V DOM. PASQUA
Nella Chiesa non tutti devono fare tutto:
“Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue
membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come
apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci
sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare,
di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti
maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti
parlano lingue? Tutti le interpretano?” (1Cor 12,27ss). Gli Apostoli dicono
ai discepoli: «Non è giusto che noi
lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense” (At 6,2). Essi
sentono che se si dedicano eccessivamente ad alcune realtà, viene meno il
rapporto essenziale con la preghiera e la Parola di Dio. Ognuno di noi deve scoprire il servizio che
il Signore chiede e se ognuno fa questo percorso, la Chiesa cresce con più
armonia e non succede che alcuni sono sfiancati, perché non sanno più dove
prendere, mentre altri non si sono nemmeno mossi.
Ci sono chiese che, se volessimo riconvertirle ad altro uso, potrebbero
essere tranquillamente trasformate in supermercati. Questo, però, è un
problema, tutto sommato secondario; infatti il vero “dramma” si ha quando i
cristiani vivono la Chiesa con le stesse modalità con cui vivono il rapporto
con il supermercato. Lo scelgono per la comodità nel raggiungerlo, il
parcheggio, i prezzi e le offerte, la raccolta punti ecc …; quando vengono meno
alcune delle condizioni ritenute indispensabili o, ne apre uno nuovo, niente
impedisce loro di cambiare destinazione. Semplicemente manca il senso di
appartenenza: il supermercato non è mio, me ne servo e basta.
Quando dimentichiamo che noi siamo la Chiesa e, andiamo solo a prendere
servizi e solo fino a quando corrispondono ai nostri desideri, di fatto,
applichiamo la stessa logica del supermercato. I Cristiani non sono consumatori
di Chiesa, ma “pietre vive” che,
insieme a Cristo che è la pietra angolare, costituiscono un edificio
spirituale.
Con Cristo siamo lo stesso Corpo che cammina nella storia; quindi,
attenzione! Nella Chiesa, Cristo non è un accessorio: senza di Lui siamo come
il tralcio che non produce frutto: “Se il
Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”. Tu e io
non siamo osservatori della Chiesa, ma parte integrante; per questo non
possiamo fermarci, come davanti alle vetrine, contemplando i prodotti o
criticando ciò che avviene dentro: questo non è essere Chiesa. La Chiesa la
costruisci tu, se profondamente unito a Cristo, porti la tua originalità a
servizio di tutti: “Niente è più freddo del
cristiano che non si cura della salvezza degli altri. … Chiunque può essere
utile al prossimo, se vuole compiere la sua parte. Non vedete le piante
ornamentali, come sono rigogliose, come sono belle, sviluppate, snelle e alte?
Ma se avessimo un orto vorremmo avere melograni e olivi fecondi piuttosto che
quelle; quelle infatti sono per il godimento, non per l’utilità; e se vi è
qualche utilità, è molto poca. Così sono coloro che vedono soltanto i propri
interessi” (San Giovanni Crisostomo, Omelie sugli Atti degli Apostoli).
In questa realtà che Pietro chiama “edificio spirituale” si loda Dio, si
vive la carità fraterna e a favore dei poveri, si proclamano “le opere ammirevoli di Lui”; si cammina
nella luce e non nelle tenebre.
Cristo si autodefinisce Via, Verità
e Vita; questo significa che l’esistenza per noi Cristiani, è un cammino con
una meta e che non potremo fermarci fino a quando non la avremo raggiunta; non
possiamo mai dire: “oramai!”; non siamo
mai troppo vecchi, troppo peccatori, troppo stanchi per sentirci autorizzati a fermarci.
Noi siamo coloro che percorrono la Via, per trovare la Verità e non stare nella
menzogna e che, vogliono vivere in pienezza. Gesù Cristo ci offre questo e ci
precede in nel percorso. Noi siamo quelli che stanno dietro che, si fidano del
Pastore buono che ci indica i passi da seguire, anzi, per sicurezza, mettiamo i
piedi nelle Sue orme.
Non lasciare Signore che stiamo a guardare, aiutaci a essere pietre vive
e non rovine; mettici nel cuore il desiderio potente di essere con Te, elemento
essenziale per la salvezza del mondo.
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