Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 26 dicembre 2016

Noi siamo il presepe in cui Dio vuole nascere


SANTO NATALE – Messa della Notte



      Questa notte ho una notizia straordinaria da darvi: io so come si può uscire dalla crisi. No, non dalla crisi economica o meglio, non solo da quella. E’ una notizia da Premio Nobel, anche se non è nuova.


Lasciamo nascere Gesù Cristo in casa nostra.



Non è una questione di presepe, nemmeno del più bello possibile, ma di fare uno spazio nella nostra carne, affinché in noi, Dio, possa trovare casa. L’unico vero modo per fare Natale è quello di Maria; di questa giovane donna che ha scelto di dire un Sì pieno, lasciandosi coinvolgere totalmente da Dio, non per un giorno, ma per tutta la Sua esistenza.

    Non c’era posto per loro nell’albergo”, ma Gesù ha trovato accoglienza nel ventre di Sua Madre e nella disponibilità di Giuseppe. Diventiamo noi l’albergo accogliente.

     Mi direte: “Cosa c’entra questo con la crisi”? C’entra eccome, perché la crisi che stiamo vivendo è epocale e non è solamente economica; è andata in crisi la stessa natura dell’uomo, non sappiamo più chi siamo realmente, ci siamo ridotti come Adamo che, volendo fare di testa propria, si è ritrovato spaventato, incapace di vivere relazioni piene e costretto a uscire dal suo ambiente, dalla sua casa; per questo, ogni realtà nella quale l’uomo vive, è in crisi.

     Non esiste allora altra via che risanare il cuore dell’uomo e così lentamente guariranno le realtà umane. Gesù ha detto: “Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Mc 7,14ss). Da ogni pozzo esce ciò che vi è dentro: se vi è acqua salmastra, esce acqua salmastra. Abbiamo bisogno che il Signore risani ciò che c’è dentro di noi.

     Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce. su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (Is 9,1); questa sera noi vediamo risplendere ancora una volta la luce di Cristo. Questo è il messaggio di Dio per noi: voi che siete disorientati e spaventati, non temete, mio Figlio è la via vera della vita. Il percorso allora non può che essere questo: se abbiamo emarginato Dio, dobbiamo riportarlo al centro. Non è sufficiente una soluzione di immagine: non basta rimettere croci e presepi nei luoghi pubblici, dobbiamo riaprire lo spazio del cuore a Dio. Come? Riconoscendo che Lui è il Signore della storia e gettare alle ortiche “il vangelo secondo me” e l’autonomia decisionale, per cui Dio non ha un reale potere di orientamento delle nostre esistenze. E’ ora di tornare a riempire le chiese, per pregare, pregare e pregare; per ascoltare la Parola che è “lampada ai miei passi e luce sul mio cammino”; smettendo di fare della Chiesa una sorta di organizzazione di beneficienza. Torniamo a riempire le chiese, per cercare e camminare insieme dietro al Cristo, Luce del mondo.

     Tornando alla notizia bomba, la vera ricetta per uscire dalla crisi è la santità personale e non quella pretesa dagli altri. Non si tratta di qualcosa di straordinario, ma di lasciare che il Vangelo, trasformi e plasmi il nostro essere e attraverso di noi la realtà. Così la politica tornerà a essere, preoccupazione per il bene comune e servizio alla persona; così la famiglia, ridiventerà il luogo primario dell’amore e non lo spazio di espressione del proprio egoismo; l’economia, laboratorio di ricerca per offrire una vita degna agli uomini e non gioco nel quale vince chi accumula di più; la medicina, arte per alleggerire la sofferenza della carne, invece di luogo di eliminazione dei più deboli ecc …

     Dicevano gli antichi “non nove sed nova”, non abbiamo bisogno di fare cose nuove, ma di farle in modo nuovo e solo un uomo nuovo fa cose nuove.


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