Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 16 luglio 2011

Manovra economica

Gruppi, associazioni, esperti appartenenti alla base. Sono tanti gli esponenti del mondo cattolico ai quali non piace la manovra su cui oggi la Camera ha votato la fiducia. In particolare nel mirino dei cattolici finiscono i tagli alle agevolazioni fiscali per le famiglie
e il tutt’altro che deciso intervento sui costi della politica.
Per Edoardo Patriarca, segretario delle Settimane Sociali della Cei, intervistato dalla Radio Vaticana, «la scelta di essere così pesanti con le famiglie è una scelta improvvida, da incoscienti, perchè se si torna a parlare di sviluppo e di crescita, come si dovrà fare, uno dei soggetti che sono al centro di una ripresa sono le famiglie».
Ai microfoni dell’emittente del Vaticano, anche Francesco Marsico, vicedirettore della Caritas italiana, ha sottolineato: «La domanda è chiedersi quali sono i piccoli interventi che possono mettere in sicurezza almeno le famiglie con situazioni di povertà assoluta».
«Il problema di fondo – ha proseguito - è capire se c’è la volontà  politica e la capacità a fronte anche di egoismi collettivi che si  stanno scatenando, abbiamo visto anche questi giorni il dibattito di  alcune categorie professionali che si sono tirate fuori da forme di  solidarietà più ampie».
Secondo il Forum delle Associazioni familiari, poi, «le famiglie sono sempre state il principale ’tesoretto” del nostro Paese, e non si sono mai tirate indietro di fronte alla richiesta di sacrifici». Il Forum contesta però sia la logica dei tagli lineari a tutte le 483 agevolazioni fiscali («va
sempre a colpire i redditi più bassi») sia il fatto che tra le aree salvate c’è ancora una volta la politica («come si fa a dare credito a chi non è pronto ad assumersi i sacrifici che chiede al resto del Paese?»).

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