Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

sabato 23 gennaio 2016

Cristo è libertà



III DOM. T.O.

     La storia moderna ha visto ripetuti tentativi di liberazione dell’uomo da parte dell’uomo. Pensiamo in modo particolare alla Rivoluzione Francese, a quella Bolscevica e al Nazismo.
Questi tre movimenti, pur lontani geograficamente e temporalmente; pur avendo origine da filosofie e uomini diversi, hanno in comune il progetto di liberare l’uomo e la convinzione che, per realizzare tale fine, basti creare, a tutti i costi, una società nuova. Tutte e tre queste Rivoluzioni, come primo passo, hanno cercato di eliminare selettivamente tutti coloro che, in un modo o nell’altro costituivano un ostacolo al loro progetto, in quanto rappresentanti dell’antica società incompatibile con il nuovo progetto di “salvezza”. Proviamo a immaginare se, per collocare dei libri in una nuova libreria, la cosa più logica fosse, tagliarli per renderli tutti alti uguali e compatibili con gli scaffali.
     I primi maestri sono stati i rivoluzionari francesi che, in nome della libertà, fraternità e uguaglianza hanno  fisicamente ucciso coloro che la pensavano diversamente. Non diversa è stata l’azione del comunismo ovunque si è diffuso. Nel 1990 il Patriarca di Mosca scriveva: “La capacità di percezione degli uomini, vissuti in un sistema di menzogna, si è oscurata. La società ha perso la capacità dei misericordia e i sentimenti umani sono andati perduti. Un’intera generazione è perduta”.  Ricordiamo nei tempi più recenti la Cambogia di Pol Pot che, in pochi anni ha sterminato metà della popolazione nel tentativo di azzerare la società precedente, creandone una nuova, completamente agricola. In Cambogia bastava avere gli occhiali per essere uccisi, perché segno della capacità di leggere e quindi  dell’appartenenza all’elite; oppure durante le selezioni, all’arrivo nei campi di lavoro, si chiedeva chi fosse medico o insegnante, in modo che, chi rispondeva positivamente nell’illusione di poter esercitare il proprio mestiere, veniva rapidamente ucciso. Che dire poi del Nazismo; qui non ci si accontentò di eliminare gli ostacoli, ma si fece di tutto per eliminare coloro che erano considerati tarati, quindi inadeguati nella nuova società, nel Reich Millenario e si fecero esperimenti, per creare l’uomo nuovo perfetto.
     In sostanza, come dicevamo, queste tre “scuole” hanno in comune l’illusione di poter creare una società nuova, più libera, creando un uomo nuovo, al quale togliere la coscienza. Esse sapevano bene che, dove vige una coscienza, esiste anche una barricata al dominio dell’uomo sull’uomo, mentre la distruzione della coscienza è il vero presupposto di una soggezione e di una signoria totalitaria. Hermann Goring, stretto collaboratore di Hitler affermò: “Io non ho nessuna coscienza. La mia si chiama Adolf Hitler”.
    Ovviamente tutte e tre hanno usato la forza e la violenza e sono state in egual misura anticristiane, perché convinte che l’uomo nuovo si crea svincolandolo da Dio; Dio e la Sua Chiesa sarebbero i primi ostacoli alla realizzazione del paradiso. Del resto non è ciò che ha detto il serpente fin dall’inizio? “Il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò” (Gen 3,4ss).
     Vi chiederete come mai ho detto queste cose; cosa c’entrano con la Parola di Dio appena ascoltata? Riascoltiamo Gesù: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha  mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore” (Lc 4,18s).
     Egli ripete, oggi, ancora una volta a tutti noi, di essere Colui che può liberare l’uomo e dare la capacità di vedere in profondità la realtà. Gesù ci dice anche che il mondo nuovo si fa, generando uomini nuovi e non eliminando gli uomini “vecchi”. Dio non toglie la coscienza, ma l’aiuta a essere ciò che è: originaria memoria del bene e del vero.
    Effettivamente le tre aberrazioni precedenti, involontariamente, hanno generato uomini liberi, proprio quelli che hanno saputo resistere alla violenza psico-fisica; coloro che hanno continuato a ragionare con il cuore di Cristo, anche a costo della loro esistenza. Come dimenticare il Vescovo tedesco Von Galen e il pastore luterano Bonhoeffer, il re di Francia Luigi XVI, il sacerdote russo Alexander Men. Proprio coloro che sono rimasti uniti a Gesù, sono rimasti liberi. Gesù l’ha detto: “La verità vi farà liberi”.
     Come fa Dio a generare l’uomo nuovo? Innanzitutto col Battesimo.
Il problema però è che Robespierre, Stalin e Hitler erano tutti battezzati. Il Battesimo infatti è indispensabile, ma non è sufficiente, se non c’é la disponibilità personale a lasciarsi trasformare dal lavoro della grazia.
     Entrando in questa chiesa, già noi troviamo alcuni “strumenti” essenziali: la Parola; l’Eucaristia; il sacramento della Riconciliazione; la preghiera. Questi sono come dei “trapani” (consentitemi il paragone), attraverso i quali Dio stesso raggiunge le profondità di chi si lascia raggiungere e opera la trasformazione a partire dalle radici. Un albero con le radici malate o non sufficientemente irrigate e concimate, continuerà a non produrre frutti o essi saranno brutti e non pienamente sviluppati.

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