XXIV DOM .T.
“Ordinò loro severamente di non parlare di
lui ad alcuno”
(Mc 8,30). Non è la prima volta in cui Gesù impone il silenzio a coloro che
sono testimoni dei Suoi gesti. Anche domenica scorsa, dopo la guarigione del
sordomuto “comandò loro di non dirlo a
nessuno” (7,36).
Non sarebbe utile alla missione, se tutti venissero a conoscenza dei
miracoli e della vera identità di Gesù?
Proviamo a guardare con attenzione a ciò che avviene tra Gesù e Pietro e
lì troveremo la risposta.
Il
primo tra gli Apostoli ha appena fatto una dichiarazione di fede perfetta; egli
ha capito che Gesù di Nazaret è colui che è stato preannunciato dai Profeti,
l’eletto di Dio, mandato per salvare Israele. A noi fa poca impressione, ma
ascoltiamo cosa scrive lo scrittore ebreo Elie Wiesel a proposito del Messia: “Alla fine di ogni cosa c’è il Messia, non è
vero? … Il Messia, ah, il Messia: la mia
povera madre non cessava di sperare, di
implorare la sua venuta; lo aveva sempre presente nella sua mente. La sera,
cullandomi, mi cantava la sua convinzione profonda di madre ebrea: non accadrà
nulla di male al mio bambino, perché il Messia arriverà in tempo per
proteggerlo. … Eh sì, mia madre, come ogni madre ebrea, ci credeva con tutta
l’anima”.[1]
Allora perché Gesù usa con lui parole di fuoco: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo
gli uomini» (8,33)? Gesù ha cambiato il nome a Simone, facendolo diventare
Pietro, ma ora addirittura lo chiama Satana.
“Ed ecco, in quei giorni, Gesù
venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. … E venne
una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio
compiacimento». E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto e nel deserto
rimase quaranta giorni, tentato da Satana” (1,9ss). Sappiamo bene che nel
deserto Satana ha cercato di attirare Gesù fuori dalla volontà di Dio,
offrendogli in cambio potere e tranquillità. Quando Gesù martoriato soffre
atrocemente inchiodato alla croce, il diavolo, attraverso la bocca dei soldati,
Lo provoca a scendere dalla croce: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”
(Lc 23,37).
Pietro sta cercando, anche se in buona fede, di allontanare Gesù dal
progetto del Padre. Egli vuole bene a Gesù e non riesce ad accettare che possa
soffrire, anche perché se tale destino toccherà al Messia, anche quelli che
sono con Lui non potranno passarla liscia.
Gesù sta dicendo a Pietro che si sta comportando nello stesso modo di
Satana. Egli come molti dei suoi contemporanei è in attesa di una Messia
potente, capace di spazzare via i nemici di Israele e di costituire un regno
potente e sicuro. I due fratelli Giacomo e Giovanni, non hanno mandato la loro
madre dal Signore, proprio per chiedere i posti di maggior potere in quel
regno?
Gesù impone il silenzio perché non hanno ancora capito niente. E’ vero
che Lui è il Messia, il Cristo, ma non come pensano. Guai se si diffonde l’idea
falsa che Egli è una specie di condottiero.
Gesù chiede a Pietro di andare dietro, di seguirLo con fiducia, non di
scappare in avanti, facendo di testa sua.
Oggi il Signore parla anche a noi: non possiamo sfuggirGli: “Tu pensi
secondo Dio o secondo gli uomini”? Il che significa: ti lasci cambiare il cuore
da Dio o fai di tutto per piegarLo alle tue logiche; a quelle logiche che ti
vengono dal mondo? “Ogni singola
assemblea di fedele deve chiedersi se sia scesa a implicazioni tali con il
mondo da essere stata compromessa nella propria fedeltà. Il cristianesimo che
da sempre viviamo nelle nostre famiglie, assemblee e comunità è un mezzo di
conversione più profonda o funziona da vaccino contro l’impegno a prendere la
fede con la serietà che il Vangelo pretende?”.[2]
«Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la
propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del
Vangelo, la salverà”
(Mc 8,34s). Noi siamo creati a immagine e somiglianza di Dio, per cui, a
seconda dell’idea che abbiamo di Lui, ragioneremo e agiremo. Un conto è seguire
un condottiero, un rivoluzionario; uno che scruta ciascuno di noi per coglierci
in fallo, ecc … altro è mettere la propria vita nelle mani dell’Amore
crocifisso. Per questo il Signore ci ricorda che se vogliamo essere dei
Suoi non possiamo puntare i piedi di
continuo. Chi vorrà far prevalere la propria logica, nella convinzione di
trovare la vita, rischia di sprecare il proprio tempo e di ritrovarsi a mani
vuote.
Signore noi vogliamo seguirti; vogliamo essere davvero dei Tuoi, ma la
croce di spaventa; come la intravvediamo ci viene voglia di scappare.
Affiancati a noi, prendici per mano e aiutaci a seguirTi.
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