Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

lunedì 12 giugno 2017

Tu sei amore


SS. TRINITA’



     Quando pretendiamo di far entrare il mistero nella nostra ragione, dimentichiamo
che,  “i suoi pensieri (di Dio) non sono i nostri pensieri e le sue vie non sono le nostre vie”, perché “Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le  (sue) vie sovrastano le (nostre) vie, i (suoi) pensieri sovrastano i (nostri) pensieri” (Is 55,8s).  Con i “pensieri” di Dio, non si può produrre una riduzione, “un taglia, copia e incolla”, ma bisogna mettersi in ascolto e lasciare che, Lui stesso allarghi lo spazio della nostra mente e del nostro cuore, per farci comprendere: “Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito”  (1Cor 2,10ss). Stando in ginocchio, in relazione con Lui, possiamo comprendere le cose di Dio.


     Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). Con questo ultimo mandato, dopo la Sua resurrezione, Gesù mette sullo stesso piano il Padre, se stesso e lo Spirito. Con poche parole Egli conferma quanto aveva già detto in molti modi: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30) e “quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli … prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà” (Gv 16,13ss).

     Noi sappiamo che il Padre, il Figlio e lo Spirito sono lo stesso Dio, non perché sia in qualche modo dimostrabile, quasi fosse una formula matematica, ma perché Gesù ce lo ha detto; Lui è Verità. Noi sappiamo che Gesù mente. Del resto, come troviamo nella Lettera agli Ebrei: “La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio” (Eb 11,1s). Noi sappiamo che Dio è davvero Trino e Uno, perché andiamo dietro alla schiera dei Santi che hanno creduto e che hanno speso la vita per Dio. Andiamo dietro a loro, non come la massa acritica che, corre dove vanno tutti, ma

 con la consapevolezza che essi meritano fiducia. Anche se il mondo ci deride, perché ci crede ingenui e irrazionali, noi ci fidiamo di Gesù. Egli è la Via vera che abbiamo scelto di percorrere, per giungere alla vita.



     Una parola risuona forte: “Il Signore Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,8) vuole che nessuno “vada perduto” e che, “il mondo sia salvato”. La volontà del Padre, del Figlio e dello Spirito è questa: Dio vuole guarirci; Dio vuole salvarci.

     Noi siamo stati salvati dall’amore e siamo chiamati all’amore. L’incarnazione, la passione, la morte e la risurrezione di Gesù, non sono altro che la concretezza dell’amore di Dio che, si è spinto, per noi, fino a non ritenere “un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce” (Fil 2,6ss).

     Dio è amore, perché Dio è Trinità, relazione da sempre. A noi è chiesto di lasciarci amare da Dio e di diventare una sorgente del Suo amore che, tracima attraverso le nostre parole, ma anche i nostri silenzi; i nostri gesti, gli sguardi, le scelte.

     Siamo stati creati a immagine e somiglia di Dio, perché strutturalmente chiamati alla relazione e resi capaci di amare con lo stesso amore di Dio. Chi non ama, in realtà vive in maniera non umana. E’ l’amore che fa l’uomo, uomo.

     SS. Trinità, che sei Padre e Figlio e Spirito Santo, unico Dio in Tre persone, non lasciare che ci perdiamo nella soluzione del divino mistero, ma aiutaci a lasciarTi vivere in noi. Fa’ che la Tua presenza trasformi la nostra esistenza; da persone che dicono “Io” e “Mio”, facci diventare quelli del “tu” e del “nostro”. Aiutaci a comprendere che la storia non ha bisogno di un Dio che sta chiuso solitario nel Suo cielo, ma della Trinità che ama e che chiede di amare.

        


Nessun commento:

Posta un commento