“In
quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea”
(Lc 1,26). Dio ha chiamato una giovane donna; le ha chiesto di fidarsi, di
essere disponibile a prendere parte al Suo progetto. Maria in modo unico e
irripetibile, ha contribuito al disegno del Signore a favore dell’umanità
intera. Di lei scrive Dante:
“Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura” .
(Divina Commedia,
canto XXIII)
Solo di Maria si può dire che è Madre di
Dio, eppure il Signore continua in tutti i secoli, quindi anche oggi, a mandare
il Suo angelo (messaggero) nelle nostre case e a chiedere la nostra
collaborazione affinché diventiamo anche noi madri: Non vuole supereroi, ma persone che, come la
Vergine, siano docili, che ascoltino e si lascino condurre. Maria stessa dice,
meravigliandosi, che “Dio ha guardato
l’umiltà della sua serva”. Dio non si è fermato davanti al limite di quella
splendida creatura. Anche oggi Dio vuole avere bisogno del mio e del vostro SI.
Maria è la donna del SI e oggi, nella sua festa, ci invita a dire SI a Dio
Padre. Ella ci insegna a dire con gioia: “Si
compia in me, secondo la tua parola”.
Maria è la Madre di Gesù, che significa:
Dio Salva. Attraverso di Lei, Dio ci mostra, che la fede ha bisogno di segnare
la nostra carne, così come un figlio, coinvolge profondamente la carne di una
donna. Maria ha fatto spazio a Dio
dentro di sé, s’è lasciata scomodare. La fede cristiana non ha a che fare solo
con la testa, col ragionamento; Dio vuole vivere dentro di noi e da dentro
trasformare la nostra esistenza. Solo così può cambiare e continuare a salvare
il mondo.
La storia ci ha presentato tanti
rivoluzionari fuori e dentro la Chiesa. Costoro, normalmente, hanno cercato di
cambiare la realtà intorno a sé, spesso con la violenza fisica e verbale. Il
rivoluzionario distrugge per cambiare la realtà.
Dio non vuole rivoluzionari, ma uomini e
donne che si lascino toccare e trasformare da Lui. Questi poi cominciano a
pensare e agire in modo nuovo, evangelico; così trasformano la realtà. Il
contrario dei rivoluzionari sono i santi.
Come si formano i santi? Con la preghiera,
l’Eucaristia, la Parola di Dio, ascoltata e meditata, la vita nella Chiesa in
comunione col Papa, la lotta senza quartiere contro il male.
Questa giornata chiesta da san Francesco e
concessa da papa Onorio III tanti secoli fa, vuole generare dei santi.
Questo è il giorno per chi:
-
Vuole camminare nella fede con profondità di
ricerca e di preghiera: proclama il “Credo”, perché crede fermamente;
-
Vuole essere in comunione col successore di
Pietro, ascolta la sua parola, la medita e cerca di metterla in pratica e oggi
prega per le sue intenzioni, affinché il suo ministero diventi sempre più
fecondo ed efficace;
-
Vuole lasciarsi trasformare dall’Eucaristia.
Cristo dal di dentro trasforma il credente, facendo morire l’uomo vecchio e
facendo crescere uno nuovo, conforme al Signore;
-
Vuole combatte seriamente, tutto l’anno, e non
solo nelle feste comandate, contro il proprio peccato, non scendendo mai a
patti col maligno – confessione frequente ed efficace -.
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