Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

giovedì 11 aprile 2013

Ricevo una critica e la condivido

Mi scrive Andrea (che non conosco) a proposito della riflessione "Pontificati virtuali" di padre Scalese:



C'è bisogno di scrivere articoli del genere? Non basta aspettare e vedere? Si deve sempre correre dietro ai media? Magari pregare di più e scrivere di meno e fidarsi un pò di più dell'opera dello Spirito Santo. Magari avere qualche ansia di protagonismo in meno. Magari se i preti tenessero meno rubriche su internet e facessero più i preti sarebbe meglio.
Andrea
 ***
Carissimo Andrea,
confesso che non comprendo il tuo sdegno. Padre Scalese scrive:


"Ho l’impressione che si stia creando un pontificato virtuale, in contrapposizione a un pontificato virtuale precedente, di segno opposto"; sento di condividere queste parole, infatti credo fermamente che per otto anni sia stato attaccato, non ciò che papa Benedetto XVI diceva o faceva, ma ciò che gli si faceva dire o che si pensava dicesse; si attaccava per l'appunto non il Pontificato reale, ma quello virtuale. Allo stesso modo all'inizio del pontificato di papa Francesco è stato osannato non ciò che lui diceva o faceva, ma ciò che si pensava dicesse; per l'appunto ancora una volta non il reale, ma il virtuale.
Ho amato molto papa Benedetto e sto veramente apprezzando papa Francesco. Per entrambi ho cercato di non fermarmi all'apparenza e a ciò che i media comunicavano; ho fatto e faccio lo sforzo di accostarmi alle fonti per capire ciò che realmente questi due grandi pastori dicono e fanno.  
Accolgo volentieri il tuo invito a pregare di più, anche perché credo sinceramente che la qualità della vita di ogni credente, non solo di noi sacerdoti, dipenda molto da questo. Invece non sono per niente d'accordo sul "tenere meno rubriche su internet": io amo profondamente la mia vocazione di frate e sacerdote, sono felice che il Signore si serva di me, nonostante me, e non mi vergogno a usare un mezzo come questo che mi consente di parlare di Cristo anche fuori dai confini della mia comunità.
Cristo è ciò che di più bello  mi è stato donato e io non posso tacerlo. E' altrettanto vero che tu sei liberissimo di non essere d'accordo. 

Il Signore ti doni la sua pace

Fra Andrea

7 commenti:

  1. Io ringrazio lei Fra Andrea x i sui scritti e per le informazoni di vario genere....perchè se cosi non fosse mi chiedo da chi dobbiamo essere informati e istruiti sulle cose di Dio..a me non sembra che lei non faccia il prete, lo vedo molto disponibile e con il desiderio di attrarre al Signore più anime che può ....coraggio Fra Andrea le sono vicina con la preghiera....e grazie per quello che fà...

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  2. Caro Fra Andrea, il tuo blog è una preziosa risorsa. Il tuo essere sacerdote anche nella rete permette a chiunque di leggere qualcosa di profondamente bello in mezzo alle troppe le parole vuote che "colpiscono" i naviganti.
    Non c'è sempre il tempo di dedicarsi alla propria fede (male!) .. ma qualche minuto per un articolo fatto bene lo si trova sempre.
    Nell'ascoltarti e nel leggerti riesci a trasmettere che "Cristo è ciò che di più bello ti è stato donato e non puoi tacerlo".. quindi Grazie!

    Sabrina

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  3. Molto spesso ci fermiamo, sull'onda delle emozioni che proviamo osservando il prossimo, non guardandolo e, soprattutto, non ascoltandolo veramente e ne traiamo le conclusioni. La confusione, così, tra il reale e il virtuale, diventa, possibile. E' importante che i sacerdoti non rimangano confinati nelle chiese e, condividere le riflessioni con plateee più vaste, permette di approfondire e ampliare conoscenze che, altrimenti rimarrebbero confinate all'omelia della Messa domenicale, senza, però, poter avere un contradditorio. Anna

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  4. Caro fra Andrea, la mia non era una critica a te, ma a Scalese, il cui articolo mi pare oltre che inutile anche intempestivo. Posto che per dare giudizi su un pontificato bisogna averne gli strumenti, esprimere un giudizio su un Papa appena eletto mi pare temerario. In ogni caso preoccuparsi dell'immagine che i media danno del Papa è perdere il proprio tempo dietro questioni superficiali. Sappiamo che i media inseguono le proprie strategie, andargli dietro è fare il loro gioco. In questo senso invitavo a scrivere meno articoli inutili e utilizzare meglio il proprio tempo, per esempio a pregare.
    Rivendico un intento polemico.Ribadisco invece l'apprezzamento e la stima per il tuo blog.
    Ciao Andrea

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  5. La preghiera va benissimo, ma è un atto personale, che rimane tra noi e il Padre. Scrivere , riuscire a trasmettere e, perchè no, ad insegnare attraverso un blog, ormai molto seguito e ,soprattutto, molto interessante,permette a chi lo apprezza ,di meditare e fare proprie le riflessioni contenute. Anna

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  6. Ben venga qualsiasi mezzo di comunicazione per arrivare al cuore delle persone...come Gesù disse..andate e predicate il Vangelo a tutto il mondo.Nel buio della notte, quando il sonno tarda ad arrivare...parole bellissime..confortanti...che danno carica per affrontare le giorntate..le trovo anche dietro a questo pc...grazie fra Andrea!! Barbara

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  7. Mi sembra di capire che la critica non fosse rivolta al tuo blog, ma all'articolo dell'altro sacerdote... che anche a me pare, con "la scusa" di fare il paladino di difesa di Benedetto XVI, una critica nei confronti del nuovo Papa.Anche io sono interessato al reale e non al virtuale. Forse abbiamo tutti memoria corta perchè inizialmente anche Benedetto XVI aveva riscosso un grande "successo" (andate a rigardarvi i giornali del 2005) e successivamente è stato attaccato. Che i sacerdoti seguano così assiduamente queste maratone mediatiche quasi schierandosi è... vergognoso! Concordo con quello che ha scritto il signor Andrea... La questione è diversa. Meglio pregare che scrivere articoli del genere!! Condivisibile tutto il resto del tuo blog, un pò meno articoli simili a quello di Scalese. Sappiamo aspettare e pregare per il nuovo Papa e basta polemiche su Benedetto XVI così, Francesco cosà.
    Buon cammino, Giuseppe

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