmi – o sinceramente gli chiedo: “Signore, cosa vuoi che io faccia?”.
     Abbiamo appena ascoltato le parole di uno che, proprio perché ha ascoltato, ha dovuto presentare “il dorso ai flagellatori, le guance a coloro che gli strappavano la barba” (Is 50,6). La parola di Dio impegna. Come non rivedere i giorni della Passione, vissuti da Gesù, umiliato e torturato, prima di essere ucciso soffocato.
     San Giovanni ci scrive: “Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato” (1Gv 2,6). Gesù è  proprio Colui che ha detto: “Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta”. Certo, si può fare la volontà di Dio, solo se ci si fida. “Fidarsi”, è il significato più profondo di “aver fede”; infatti, anche il demonio dice a Gesù: “Io so chi tu sei, il Figlio di Dio”, ma certamente non si è fidato di Lui. La fiducia non si dà a tutti, bisogna conoscere bene la persona, avere sperimentato la sua affidabilità; se, invece,  ne abbiamo sentito parlare da qualcuno, bisogna che ci si fidi profondamente di chi ce ne ha parlato.
     Si può fare la volontà del Signore se, dal cuore, sgorgano le parole del Salmista: Amo il Signore, perché ascolta … Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia.  Allora ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, liberami, Signore».  Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso.  Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato”
(Salmo 116,1ss).
     Pietro è ancora acerbo, la sua fede è teologicamente perfetta, tanto che può dire, mosso dallo Spirito Santo: “Tu sei il Cristo” (Mc 8,29), ma in realtà ancora non si fida di Gesù. Ciò che il Signore propone, gli appare assurdo e, per questo, cerca di portarlo verso scelte meno impegnative, più razionali: altro che “soffrire molto, essere rifiutato, venire ucciso e risuscitare”. Probabilmente Pietro pensava tra sé che, se il signore si fosse ostinato a dire quelle cose, chi gli sarebbe andato dietro.
     La reazione di Gesù è violenta: “Va’ dietro a me satana!” (8,33). E’ infatti Satana che cerca di distogliere gli uomini – compreso il Verbo fatto carne – dalla volontà di Dio. Di volta in volta farà apparire le richieste di Dio assurde, esagerate, sbagliate, cercherà di proporre apparenti scorciatoie o vie migliori, ma alla fine il risultato sempre lo stesso: non vuole che ascoltiamo Dio, perché sa che, così facendo, troveremo la vita piena.
     Al contrario, Gesù ci precede sulla strada e, quando a causa della nostra fragilità cadiamo o ci perdiamo, ci cerca e ci aiuta a rialzarci, se Glielo consentiamo.
     Signore Gesù, Tu sai che, come afferma Paolo: “Non faccio il bene che voglio, ma il male che non voglio”, eppure Tu solo hai parole di vita eterna, per cui, nulla desidero veramente al di fuori di Te e della Tua volontà. Aiutami con la Tua Grazia a esserti fedele, a camminare più spedito sulla Tua strada e non lasciare che percorra da solo quelle vie che mi allontanano da Te.

Nessun commento:

Posta un commento