La notizia di oggi:
E' ancora allarme demografico in Italia con nascite in caduta libera e un amento dei decessi. Nel 2015 sono nati 488mila bambini, 8 per mille residenti, quindicimila in meno rispetto al 2014, toccando il minimo storico dalla nascita dello Stato Italiano. Lo dice l'Istat che ha diffuso gli indici demografici.Il numero dei figli medi per donna,è di 1,35 al 2015 che si conferma il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità. L'eta media delle donne al momento del parto è salita a 31,6 anni.
Mentre nascono sempre meno bambini aumenta il numero delle morti.
Ecco cosa scriveva papa Benedetto XVI nella Caritas in veritate nel 2009:
E' ancora allarme demografico in Italia con nascite in caduta libera e un amento dei decessi. Nel 2015 sono nati 488mila bambini, 8 per mille residenti, quindicimila in meno rispetto al 2014, toccando il minimo storico dalla nascita dello Stato Italiano. Lo dice l'Istat che ha diffuso gli indici demografici.Il numero dei figli medi per donna,è di 1,35 al 2015 che si conferma il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità. L'eta media delle donne al momento del parto è salita a 31,6 anni.
Mentre nascono sempre meno bambini aumenta il numero delle morti.
Ecco cosa scriveva papa Benedetto XVI nella Caritas in veritate nel 2009:
L'apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica.
Grandi Nazioni hanno potuto uscire dalla miseria anche grazie al grande
numero e alle capacità dei loro abitanti. Al contrario, Nazioni un
tempo floride conoscono ora una fase di incertezza e in qualche caso di
declino proprio a causa della denatalità, problema cruciale per le
società di avanzato benessere. La diminuzione delle nascite, talvolta al
di sotto del cosiddetto « indice di sostituzione », mette in crisi
anche i sistemi di assistenza sociale, ne aumenta i costi, contrae
l'accantonamento di risparmio e di conseguenza le risorse finanziarie
necessarie agli investimenti, riduce la disponibilità di lavoratori
qualificati, restringe il bacino dei « cervelli » a cui attingere per le
necessità della Nazione. Inoltre, le famiglie di piccola, e talvolta
piccolissima, dimensione corrono il rischio di impoverire le relazioni
sociali, e di non garantire forme efficaci di solidarietà. Sono
situazioni che presentano sintomi di scarsa fiducia nel futuro come pure
di stanchezza morale. Diventa così una necessità sociale, e perfino
economica, proporre ancora alle nuove generazioni la bellezza della
famiglia e del matrimonio, la rispondenza di tali istituzioni alle
esigenze più profonde del cuore e della dignità della persona. In questa
prospettiva, gli Stati sono chiamati a varare politiche che promuovano la centralità e l'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, prima e vitale cellula della società, [112] facendosi carico anche dei suoi problemi economici e fiscali, nel rispetto della sua natura relazionale.
La politica forse dovrebbe occuparsi di questo. O no?
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