III DOM. T.O.
La storia moderna ha visto ripetuti tentativi di liberazione dell’uomo
da parte dell’uomo. Pensiamo in modo particolare alla Rivoluzione Francese,
a quella Bolscevica e al Nazismo.
Questi tre movimenti, pur lontani geograficamente
e temporalmente; pur avendo origine da filosofie e uomini diversi, hanno in
comune il progetto di liberare l’uomo e la convinzione che, per realizzare tale
fine, basti creare, a tutti i costi, una società nuova. Tutte e tre queste
Rivoluzioni, come primo passo, hanno cercato di eliminare selettivamente tutti
coloro che, in un modo o nell’altro costituivano un ostacolo al loro progetto,
in quanto rappresentanti dell’antica società incompatibile con il nuovo
progetto di “salvezza”. Proviamo a immaginare se, per collocare dei libri in
una nuova libreria, la cosa più logica fosse, tagliarli per renderli tutti alti
uguali e compatibili con gli scaffali.
I primi maestri sono stati i rivoluzionari francesi che, in nome della
libertà, fraternità e uguaglianza hanno
fisicamente ucciso coloro che la pensavano diversamente. Non diversa è
stata l’azione del comunismo ovunque si è diffuso. Nel 1990 il Patriarca di
Mosca scriveva: “La capacità di
percezione degli uomini, vissuti in un sistema di menzogna, si è oscurata. La società
ha perso la capacità dei misericordia e i sentimenti umani sono andati perduti.
Un’intera generazione è perduta”. Ricordiamo nei tempi più recenti la Cambogia
di Pol Pot che, in pochi anni ha sterminato metà della popolazione nel
tentativo di azzerare la società precedente, creandone una nuova, completamente
agricola. In Cambogia bastava avere
gli occhiali per essere uccisi, perché segno della capacità di leggere e
quindi dell’appartenenza all’elite;
oppure durante le selezioni, all’arrivo nei campi di lavoro, si chiedeva chi
fosse medico o insegnante, in modo che, chi rispondeva positivamente
nell’illusione di poter esercitare il proprio mestiere, veniva rapidamente
ucciso. Che dire poi del Nazismo;
qui non ci si accontentò di eliminare gli ostacoli, ma si fece di tutto per
eliminare coloro che erano considerati tarati, quindi inadeguati nella nuova
società, nel Reich Millenario e si fecero esperimenti, per creare l’uomo nuovo
perfetto.
In sostanza, come dicevamo, queste tre “scuole” hanno in comune
l’illusione di poter creare una società nuova, più libera, creando un uomo
nuovo, al quale togliere la coscienza. Esse sapevano bene che, dove vige
una coscienza, esiste anche una barricata al dominio dell’uomo sull’uomo,
mentre la distruzione della coscienza è il vero presupposto di una soggezione e
di una signoria totalitaria. Hermann Goring, stretto collaboratore di Hitler
affermò: “Io non ho nessuna coscienza.
La mia si chiama Adolf Hitler”.
Ovviamente tutte e tre hanno usato la forza e
la violenza e sono state in egual misura anticristiane, perché convinte che
l’uomo nuovo si crea svincolandolo da Dio; Dio e la Sua Chiesa sarebbero i
primi ostacoli alla realizzazione del paradiso. Del resto non è ciò che ha
detto il serpente fin dall’inizio? “Il
serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in
cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio,
conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da
mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese
del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e
anch’egli ne mangiò” (Gen 3,4ss).
Vi chiederete come mai ho detto queste cose; cosa c’entrano con la
Parola di Dio appena ascoltata? Riascoltiamo Gesù: “Lo Spirito del Signore è
sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a
rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del
Signore” (Lc 4,18s).
Egli ripete, oggi, ancora una volta a tutti noi, di essere Colui che può
liberare l’uomo e dare la capacità di vedere in profondità la realtà. Gesù ci
dice anche che il mondo nuovo si fa, generando uomini nuovi e non eliminando
gli uomini “vecchi”. Dio non toglie la coscienza, ma l’aiuta a essere ciò che
è: originaria memoria del bene e del vero.
Effettivamente le tre aberrazioni precedenti, involontariamente, hanno
generato uomini liberi, proprio quelli che hanno saputo resistere alla violenza
psico-fisica; coloro che hanno continuato a ragionare con il cuore di Cristo,
anche a costo della loro esistenza. Come dimenticare il Vescovo tedesco Von
Galen e il pastore luterano Bonhoeffer, il re di Francia Luigi XVI, il
sacerdote russo Alexander Men. Proprio coloro che sono rimasti uniti a Gesù,
sono rimasti liberi. Gesù l’ha detto: “La
verità vi farà liberi”.
Come fa Dio a generare l’uomo nuovo? Innanzitutto col Battesimo.
Il problema però è che Robespierre,
Stalin e Hitler erano tutti battezzati. Il Battesimo infatti è indispensabile,
ma non è sufficiente, se non c’é la disponibilità personale a lasciarsi
trasformare dal lavoro della grazia.
Entrando in questa chiesa, già noi troviamo alcuni “strumenti”
essenziali: la Parola; l’Eucaristia; il sacramento della Riconciliazione; la
preghiera. Questi sono come dei “trapani” (consentitemi il paragone),
attraverso i quali Dio stesso raggiunge le profondità di chi si lascia
raggiungere e opera la trasformazione a partire dalle radici. Un albero con le
radici malate o non sufficientemente irrigate e concimate, continuerà a non
produrre frutti o essi saranno brutti e non pienamente sviluppati.
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