IV DOM. AVV.
“Nulla è impossibile a Dio”,
sono le parole dell’arcangelo alla vergine Maria.
E’ vero che nulla è impossibile a Dio?
Sì, ma anche no. Mi spiego
subito, per non dare l’impressione di bestemmiare.
Certo che Dio può tutto, ma noi abbiamo il potere di ostacolarLo o
addirittura di fermarLo. Egli non può nemmeno salvarci, senza il nostro
assenso.
Dio si presenta e, se rifiutato, attende alla porta, come un mendicante
d’amore alla porta del nostro cuore: “Ecco
sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io
verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Dio non dà ordini,
ma lancia appelli; Dio non sfonda le porte, ma chiede che Gli vengano aperte.
Purtroppo, Egli ci dà il potere di tenerlo fuori dalla nostra vita. Dio ci dà
il potere di renderLo impotente, perché con Lui nulla può essere fatto per
forza.
Il Regno di Dio sarebbe già compiutamente realizzato da un pezzo, ma non
dipende solo da Lui.
L’onnipotenza divina è frustrata quando Lui chiede pace e noi facciamo guerra; fedeltà
e tradiamo; compassione e siamo
indifferenti; carità e ci
ripieghiamo nell’egoismo; umiltà e
ci lasciamo prendere dalla superbia; fiducia
e ce ne andiamo autonomi per la nostra strada; perdono e meditiamo rancore e vendetta; libertà e ci rendiamo
schiavi di qualcosa o di qualcuno, ecc …
Dove Dio trova un No, si ferma;
così come, quando incontra la logica del “ma”. Essa riguarda coloro che
affermano: “Dio ha detto, ma io dico …”. Questo non è che un modo per
percorrere strade alternative a quelle del Signore, pur dichiarandosi Suoi
fedeli. Siamo diventati esperti ad aggirare la Sua volontà per portare avanti la nostra o quella della
maggioranza. Abbiamo appena ascoltato il Signore, chiedere al profeta Natan di
ritrattare quanto detto al re Davide.
L’onnipotenza divina è pienamente realizzata invece, quando prevale la
logica del “quindi”: “Dio ha detto, quindi …”. Dio può agire liberamente,
quando trova qualcuno che, per scelta, gli obbedisce, non perché comprende
tutto, perché tutto sembra essere razionale o facile da realizzare, ma solo per
il fatto che è Lui stesso a chiederlo. Dio è pienamente onnipotente, quando
qualcuno gli dice: “Eccomi, avvenga per
me, secondo la parola”, pur nella consapevolezza del proprio limite o
inadeguatezza.
La rovina dell’umanità è partita con un NO; la salvezza con un Si. Una
giovane donna ha accettato di mettere la propria esistenza e i propri progetti
nelle mani di Dio e Dio ha potuto vincere contro il male.
I Santi sono il grande Sì a Dio e attraverso di loro Egli ha potuto e
può compiere meraviglie. La fatica, le paure, i dubbi, gli ostacoli non bastano
a trasformare i loro Si in No.
I Santi si lasciano condurre con fiducia lungo vie che non conoscono.
Ascoltiamo cosa scrive san Francesco all’inizio del suo testamento: “Il Signore dette a me, frate Francesco,
d'incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa
troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai
con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi
fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii
dal mondo. … Poi il Signore mi dette e mi dà una così grande fede nei sacerdoti
che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro
ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a
loro. … E dopo che il Signore mi
dette dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso
Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io
la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la
confermò” (Test 1ss). Emerge con chiarezza che per Francesco ogni passo è
mosso da Dio, non da lui stesso.
Padre, noi vogliamo bene a Maria, ma non ci accontentiamo. Fa’ di noi,
come Lei, uomini e donne del “Si faccia
in me secondo la Tua volontà”. Aiutaci a non lasciare prevalere le ragioni
umane, ma come Lei, a fidarci di Te. Desideriamo essere collaboratori
nell’edificazione del Tuo Regno, dove tutti troveranno finalmente un po’ di
gioia e di pace.
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