IMMACOLATA CONCEZIONE DI
MARIA SS.
Anticamente
ogni città era cinta da mura difensive; la capacità del nemico
stava nel riuscire a individuare il punto più fragile da cui poter
attaccare e passare, per occupare. Una volta entrato il nemico lascia
il segno:
devastazione, uccisioni, saccheggio, ecc … Proviamo
a immaginarci come quelle città; anche noi siamo territorio da
occupare: “Il
vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando
chi divorare” (1Pt
5,8).
Anche
noi siamo cinti da mura. Quando queste sono costruite solidamente e
sottoposte a manutenzione continua; quando le sentinelle fanno il
loro dovere, giorno e notte; quando il fossato è mantenuto pieno di
acqua, ebbene il nemico non può che girarci attorno rabbiosamente.
Può assediarci, ma non entrare. Viceversa, il nemico
può
giungere e devastare a suo piacimento. Addirittura ci sono persone
che lasciano aperto persino il portone principale.
Nel
progetto di Dio, la nostra città deve essere abitata solo da noi
stessi, da
Lui
e dai
nostri fratelli; non
deve esserci posto per il nemico.
Non
consideratemi banale, se cito la favola di “Cappuccetto rosso”,
ma
mi
pare una felice metafora di quanto detto finora.:
“Il
lupo ... andò dritto alla casa della nonna e bussò alla porta. "Chi
è?" - "Cappuccetto Rosso, ti porto vino e focaccia;
aprimi." - "Non hai che da alzare il saliscendi,"
gridò la nonna, "io sono troppo debole e non posso alzarmi."
Il lupo alzò il saliscendi, entrò, e senza dir motto andò dritto
al letto della nonna e la inghiottì. Poi indossò i suoi vestiti e
la cuffia, si coricò nel letto, e tirò le cortine”; “Cappuccetto
Rosso … Quando giunse si meravigliò che la porta fosse spalancata,
ed entrando nella stanza ebbe un'impressione ... strana … si
avvicinò al letto ...: la nonna era coricata con la cuffia abbassata
sulla faccia, e aveva un aspetto strano. "Oh, nonna, che
orecchie grandi!" - "Per sentirti meglio." - "Oh,
nonna, che occhi grossi!" - "Per vederti meglio." -
"Oh, nonna, che mani grandi!" - "Per afferrarti
meglio." - "Ma, nonna, che bocca spaventosa!" - "Per
divorarti meglio!" E come ebbe detto queste parole, il lupo
balzò dal letto e ingoiò la povera Cappuccetto Rosso”. Una
volta entrato il nemico fa quel che vuole.
La
Vergine Immacolata è come una città in cui le mura, per
privilegio concessoLe da Dio,
non hanno varchi di nessun genere, per cui il nemico non è mai
riuscito a entrare e non ha mai lasciato un suo segno (Immacolata
= senza macchia).
Lei
è il progetto riuscito. Dio stesso l’ha resa città inespugnabile,
perché voleva che diventasse la Madre del Suo Figlio.
Questo
privilegio concesso alla Vergine Maria, non l’ha resa donna
lontana. Maria è la donna che ha vissuto una quotidianità
in tutto identica a quella delle sue concittadine: ha lavato i panni,
cucinato, spazzato, pianto, camminato, sudato, ecc .. come tutte.
Scrive
santa Teresa d’Avila;
“Se siete in cucina pensate che tra le pentole sta Dio e ci aiuta
all’interno e all’esterno” (Libro
delle Fondazioni).
Il privilegio l’ha semplicemente fatta stare nella storia come
libera e piena collaboratrice alla realizzazione del Regno di Dio.
Lei
è una di noi, ma stando sempre dalla parte di Dio.
Vera
devozione mariana è diventare come Lei, persone piene della presenza
di Dio, a disposizione del Regno che, servono Dio con serietà e i
fratelli con tenerezza;
vera
devozione è lasciarci insegnare da Lei che, la fede non porta
sottrazioni (non toglie), ma un’addizione di umano: più Vangelo
entra nella nostra vita, più siamo vivi.
L’evangelista
Giovanni, conosciuto insieme a suo fratello Giacomo come Boaerghes
– figli del tuono,
per la loro impetuosità e durezza, arriva a scrivere splendide
parole sull’amore, fino a dire che “chi
non ama il fratello che vede, non può
amare dio che non vede”.
Sulla croce Gesù ha affidato Sua Madre a Giovanni; forse proprio
questa comunione di vita con la Piena di Grazia ha educato Giovanni
all’amore.
Prendi
per mano anche ciascuno di noi, Vergine Maria; insegna anche a noi a
vigilare sulle nostre mura e a non lasciare spazio alcuno al nemico.
Aiutaci a lasciarci cambiare il cuore.
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