Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 16 settembre 2018

Dietro a me!


XXIV DOM .T.

     “Ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno” (Mc 8,30). Non è la prima volta in cui Gesù impone il silenzio a coloro che sono testimoni dei Suoi gesti. Anche domenica scorsa, dopo la guarigione del sordomuto “comandò loro di non dirlo a nessuno” (7,36).     
     Non sarebbe utile alla missione, se tutti venissero a conoscenza dei miracoli e della vera identità di Gesù?

     Proviamo a guardare con attenzione a ciò che avviene tra Gesù e Pietro e lì troveremo la risposta.
     Il primo tra gli Apostoli ha appena fatto una dichiarazione di fede perfetta; egli ha capito che Gesù di Nazaret è colui che è stato preannunciato dai Profeti, l’eletto di Dio, mandato per salvare Israele. A noi fa poca impressione, ma ascoltiamo cosa scrive lo scrittore ebreo Elie Wiesel a proposito del Messia: “Alla fine di ogni cosa c’è il Messia, non è vero? …  Il Messia, ah, il Messia: la mia povera madre non cessava di sperare,  di implorare la sua venuta; lo aveva sempre presente nella sua mente. La sera, cullandomi, mi cantava la sua convinzione profonda di madre ebrea: non accadrà nulla di male al mio bambino, perché il Messia arriverà in tempo per proteggerlo. … Eh sì, mia madre, come ogni madre ebrea, ci credeva con tutta l’anima”.[1] Allora perché Gesù usa con lui parole di fuoco: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» (8,33)? Gesù ha cambiato il nome a Simone, facendolo diventare Pietro, ma ora addirittura lo chiama Satana.
     Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. … E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana” (1,9ss). Sappiamo bene che nel deserto Satana ha cercato di attirare Gesù fuori dalla volontà di Dio, offrendogli in cambio potere e tranquillità. Quando Gesù martoriato soffre atrocemente inchiodato alla croce, il diavolo, attraverso la bocca dei soldati, Lo provoca  a scendere dalla croce: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso” (Lc 23,37).
     Pietro sta cercando, anche se in buona fede, di allontanare Gesù dal progetto del Padre. Egli vuole bene a Gesù e non riesce ad accettare che possa soffrire, anche perché se tale destino toccherà al Messia, anche quelli che sono con Lui non potranno passarla liscia.

     Gesù sta dicendo a Pietro che si sta comportando nello stesso modo di Satana. Egli come molti dei suoi contemporanei è in attesa di una Messia potente, capace di spazzare via i nemici di Israele e di costituire un regno potente e sicuro. I due fratelli Giacomo e Giovanni, non hanno mandato la loro madre dal Signore, proprio per chiedere i posti di maggior potere in quel regno?
     Gesù impone il silenzio perché non hanno ancora capito niente. E’ vero che Lui è il Messia, il Cristo, ma non come pensano. Guai se si diffonde l’idea falsa che Egli è una specie di condottiero.

     Gesù chiede a Pietro di andare dietro, di seguirLo con fiducia, non di scappare in avanti, facendo di testa sua.
     Oggi il Signore parla anche a noi: non possiamo sfuggirGli: “Tu pensi secondo Dio o secondo gli uomini”? Il che significa: ti lasci cambiare il cuore da Dio o fai di tutto per piegarLo alle tue logiche; a quelle logiche che ti vengono dal mondo? “Ogni singola assemblea di fedele deve chiedersi se sia scesa a implicazioni tali con il mondo da essere stata compromessa nella propria fedeltà. Il cristianesimo che da sempre viviamo nelle nostre famiglie, assemblee e comunità è un mezzo di conversione più profonda o funziona da vaccino contro l’impegno a prendere la fede con la serietà che il Vangelo pretende?”.[2]
     «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Mc 8,34s). Noi siamo creati a immagine e somiglianza di Dio, per cui, a seconda dell’idea che abbiamo di Lui, ragioneremo e agiremo. Un conto è seguire un condottiero, un rivoluzionario; uno che scruta ciascuno di noi per coglierci in fallo, ecc … altro è mettere la propria vita nelle mani dell’Amore crocifisso. Per questo il Signore ci ricorda che se vogliamo essere dei Suoi  non possiamo puntare i piedi di continuo. Chi vorrà far prevalere la propria logica, nella convinzione di trovare la vita, rischia di sprecare il proprio tempo e di ritrovarsi a mani vuote.
     Signore noi vogliamo seguirti; vogliamo essere davvero dei Tuoi, ma la croce di spaventa; come la intravvediamo ci viene voglia di scappare. Affiancati a noi, prendici per mano e aiutaci a seguirTi.
          


[1] Elie Wiesel,  Tutti i fiumi vanno al mare, 29
[2] Rod Dreher,  L’opzione Benedetto, San Paolo 28

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