SANTO NATALE – Messa della Notte
Questa notte ho una notizia
straordinaria da darvi: io so come si può uscire dalla crisi. No, non dalla
crisi economica o meglio, non solo da quella. E’ una notizia da Premio Nobel,
anche se non è nuova.
Lasciamo nascere Gesù Cristo in casa nostra.
Non è una questione di presepe, nemmeno
del più bello possibile, ma di fare uno spazio nella nostra carne, affinché in
noi, Dio, possa trovare casa. L’unico vero modo per fare Natale è quello di
Maria; di questa giovane donna che ha scelto di dire un Sì pieno, lasciandosi
coinvolgere totalmente da Dio, non per un giorno, ma per tutta la Sua
esistenza.
“Non c’era posto per loro
nell’albergo”, ma Gesù ha trovato accoglienza nel ventre di Sua Madre e
nella disponibilità di Giuseppe. Diventiamo noi l’albergo accogliente.
Mi direte: “Cosa c’entra questo con la crisi”? C’entra eccome, perché la
crisi che stiamo vivendo è epocale e non è solamente economica; è andata in crisi la stessa natura
dell’uomo, non sappiamo più chi siamo realmente, ci siamo ridotti come
Adamo che, volendo fare di testa propria, si è ritrovato spaventato, incapace
di vivere relazioni piene e costretto a uscire dal suo ambiente, dalla sua
casa; per questo, ogni realtà nella quale l’uomo vive, è in crisi.
Non esiste allora altra via che
risanare il cuore dell’uomo e così lentamente guariranno le realtà umane. Gesù
ha detto: “Non c’è nulla fuori dell’uomo
che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono
dall’uomo a renderlo impuro». «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro
l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi
di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno,
dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive
vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Mc 7,14ss). Da ogni
pozzo esce ciò che vi è dentro: se vi è acqua salmastra, esce acqua salmastra.
Abbiamo bisogno che il Signore risani ciò che c’è dentro di noi.
“Il popolo che camminava nelle
tenebre vide una grande luce. su coloro che abitavano in terra tenebrosa una
luce rifulse” (Is 9,1); questa sera noi vediamo risplendere ancora una
volta la luce di Cristo. Questo è il messaggio di Dio per noi: voi che siete
disorientati e spaventati, non temete, mio Figlio è la via vera della vita. Il
percorso allora non può che essere questo: se abbiamo emarginato Dio, dobbiamo
riportarlo al centro. Non è sufficiente una soluzione di immagine: non basta
rimettere croci e presepi nei luoghi pubblici, dobbiamo riaprire lo spazio del
cuore a Dio. Come? Riconoscendo che Lui è il Signore della storia e gettare
alle ortiche “il vangelo secondo me” e l’autonomia decisionale, per cui Dio non
ha un reale potere di orientamento delle nostre esistenze. E’ ora di tornare a
riempire le chiese, per pregare, pregare e pregare; per ascoltare la Parola che
è “lampada ai miei passi e luce sul mio
cammino”; smettendo di fare della Chiesa una sorta di organizzazione di
beneficienza. Torniamo a riempire le chiese, per cercare e camminare insieme
dietro al Cristo, Luce del mondo.
Tornando alla notizia bomba, la vera ricetta per uscire dalla crisi è la
santità personale e non quella pretesa dagli altri. Non si tratta di qualcosa
di straordinario, ma di lasciare che il Vangelo, trasformi e plasmi il nostro
essere e attraverso di noi la realtà. Così la politica tornerà a essere,
preoccupazione per il bene comune e servizio alla persona; così la famiglia,
ridiventerà il luogo primario dell’amore e non lo spazio di espressione del
proprio egoismo; l’economia, laboratorio di ricerca per offrire una vita degna
agli uomini e non gioco nel quale vince chi accumula di più; la medicina, arte
per alleggerire la sofferenza della carne, invece di luogo di eliminazione dei
più deboli ecc …
Dicevano gli antichi “non nove
sed nova”, non abbiamo bisogno di fare cose nuove, ma di farle in modo
nuovo e solo un uomo nuovo fa cose nuove.
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