Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

venerdì 13 novembre 2015

Come reagire?

In questi giorni si rincorrono notizie inquietanti su alcuni membri del clero. Alcune saranno gonfiate, altre, spero false, altre ancora, drammaticamente vere. Non credo che vadanno nascoste, ma verificate, certamente si, perché sappiamo bene quanto è facile sporcare la dignità altrui, soprattutto quando ci sono dei fini ben precisi.
Confesso però che, anche io rimango a bocca aperta e mi chiedo:  "Come può essere che un consacrato arrivi a tali livelli di male?". 
Penso con preoccupazione ai "piccoli", coloro che si allontaneranno da Cristo, a causa di tutto questo, e mi piange il cuore.
Eppure non me la sento di salire sulla barca degli uomini dal dito puntato; un po' perché è troppo facile, ma anche perché serve a poco o a nulla. 
Oggi c'è bisogno più che mai di uomini e di donne che portino santità in mezzo a questo  "letame". Dove c'è tenebra, non basta dire che c'è buio - del resto se ne accorgono tutti -, ma servono portatori  di luce. Questo non è il momento per abbandonare la Cheisa, ma per investire molto di più con Essa e per Essa, altrimenti faremo il gioco del maligno che, prima spinge i discepoli a tradire Dio e poi li dà in pasto all'opinione pubbblica: l'unico fine è umiliare e rendere inefficace la Chiesa di Cristo.  Impariamo dalla luna che può dare luce, solo perché riflette quella del sole. Cristo è il nostro Sole, restiamo fortemente uniti a Lui.
Questa è l'unica via di riforma della Chiesa.

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