Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 13 marzo 2011

“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore”

I DOMENICA DI QUARESIMA

“Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore” (Dt 6,4).
   Ci sono due “voci” che si contendono l’“orecchio” umano, ma tra di esse è necessario fare una scelta; non si può vivere nella logica dell’“et et”, bensì dell”aut aut”: “Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro” (Lc 16,13).

     Rileggendo le due letture odierne, è evidente che stiamo parlando della voce di Satana, del Diavolo e della voce di Dio.
     Da una parte c’è il maligno, colui che non ha altro scopo che sfregiare l’opera di Dio e in particolare il suo capolavoro, il vertice del creato: l’essere umano – l’unico che porta in sé un alito di vita, qualcosa che appartiene a Dio e che Dio ha voluto  “condividere” -.
     Per realizzare il suo progetto Satana usa l’astuzia; non attacca frontalmente, ma circuisce con delicatezza; si camuffa dietro parole dolci che nascondo veleno. Egli è letteralmente il lupo travestito da agnello. Non può far diversamente, perché sa che noi siamo usciti radicalmente buoni dalle mani del Creatore e che, se ci mostrasse la sua mostruosità, fuggiremmo da lui a gambe levate.
     Per ingannarci, sa che non tutti i momenti sono buoni; attende il tempo della debolezza e della fragilità: “Gesù … dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò …”  (Mt 4,3); per quanto riguarda la donna, aspetta che sia sola, che non ci sia nessuno con il quale possa dialogare e mettersi a confronto – vuole andare sul sicuro -. Proviamo a pensare ai momenti in cui più facilmente cadiamo nel peccato: quando siamo stanchi, delusi, stressati, ammalati, feriti, impauriti. Chiediamoci perché ci vuole convincere che non è necessario confessarsi davanti a un sacerdote, ma basta fare da soli parlando con Dio?
     Per ingannare la donna parte con una domanda che sembra essere poco pericolosa, ma che in realtà nasconde una menzogna - il diavolo mente sempre, perché è il padre della menzogna -: “E’ vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun  albero del giardino?” (Gen 3,1). Da quella domanda, apparentemente innocua, arriva a convincere la donna che Dio mente, non è affidabile, anzi, è un vero nemico dell’uomo e per questo non vuole che esso si sviluppi pienamente e liberamente: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno che voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio” (Gen 3,4s).
     Mi sembra di rivedere e risentire gli attacchi continui e persistenti che ancora oggi il demonio sferra contro Cristo e la sua Chiesa, partendo sempre da una menzogna o da una mezza verità: “E’ vero che la Chiesa condanna i peccatori? E’ vero che i preti sono tutti pedofili? E’ vero che la Chiesa è contro la scienza? E’ vero che la Chiesa ha massacrato la gente con l’Inquisizione e con le Crociate?”. Si parte da lì per demolire tutto, per insozzare completamente Cristo e la sua Chiesa e quindi per raggiungere l’uomo e devastarlo.
      Invece di fare nostre le parole di Pietro - “il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare; resistetegli saldi nella fede”  (1Pt 5,8) - e voltargli le spalle, ci fermiamo a dialogare con lui, permettendogli di ingannarci. Tra l’altro, come ha dimostrato bene il diavolo parlando con Gesù, egli sa utilizzare con furbizia la Sacra Scrittura. Anche all’interno della Chiesa, maneggiando con disinvoltura la Parola di Dio e piegandola a proprio uso e consumo, si può diventare portavoce del maligno: “Egli immagina un nuovo modo per ingannare ... inventa le eresie e gli scismi per turbare la fede, corrompere la verità e scindere l’unità. Seduce quelli che non può trattenere nella via degli antichi errori e li inganna mostrandogli nuovi cammini … li persuade che essi evitano la notte del secolo e che si avvicinano alla luce, gettandoli, senza che se ne accorgano, nelle nuove tenebre” (San Cipriano di Cartagine, Dell’unità della Chiesa).
     Cos’è che consente al maligno di sedurre la donna? Ella, pur avendo passeggiato nello stesso giardino con Dio, pur avendo visto le sue opere e il suo modo di agire, in realtà non ha compreso in profondità le cose di Dio e, soprattutto, non ha capito chi è Dio, altrimenti non avrebbe creduto alle menzogne del diavolo. Alcuni giorni fa mi sono fermato a parlare con i T.di G. i quali, ben indottrinati hanno cercato di portarmi sul loro territorio per fregarmi meglio, ma li ho spiazzati, perché invece di rispondere, gli ho chiesto come mai dei battezzati avevano potuto rinnegare la fede in Cristo. Il problema è tutto lì, se l’incontro con Dio non è solido, vero, profondo, qualsiasi “vento di dottrina” è capace di prendere lo spazio del Signore e qualsiasi assurdità può apparire credibile.
     Cosa dice la voce del maligno? “Mangia dell’albero del bene e del male così diventerai come Dio”; ossia rifiutati di obbedire al Signore, smarcati da Lui,  liberati dalla sua tutela e diventa autonomo. Tu sei autosufficiente, perché tu non hai bisogno di nessuno; tu sei dio, sei il padrone di tutto; tu hai il diritto e il dovere di decidere con la tua testa ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è bene e ciò che è male. Ciò che tu decidi o ciò che la maggioranza decide, quello è vero e buono”.
     A questa voce dannata Gesù risponde riconoscendo che non c’è altro modo per vivre pienamente che obbedire a Dio. Gesù non si lascia violentare dal maligno, non si lascia sedurre e lo caccia: “Vattene, Satana!”.
     Questa santa Quaresima è il tempo in cui, insieme allo Spirito Santo, siamo chiamati a discernere le voci; il Signore ci chiede di non lasciarci più ingannare. Questi quaranta giorni sono una straordinaria occasione di libertà da raggiungere attraverso la verità.
    

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