Diventare cattolici non significa smettere di pensare, ma imparare a farlo”.
Gilbert K. Chesterton

domenica 24 dicembre 2017

Buon compleanno mio Signore



S. NATALE DEL SIGNORE

     Normalmente si ama definire il Medio Evo, come periodo oscuro.
In realtà dalla caduta di Roma nel 410 al 1500 sono trascorsi più di mille anni, nei quali sono state costruite alcune delle più straordinarie opere che ancora oggi ammiriamo – pensiamo alla nostra piazza Duomo con la cattedrale, il Battistero e l’episcopio – e sono nati e cresciuti uomini e donne di straordinaria bellezza – non primo e non ultimo san Francesco d’Assisi con il suo movimento francescano -. Certo, in quel tempo così lungo ci sono state luci sfolgoranti, ma anche tenebre fitte di guerre sanguinarie e di violenze inaudite.
     Cosa possiamo dire del secolo appena trascorso, con le sue due terribili guerre mondiali e che ha visto nascere e crescere (e, per fortuna, morire) le diaboliche ideologie del comunismo e  del nazi-fascismo che hanno macinato la vita di decine di milioni di uomini? Eppure, anche in mezzo a tutta quella tenebra, hanno brillato delle luci che hanno impedito al buio di prevalere. Pensiamo al vescovo Von Galen e al pastore Bonhoeffer in Germania; a padre Kolbe morto ad Auschwitz; al patriarca Ticon in Russia; a quella moltitudine di persone che, in Italia, si sono rifiutate di applicare le orribili leggi razziali e hanno nascosto e salvato la vita di migliaia di ebrei; alle migliaia di persone anonime che, non si sono piegate al potere del male.
     Il nostro poi è un secolo di luce o di tenebra? Che dire di una cultura che ha convinto le madri di avere il diritto inalienabile a eliminare i propri figli; che ha come criterio dominante l’economia, che ha spostato l’uomo,  dal centro, per farlo diventare mezzo invece che fine; che considera chi non è perfetto, da eliminare, perché indegno di vivere? Eppure quanta bellezza, spesso silenziosa, è presente nel nostro tempo?
     La luce splende nelle tenebre e le tenebre  non l’hanno vinta” (Gv 1,5). L’evangelista Giovanni sta parlando di Gesù e usa continuamente l’immagine della luce, definendoLo “la luce vera che illumina ogni uomo” (1,9).
     Ebbene che cosa è il Natale, se non il giorno della vittoria della luce sulla tenebra? Il salmista usa l’immagine del “sole che sorge … e che da un estremo del cielo raggiunge l’altro estremo; nulla si sottrae al suo calore”. Dio ha scelto di farsi uomo in tutto e per tutto, di modo che la Sua luce potesse essere percepita da tutti.
     Quella luce però illumina ogni uomo, ossia, rende luminosi coloro che si lasciano illuminare, diventando a loro volta fonti luminose. C’è un unico sole, ma tanti corpi luminosi; solo Gesù Cristo è la Luce, ma noi possiamo diventare riflettori della Sua luce. Solo questo fa si che nessun secolo sia totalmente oscuro.
     Esiste però anche il problema drammatico per cui “venne fra i suoi, ma i suoi non lo hanno accolto” (1,11). Ebbene sì, noi possiamo anche diventare luoghi in cui la luce si spegne, perché le impediamo di brillare in noi e attraverso di noi, ogni volta che compiamo le opere delle tenebre.
     Dio ha ancora bisogno della carne di ognuno di noi, per farsi carne in questa nostra storia. Gesù ha avuto una sola Madre carnale, la Vergine Maria che, lo ha dato alla luce in un modo unico e speciale, ma anche noi  Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, lo generiamo attraverso le opere sante, che devono risplendere agli altri in esempio” (San Francesco, Lettera a tutti i fedeli prima recensione, FF 178/2).
     Fare Natale è lasciare che oggi il Verbo di Dio si faccia carne, nella mia carne; cessando di essere un concetto, per diventare una presenza, capace di condizionare ogni aspetto della vita.
     Signore, non hai avuto problema nel nascere in una ambiente povero, e di farti riporre in una mangiatoia: per questo non mi vergogno nel chiederti di nascere in me, anche se sono indegno della Tua presenza. Per questo ti chiedo, fa che la mia vita, diventi come lampada che spande la Tua luce intorno. Aiutaci a far si che, le nostre chiese, siano spazi di luce e non di tenebra.

Nessun commento:

Posta un commento