“In una delle sue ultime colonne, Dennis Prager [un altro influente columnist]
ha un’acuta osservazione: “La stragrande maggioranza degli
intellettuali conservatori ha una visione della vita laica. Essi non si
rendono conto del disastro a cui l’ateismo ha portato in Occidente”.
Questi conservatori a-religiosi credono che “l’America può
sopravvivere alla morte di Dio e della religione”, ma – dice Prager –
sbagliano. La religione di un popolo, la sua fede, crea la sua cultura, e
la sua cultura crea la sua civiltà. E quando una fede muore, muore la
cultura, muore la civiltà – e anche quel popolo comincia a morire.
Non è questa la storia attuale dell’Occidente? Oggi nessuna grande
nazione dell’Occidente ha una natalità capace di scongiurare
l’estinzione dei suoi nativi. Per la fine del secolo, altri popoli ed
altre culture avranno in gran parte ripopolato il Vecchio Continente.
L’Uomo Europeo pare destinato a finire come le 10 tribù perdute di
Israele: superate in numero, assimilate e scomparse. E mentre i
popoli europei, Russi, Tedeschi, Britannici, Baltici, calano in numero,
la popolazione dell’Africa, stima l’ONU, raddoppierà in 34 anni,
giungendo a due miliardi.
Che cosa è avvenuto all’Occidente?
Come ha scritto G.K. Chesterton, quando gli uomini cessano di credere
in Dio, non è che da allora non credono in nulla; è che credono a
qualunque cosa. Le elites europee, cessato di credere nel Cristianesimo,
cominciarono a convertirsi alle ideologie, quelle che Russel Kirk
chiamava “religioni secolari”. Per un certo tempo, queste religioni
laiche – Marx-leninismo fascismo, nazismo – hanno conquistato i cuori e
le menti di milioni. Ma sono oggi tra gli dèi che hanno fallito nel 20
secolo.
Adesso l’Occidente abbraccia le fedi più nuove: egualitarismo,
democratismo, capitalismo, femminismo, ambientalismo, mondialismo.
Anche queste danno significato alle vite di milioni; ma anche queste
sono sostituti inadeguati della fede che ha creato l’Occidente. Ciò,
perché manca a loro la cosa che il cristianesimo ha dato all’uomo:
una causa non solo per la quale vivere, e per la quale morire, ma un
codice morale con cui vivere tutti i giorni – con la promessa che, termine di una vita vissuta secondo quel codice, viene la vita eterna.
L’Islam fornisce questa promessa. Il secolarismo, non ha niente da offrire che eguagli una simile speranza.
Se guardiamo ai secoli passati, vediamo quel che ha fatto la fede.
Quando, dopo la caduta dell’impero romano, l’Occidente abbracciò il
cristianesimo come fede superiore a tutte le altre – in quanto il suo
fondatore era il Figlio di Dio – l’Occidente è andato avanti a creare
la civiltà moderna, e poi è uscito alla conquista del mondo conosciuto.
Le verità che l’America ha insegnato al mondo, l’inerente dignità e
valore dell’uomo, e l’inviolabilità dei diritti umani, risalgono alla
cristianità, che insegna che ogni persona è figlia di Dio. Oggi però,
con il cristianesimo morto in Europa, e lentamente morente in America,
la cultura occidentale diventa sempre più corrotta e decadente, e la
civiltà occidentale è visibilmente in declino. Rudyard Kipling ha
previsto tutto ciò in “Recessional”:
“Le nostre flotte inviate lontano si son dissolte, su dune e
promontori affonda il fuoco: ecco, tutta la grandiosità di ieri ha
avuto lo stesso destino di Ninive e Tiro”.
Tutti gli imperi dell’Occidente sono svaniti, e i figli dei popoli
un tempo soggetti attraversano il Mediterraneo per ripopolare i paesi
materni, i cui abitanti nativi invecchiano, calano e muoiono. Dal 1975,
due sole nazioni europee hanno mantenuto un tasso di natalità
sufficiente a tener vivi i loro popoli: l’Albania musulmana e
l’Islanda. Date le popolazioni che rimpiccioliscono e le ondate di
immigrati che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente, prima della fine
del secolo si può prevedere un’Europa islamica.
Vladimir Putin, che ha visto da vicino la morte del
marxismo-leninismo, sembra capire l’importanza cruciale del
cristianesimo pe Madre Russia; cerca di far rivivere la Chiesa ortodossa
e di iscrivere il suo codice morale nella legislazione della Russia.
E che dire dell’America, il “Paese di Dio”? Il cristianesimo è
stato scomunicato dalle scuole e dalla vita pubblica da due
generazioni; l’insegnamento del Vecchio e Nuovo Testamento rigettato per
legge; e da allora abbiamo assistito a un declino sociale
sorprendentemente ripido. Dagli anni ’60 l’America ha toccato nuovi
record in fatto di aborti, delitti violenti, carcerazioni, consumo di
stupefacenti. Lo Aids non è comparso che dopo gli anni ’80, ma
centinaia di migliaia ne sono già morti, e milioni soffrono di questa e
delle patologie connesse.
Il 40 per cento delle nascite in Usa avvengono fuori dal
matrimonio. Per gli ispanici, il tasso di nascite illegittime è oltre i
50%; per i neri, oltre il 70. Nelle scuole superiori americane i
punteggi degli studenti scendono di anno in anno, e si avvicinano ai
dati del Terzo Mondo. Il suicidio sta crescendo come causa di morte fra
i bianchi di mezza età; e le visioni laiche non hanno risposta alla
domanda: ‘perché non farlo?”.
Come ha scritto Samuel Johnson: “E’ piccolissima la parte di sofferenze del cuore umano che leggi e re possono curare”.
I conservatori secolaristi forse hanno dei rimedi per alcune delle
malattie dell’America. Ma, come ha visto Johnson, nessuna politica laica
può curare la malattia dell’anima dell’Occidente: la perdita della
fede, perdita che appare irrecuperabile”.
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