V DOM. QUARESIMA
Sempre più spesso ho la sensazione che ci siano dei giornalisti che, quando intervistano qualcuno, non hanno
interesse a conoscere ciò che costui ha realmente da dire, ma hanno bisogno
di carpire parole da usare contro. Non c’è ascolto e ricerca di verità, ma un
tranello vigliacco.
Oggi Gesù è vittima di un atteggiamento del genere
; i suoi interlocutori
gli pongono una domanda, ma non per conoscere cosa ne pensa, bensì per “metterlo alla prova e per avere motivo di
accusarlo” (Gv 8,6). Per raggiungere il loro scopo non si fanno problema di
umiliare una donna buttandola in mezzo a un gruppo di uomini, raccontando
pubblicamente il suo peccato e annunciando come niente fosse la sua morte. Una
persona viene usata, diventa una cosa; non c’è nessun rispetto per la sua
dignità. E’ come se stessero parlando di un mobile o di un animale.
Questa creatura, già destinata alla morte, è comunque segnata per sempre, perché da
tutti sarà ricordata come “l’adultera”, quasi marchiata a fuoco per il proprio peccato.
Ecco allora che avviene qualcosa di storico; come Dio scrisse col Suo
dito le Dieci Parole (Dieci Comandamenti) sulle tavole di pietra (Es 31,18),
così Gesù ora scrive una “nuova” legge: «Non
sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e
imparate che cosa significhi: Misericordia
io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti,
ma i peccatori» (Mt 9,9-ss). Da quel lontano giorno, Gesù ha detto
chiaramente che siamo tutti sulla stessa barca; c’è un solo Giusto, mentre per
tutti noi altri, valgono le parole dell’apostolo Giovanni: “Se diciamo di essere senza peccato,
inganniamo noi stessi e la verità non è in noi” (1Gv 1,8); ma anche che,
tutti siamo degni di perdono.
So quanto è difficile entrare in questa logica, almeno quando riguarda
gli altri, perché, viceversa, quando
siamo noi a esserne i destinatari, ci piace da morire.
Mi son chiesto in questi giorni se la parola di Gesù è valida anche per
quei disgraziati che imbottiti di droga e sesso, hanno deciso di uccidere un
giovane di 23 anni per vedere che effetto avrebbe fatto. Ebbene penso proprio
che non ci siano dubbi, anche questi che hanno perso la loro
umanità, sono destinatari della misericordia di Dio; Gesù è morto per salvare
anche loro.
Allora Gesù ci lascia liberi di fare ciò che ci piace? Possiamo ridurci
a mostri, tanto tutto sarà perdonato?
Ascoltiamo il Signore: “Chi pecca morirà … Sul giusto rimarrà la sua
giustizia e sul malvagio la sua malvagità. Ma se il malvagio si allontana da
tutti i peccati che ha commesso … e agisce con giustizia e rettitudine, egli
vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per
la giustizia che ha praticato” (Ez 18,20s). Un giorno dovremo rendere conto della nostra vita.
Ogni intervento di Gesù però è per la salvezza. Anche alla nostra povera
donna, dopo averla calmata un po’, dice: “Va’
e non peccare più”.
C’è un altro fatto straordinario: gli
accusatori sembrano avere compreso qualcosa di nuovo. Da cosa si capisce? Dal
fatto che “se ne andarono uno per uno”
(Gv 8,9). Chissà quante volte avevano pregato, senza applicarlo a sé, con il
Salmo 50:
“Al malvagio Dio dice: «Perché vai ripetendo
i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle? Se vedi un ladro, corri con lui
e degli adùlteri ti fai compagno. Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua trama inganni. Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre. Hai fatto questo e io dovrei tacere?Forse credevi che io fossi come te!”. La parola di Gesù invece sembra essere riuscita ad aprirsi un varco nel cuore di costoro.
tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle? Se vedi un ladro, corri con lui
e degli adùlteri ti fai compagno. Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua trama inganni. Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre. Hai fatto questo e io dovrei tacere?Forse credevi che io fossi come te!”. La parola di Gesù invece sembra essere riuscita ad aprirsi un varco nel cuore di costoro.
Quando il Signore riesce a raggiungerci e a toccarci, sempre avviene una
nuova creazione; nulla rimane più come prima.
Signore, quando dimentico il mio peccato e mi scaglio contro quello
degli altri, non perdere l’occasione di ferirmi con la Tua parola, così che io
per primo sia curato e guarito. Non lasciare mai che, a causa mia, qualcuno si
senta buttato in mezzo e condannato senza speranza, ma fai di me uno strumento
docile della Tua misericordia.
Nessun commento:
Posta un commento