II DOM. NATALE
“Mentre conducevano il carro con
l’arca di Dio … Davide e tutta la casa d’Israele danzavano davanti al Signore
con tutte le forze, … Giunti all’aia di Nacon, Uzzà stese la mano verso l’arca
di Dio e la sostenne, perché i buoi vacillavano. L’ira del Signore si accese …;
Dio lo percosse per la sua negligenza ed egli morì sul posto, presso l’arca di
Dio
. … Davide in quel giorno ebbe timore del Signore e disse: «Come potrà
venire da me l’arca del Signore?». Davide non volle trasferire l’arca del
Signore presso di sé nella Città di Davide, ma la fece dirottare in casa di
Obed-Edom di Gat” (2Sam 6,4ss).
“Fisserai per il popolo un limite
tutto attorno, dicendo: “Guardatevi dal salire sul monte e dal toccarne le
falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. Nessuna mano però dovrà
toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco. Animale o
uomo, non dovrà sopravvivere” (Es 19,12).
Questi testi sono emblematici della relazione del popolo d’Israele con
il Signore. La grandezza della divinità faceva ritenere Dio assolutamente
inavvicinabile. Ogni contatto tra la creatura e il Creatore era impensabile, se
non addirittura sconsigliabile.
Ascoltiamo cosa dice il Corano, scritto circa 600 anni dopo la venuta di
Cristo, ma che respira la stessa aria dell’Antico Testamento: “E quando Mosè venne al Nostro luogo di
convegno, e il suo Signore gli ebbe parlato, disse: “O Signor mio, mostraTi a
me, affinché io Ti guardi”. Rispose: “No, tu non Mi vedrai, ma guarda il Monte;
se rimane al suo posto, tu Mi vedrai”. Non appena il suo Signore si manifestò
sul Monte esso divenne polvere e Mosè cadde folgorato. Quando ritornò in sé,
disse: “Gloria a Te! Io mi pento e sono il primo dei credenti”” (Corano 7:143).
Peccato che non riusciamo più a renderci pienamente conto di quanto sia
rivoluzionario il Natale di Gesù Cristo; quanto sia sconvolgente una semplice
frase: “In principio era il Verbo, e il
Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio … E il Verbo si fece carne” (Gv
1,1;14).
Adesso capite perché tanta fatica ad accettare il Presepe: è una parola
troppo dura da digerire, sia per chi ha una visione di un Dio troppo
trascendente, sia per chi vuole che la fede rimanga un’esperienza personale,
spirituale.
Dio invece ha messo le radici tra
i suoi eletti, perché vuole condividere la nostra esistenza e incidere
profondamente in essa.
I Sacramenti sono gli splendidi strumenti attraverso i quali Dio stesso
continua a operare tra noi e per noi. Che dire poi, in modo particolare
dell’Eucaristia, che lo rende corporalmente presente?
Grazie Signore perché non hai ribrezzo della nostra povertà e non hai
bisogno di tenerci lontani. Tu sei il Dio che viene a cercarci; Tu sei colui
che ci pone sulle proprie spalle.
Scrive Giovanni: “Veniva nel mondo
la luce vera, quella che illumina ogni uomo … eppure il mondo non lo ha
riconosciuto … i suoi non lo hanno accolto” (Gv 1, 9-10).
Perché?
Perché attraverso Gesù, vediamo che Dio è profondamente diverso da
quello che sanno immaginare gli schemi umani; non per niente Lui stesso ha
detto: “i miei pensieri non sono i vostri
pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il
cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Is 55,8s). “Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito che è Dio e nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18) e un Dio così poco corrispondente ai canoni umani della divinità non può andare bene.
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Is 55,8s). “Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito che è Dio e nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18) e un Dio così poco corrispondente ai canoni umani della divinità non può andare bene.
Per questo Dio ci invita a lasciarci sconvolgere i “pensieri” su di Lui,
le nostre visioni, le nostre idee: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio
udì, né mai entrarono in cuore
di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha
rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa,
anche le profondità di Dio” (1Cor 2,9s).
O Padre, lo Spirito Santo renda i
nostri occhi pacaci di guardare in profondità, oltre l’apparenza; ci aiuti a
riconoscere in Gesù, il Tuo volto verso di noi; ci apra gli orecchi, in modo
che la Tua parola possa penetrare in profondità e operare ciò che Tu desideri.
Lo Spirito abbatta le difese umane, che ci impediscono di lasciarti entrare
nella nostra quotidianità.
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