Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 4 luglio 2015

Chi non crede in Dio, non è vero che non crede in niente, perché comincia a credere a tutto



XIV DOM. T.O.

     E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì” (Mc 6,5). Marco non ci dice
che, “Gesù non voleva …”, ma “non poteva compiere nessun prodigio”. Come mai?
     Perché la gente che sta guardando e ascoltando Gesù, è troppo condizionata da ciò che sa di Lui. La sua origine familiare, la sua condizione sociale non Lo rendono credibile. Scrive sant’Agostino: “Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te” (Sermo CLXIX, 13). Ciascuno di noi — tu, io — conserva la possibilità — la triste sventura — di ribellarsi a Dio, di respingerlo — forse implicitamente, con il comportamento — o di esclamare: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi” (Lc 19, 14). L’indisponibilità, l’incredulità della gente, impedisce a Gesù di agire, gli lega le mani.
     Non siamo forse così anche noi? Non siamo cristiani da troppo tempo; non sappiamo tutto di Gesù – o almeno pensiamo di saperlo -, per lasciarci  ancora stupire e provocare da Lui?
     Scrive Gilbert Keith Chesterton – autore di Padre Brown -: “Chi non crede in Dio, non è vero che non crede in niente, perché comincia a credere a tutto e noi potremmo parafrasarlo dicendo: “Chi non ascolta Dio, ascolta tutti”. San Paolo, in tempi non sospetti diceva: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole” (2Tm 4,3-4).
     Oggi Gesù ci mette davanti proprio questo rischio: non ascoltare Lui e i profeti che lo Spirito Santo ispira e, al contrario, ascoltare i falsi profeti.
      Si chiedeva nel 1992 il cardinal Giacomo Biffi: “Da chi, nella confusione, ci lasceremo guidare?” (Guai a me …, Liber pastoralis bononiensis 311). Innanzitutto ci chiediamo: “E’ davvero importante saper discernere?”.
     Dice Dio: “Figlio dell’uomo, ti ho posto come sentinella …. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia” (Ez 3,17). Il profeta è un po’ come una sentinella – da sentina, nella costruzione navale, la parte interna e più bassa del fondo di ogni galleggiante, dove si raccolgono le acque, penetrate dall’esterno o prodotte dalla condensazione dell’umidità dell’aria, del vapore, e ogni altro liquido  -; se la sentinella non si accorge che la sentina è piena d’acqua, la barca rischia di affondare; se la sentinella non si accorge che sta giungendo il nemico e non dà l’allarme, esso ha buone possibilità di attaccare e riuscire nel suo intento. Non riconoscere i profeti o non ascoltarli, porta con sé il rischio fortissimo di lasciare mano libera al nemico dell’uomo.
     Oggi la parola di Dio ci dà i criteri per cercare di discernere le varie voci, visto che, esse “sono tante e non di rado discordi” (Giacomo Biffi).
     Chi è profeta? Riascoltiamo un istante le parole di Ezechiele: “uno spirito entrò in me … io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando …” (Ez 2,2s). Il profeta non è chi si autodefinisce tale, ma chi ascolta ed è inviato, mandato da Dio. Al contrario, dei falsi profeti, dice Dio: “profetizzano secondo i propri desideri … Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa della casa d’Israele, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: “Oracolo del Signore”, mentre il Signore non li ha inviati” (Ez 13,2;5s). I falsi profeti sono portatori di sé e delle proprie idee. Il ‘900 è per antonomasia il secolo delle grandi illusioni e dei falsi profeti (Marx con la sua falsa visione della storia; Hitler con la sua visione del Reich millenario). Oggi come siamo messi? I falsi profeti sono soprattutto coloro che sono portatori di una visione distorta dell’uomo; coloro che, proprio perché non lo conoscono, continuano a volerlo trasformare.
     E’ falso profeta:
-           chi fa dell’uomo un mezzo e non un fine in sé – se per il Comunismo l’essere umano era parte di un ingranaggio, eliminabile se ostacolava il sorgere del paradiso terrestre nella società socialista, per il Capitalismo, l’essere umano è a servizio dell’economia;
-          chi illude l’uomo di essere padrone di se stesso; libero di fare tutto ciò che è possibile. Chi ha convinto le donne di essere padrone della maternità; chi misconosce la differenza, che è complementarietà, tra un uomo e una donna; chi considera opera non riuscita, quindi eliminabile, il portatore di handycapp o l’anziano; chi fa credere che paternità e maternità sono questioni puramente affettive e non anche biologiche; chi illude che ciò che conta è la ragione; chi propone una società che, per esssere libera e compiuta, deve emarginare Dio, se non eliminarlo.
     Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della Tua luce …

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