Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 26 agosto 2012

Scegliere!


XXI DOMENICA T.O.

     Scegliere! Ascoltando la Parola che oggi c’è offerta, mi riecheggia nel cuore questo verbo. Giosuè – che ha portato a compimento il viaggio iniziato da Mosè, introducendo il popolo d’Israele nella terra promessa – chiede alla sua gente: “Scegliete oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il fiume oppure gli dèi degli Amorrei … Quanto a me e alla mia casa, noi serviremo il Signore” (Gs 24,15).

     Scegliere, comporta una presa di posizione tra almeno due alternative; vuol dire che non si può avere l’uno e l’altro o, fare l’una e l’altra cosa – con il linguaggio sapiente dei proverbi potremmo dire che “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca” -. Chi sceglie non può avere et et, (e … e), ma aut aut (o … o).
     Molti di quelli che seguivano Gesù, a un certo punto fecero anche loro una scelta, “tornarono indietro e non andavano più con lui” (Gv 6,66). Perché? Perché non riuscivano ad accettare la radicale novità della parola del Signore. Costoro pretendevano di comprendere il Vangelo, solo a partire dalle loro capacità umane; per questo Gesù dice chiaramente che “è lo Spirito che dà la vita, la carne non conta nulla” (Gv 6,63). Anche Paolo ribadisce con ancor maggior chiarezza la stessa cosa: “Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito” (1Cor 2,14). Chi si accosta al mistero di Dio solo con i mezzi della sua intelligenza, prima o poi dovrà fare la stessa scelta e andarsene, se vuole essere coerente, perché si troverà perso in un mare di realtà indimostrabili – provate a fare analizzare il pane e il vino consacrati sull’altare e vedrete cosa vi diranno; fatevi spiegare come sia possibile che l’unico Dio, sia in realtà tre persone distinte e che una di queste Persone sia pienamente Dio e nello stesso momento pienamente uomo ecc … -.  Non possiamo illuderci: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio” (1Cor 2,10ss).
     E’ dal 1700 (il cosiddetto secolo dei Lumi) che l’essere umano si illude di poter essere padrone del mondo grazie alla sua intelligenza, anche per questo è sempre più evidente che molti dei discepoli –  battezzati – sono tornati indietro e non vanno più con Lui. Le nostre chiese sono sempre più vuote, perché molti dicono di essere credenti, ma non praticanti. Sempre più persone pretendono di gestire le proprie realtà indipendentemente da Dio - o la fede feconda la realtà dentro e fuori delle chiese oppure è  morta -.
     A noi che pur nel nostro limite umano, siamo ancora qui, Gesù oggi  chiede: “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67). Ci dice: “Perché non fate come gli altri? Perché continuate a venire qui?”. Nessuna risposta è scontata. A me sembra splendida la risposta di Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di evita eterna” (Gv 6,68).
     Noi siamo qui Signore, perché
solo Tu ci offri un cibo che è capace di saziarci; abbiamo tante cose e ne sappiamo altrettante, ma niente è adeguato a colmare la nostra fame di bellezza, di infinito, di libertà, di pace;
solo Tu ci offri un perdono che non ci lascia sotto il peso degli sbagli che nella nostra fragilità commettiamo;
solo Tu riesci offri un modo di vivere  pienamente umano;
solo Tu sai indicarci la via vera della vita;
solo tu sai farci portare il peso di certe croci incredibili, senza esserne schiacciati;
solo Tu …
     Stiamo con te e ti scegliamo ancora una volta, perché, come disse una volta il tuo profeta: “Mi hai sedotto … e io mi sono lascito sedurre” (Ger 20,7),  perché “tu sei il più bello tra i figli dell’uomo” (Salmo).

1 commento:

  1. ieri sera ho ascoltato un'altra omelia dove veniva fatta questa domanda: perchè io resto qui o Signore?? Al momento non ho trovato una risposta soddisfacente da dare, ma.... vero la fine della S. Messa, la risposta.....Perchè mi sento amato da Te, ha detto il celebrante e, allora....ho capito....solo l'amore per Gesù ci fà restare anche quando è troooppppooo difficile. Anna

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