Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 26 dicembre 2015

Un padre, una madre, un figlio



SANTA FAMIGLIA

     Molti anni fa, un ultimo dell’anno, uscii di casa, dicendo a mia madre che sarei ritornato subito, ma rientrai alle tre. Lei passò da sola, la notte a cercarmi, disperata.

     Gesù scompare per tre giorni; Giuseppe e Maria lo cercano angosciati.
     Voglio sottolineare lo stato d’animo di questi poveri genitori, spaventati.  In questa situazione così difficile c’è una nota preziosa: Maria non è sola e non Giuseppe non è solo. Sono INSIEME ad affrontare una tale crisi. Apparentemente nulla cambia, in realtà è molto diverso essere soli o insieme nella difficoltà. I pesi portati insieme s’alleggeriscono, pur rimanendo pesi.
     Pensate al tempo che stiamo vivendo, attraversato da questa pazzesca crisi economica; se non ci fosse stato un robusto tessuto familiare, cosa sarebbe successo? Chi avrebbe soccorso molti di quelli che hanno perso il lavoro; che hanno dovuto trovare casa, perché sfrattati o separati dal coniuge?
     Dobbiamo ringraziare il Signore per avere scelto di venire nel mondo in una famiglia; di essersi affidato all’amore di una madre e di un padre, perché così ci ha messo a disposizione uno “strumento” preziosissimo.
     Agli uomini del nostro tempo piace giocare con la famiglia, trasformandola a proprio piacimento, convinti che cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambi. In realtà è come se, un architetto e o un ingegnere, pensassero di costruire un edificio senza tenere in considerazione i principi fondamentali della statica o della qualità dei materiali. Il risultato potrebbe apparire bello agli occhi, ma rischierebbe di crollare alla prima scossa di terremoto.
     Perché la famiglia (un padre, una madre, dei fratelli, dei nonni, zii ecc …) è così importante? Perché è una formidabile diga che difende l’uomo?
     Perché è il luogo dove prevale la logica del tu, prima ancora dell’Io; dove il bene dell’altro è prevalente; l’altro non è per me, ma io per lui. La famiglia è il luogo naturale dell’amore, per questo Dio l’ha scelta come prima “casa”, invece di continuare a rimanere nel Tempio.  Scrive l’apostolo Giovanni: “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,8).  
    Mi direte: “Non è mica sempre così!”. Lo so bene; allora, invece di cercare di modificarla di continuo, snaturandola, è bene fare in modo che possa essere ciò che è e deve essere. Ascoltiamo papa Francesco: «Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie, non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema, sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. […] Si discute molto oggi sul futuro, su quale mondo vogliamo lasciare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. … vogliamo lasciare un mondo di famiglie. È la migliore eredità: lasciamo un mondo di famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi perfetti, genitori perfetti né figli perfetti …. Non esistono. Ma questo non impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri centri di umanità» (Viaggio apostolico a Cuba, 22 settembre 2015).
     In questi ultimi decenni invece di fare di tutto per aiutare le persone ad amare, sembra sia stato inventato di tutto per aiutarle a fuggire dall’amore impegnativo.
     Non dimentichiamolo, laddove la famiglia è ferita, indebolita, trasformata, è  l’uomo che è reso più solo, più fragile, vulnerabile. Ben contento di questo è il principe di questo mondo, il padre della menzogna, perché come ogni predatore, prima di attaccare e uccidere la propria preda, cerca di isolarla.
     Oggi imploriamo Gesù, Maria e Giuseppe, affinché ci aiutino a restituire alla famiglia la dignità e il ruolo che le è stato affidato da Dio stesso. Preghiamo per tutti coloro che sono tentati di abbandonare il proprio coniuge; che stanno pensando di abortire un figlio; che  vogliono affittare un utero per comprare un figlio strappato alla madre; per coloro che non hanno più il coraggio di impegnarsi con la persona amata e si lasciano aperta una via di fuga; per chi si è  chiuso al dono della vita.
    

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